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Nessuna frase sussurrata, nessun abbraccio, niente da quel giorno.
Saliamo sulla piccola barca, pronti a attraversare il fiume confinante con le Terre dei Colorati. Tom continua a guardare le acque con la speranza di intravedere qualche pesce; Gahel legge un libro antico, io cerco di stare attenta al ragazzino, mentre lui è tornato ad indossare la sua solita maschera da ghiaccio che ho imparato a conoscere.

Il viaggio è breve. Finalmente i miei piedi toccano la terra, e come sempre faccio una piccola preghiera ringraziando la Madre Terra per il suo aiuto.

Ci inoltriamo dentro la distesa foresta piena di enormi alberi e fiori di ogni colore, nessun uccello emette un suono, sono fermi a guardare il nostro passaggio.

Lui, a differenza delle altre volte, cammina piano come se fosse pronto ad attaccare. Sarà per il silenzio che regna dentro quella foresta? Qualunque sia la risposta, è bene non rompere la quiete.
Il buio sembra calare prima del tempo, il rumore di un piccolo lago ci guida vicino ad esso.
- Ci fermiamo qui. Nessuno si allontani più del dovuto!- dice mentre continua a guardarsi in giro.
Lo imito scrutando i dintorni; questo posto ha qualcosa di magico. Ma non la solita magia che fa gioire la terra. Forse Gahel ha ragione, quando dice che è abitato dagli spiriti. Forse sono venuti qui e non vogliono essere disturbati.

Lui accende un fuoco. Il silenzio è ancora pesante; nessuno ha emesso un fiato, in tutto questo tempo. E come sempre, Tom si avvicina a Gahel.
Io rimango ferma a guardare verso il lago; come a cercare qualcosa. Ma il buio è l'unica cosa che regna attorno a noi. Noto che si toglie i vestiti, e quando arriva ai pantaloni, i nostri occhi si incrociano. Volgo subito lo sguardo verso il lago. Torno a guardarlo solo quando si avvicina a me trasformato in lupo. È davvero bello e maestoso, vedere la sua vera natura.

Nella mia mente sento la sua voce.
"-C'è qualcuno! Ma non riesco a vederlo-"come pensavo, qualcuno ci sta osservando.

- L'ho sentito anche io! È meglio fare come ci ha detto Gahel forse... -
La sua voce risuona di nuove nella mia testa
"-Non lo so! Questo posto è pieno di magia. Non penso che ne usciremo facilmente-".
È la prima volta che si confida con me, che mi parla delle sue paure.
- Insieme ce la faremo. Bisogna solo proteggere il piccolo assieme a Gahel!- dico, continuando a scrutare il paesaggio.

"-E chi proteggerà te?". Tocco ancora il suo pelo folto e caldo, rimanendo fermi entrambi, finché non sento di nuovo la sua voce che mi parla.
"-Dormi un po'"-mi sdraio, mentre lui si piega permettendomi di appoggiare la mia testa su di lui e riscaldandomi con il suo manto caldo.







Kabal:

Questo posto non mi piace, è pieno di magia, non riesco a capire chi o cosa ci sia in questa landa desolata.
Lei sta dormendo, mentre io continuo a guardarmi in giro, i miei sensi sono in allerta per scongiurare un eventuale attacco. Provo ad usare la magia per creare una barriera protettiva, per il vecchio e il piccolo, ma non funziona.
Le mie orecchie sentono qualcosa, come un richiamo, cerco di spostarmi piano ma la sveglio.
- Che succede?- mi ritrasformo, rimanendo nudo davanti a lei, le faccio cenno di non parlare e di andare vicino ai due che dormono.

Kabal... Di nuovo quella voce, un'occhiata di sottecchi mi rivela che non ha sentito.
Una luce si apre davanti a me, mi giro vedendo Lizzy svenire, mentre delle persone appaiono al mio cospetto.

- Cosa le avete fatto?- chiedo preoccupato per lei.
Un uomo prende parola: - Niente, sta solo dormendo, è con te che dobbiamo parlare, Âaron figlio delle Madri della Vita!- Rimango fermo, mentre lui scende da cavallo, attorno a lui un'aura piena di magia.
- Di cosa dobbiamo parlare? Chi siete?- chiedo.
- Ci chiamano i Colorati, ma siamo solo spiriti che vivono in questa terra in pace. Non ci mostriamo mai, ma se oggi tu ci vedi è solo perché hai il dono della magia pura. Il tuo cuore è pieno d'odio verso un passato che nemmeno tu conosci. Hai cambiato il tuo presente trasformandoti in un dannato, temuto anche dai tuoi simili, ma puoi cambiare il tuo futuro, ritornare alla via di casa. Lei potrà aiutarti.-
Le parole dell'uomo non mi sono nuove, ho già avuto una visione di questo genere, ma non permetterò che lei ne faccia parte. So cosa fare e non lascerò di certo che uno spirito o una divinità scelgano per me.
- La tua strada è ancora lontana, e anche la tua verità. Non permettere al male di imprigionare il tuo cuore, lascia che il destino faccia il suo corso, o loro non saranno più clementi con te!-
- Loro chi?- non capisco di chi sta parlando.
- Se sei in vita lo devi alla Madre Luna e Terra. Ti amano come il figliol prodigo, nato da due elementi importanti per il circolo della vita, tu sei la loro reincarnazione. Conosci la tua forza, ma non conosci il potere che Madre Terra ti ha dato, usi i suoi poteri solo per far del male, ma ci sono mille altri modi di sfruttare il tuo dono per fare del bene... usali Kabal. Il bene è l'unica cosa che potrà alleviare il tuo dolore e ricucire le tue ferite.- L'uomo si gira risalendo a cavallo.
- Cosa c'è oltre il confine del Mare nelle Terre di Enris?- chiedo.
- Il tuo destino non è più scoprire chi tu sia, ma portare la Ninfa verso ciò che è stato deciso per lei, solo così, le Madri ti daranno il perdono mostrandoti la retta via. - Inizia a muoversi lasciando dietro di lui una ragazza che sembra essere una Ninfa vista la sua bellezza.

- Bada a te Kabal, figlio dell'Originale, le Terre di Enris sono piene di illusioni, immagini surreali, le grandi Madri ti mostreranno diverse vie... fidati del tuo cuore! - rivela la ragazza, prima di incamminarsi, per poi sparire.

In un attimo, la luce del giorno ritorna nella foresta, cambiando tutto. Mi giro quando una piccola mano si posa sul mio braccio. La guardo mentre le dico di svegliare gli altri, ci aspetta ancora un viaggio di due giorni sul mare, prima di arrivare verso le Terre dell'Oracolo.

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora