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LA BATTAGLIA:


La marcia è terminata. Solo pochi metri ci dividono dai ROVDYR. Il piano è semplice e ardito: Il grosso delle forze attaccherà frontalmente, mentre noi ci infiltreremo sul versante opposto e, con un po' di fortuna, arriveremo dentro il portale che dà direttamente sulle terre dei Rödet.

La luna incomincia la sua trasformazione, lasciando spazio al rosso fuoco che illumina questa notte, chiamata dai lupi: Notte di Sangue.

Tutto è pronto. Ogni cosa pare sospesa. Gli uccelli non cantano, il vento non soffia.

Gli uomini dell'Alpha partono alla carica, eroica e disperata, contro i loro nemici. I lupi, con i loro denti affilati, cercano di colpire più Rodvyr che possono, combattendo con la speranza di poter tornare dalle loro compagne, dai loro figli. Altri combattono solo perché credono in noi e nel nostro destino.

Dall'altra parte ci siamo noi che iniziamo a muoverci silenziosamente. Il nostro passaggio viene fermato da altri Rodvyr che cercano di colpirci, Ramira li scaglia lontano dicendoci di andare, mentre Thor guarda prima il figlio e poi me. So cosa vuole dire, ma l'unica cosa che fa è solo un veloce sorriso verso di me, prima di trasformarsi in lupo e mandare indietro i nostri nemici. Kabal prende la mia mano iniziando a correre in direzione del portale.

La forte luce mi acceca, devo chiudere gli occhi anche se non vedo niente, ma so che vicino a me c'è un'ottima guida. La sua mano è calda e così forte, che non sarà facile per nessuno dividerci.

Il panorama cambia, sembriamo essere dentro a una riserva di pace, una come quelle che hanno gli Elfi. Mi guardo attorno, mentre Kabal rimane fermo e vigile, in caso di attacco. Mi stringo a lui quando l'atmosfera cambia diventando più oscura, come se fossimo finiti nelle Terre dei Draghi.

Il fuoco arde forte attorno a noi, la natura viva ha lasciato spazio a quella morta. Corpi e anime che non riposeranno mai in pace, sotto ai nostri piedi.

- La tua ora è giunta, figlio del male - una voce sopra di noi si fa avanti. Noi non sapevamo se sarebbero stati loro a farsi avanti o avrebbero mandato qualcun altro, ma secondo Gahel loro non avrebbero sprecato questa situazione. Poter sfidare Kabal, nel loro mondo, senza il suo potere è per loro un grande vantaggio.
Lui stringe di più la mia mano, segno che devo mettermi dietro di lui. Faccio come mi dice, mentre di fronte a noi un corpo prende forma.

Degli spiriti iniziano ad entrare nel corpo che comincia a muoversi.
- Il corpo sacrificale - dico tra me, ricordando ancora le parole di Gahel.
Il corpo inizia a camminare verso di noi, i suoi occhi rossi fanno più paura di Kabal, che intanto si è trasformato in lupo.
Il corpo si avventa su Kabal, ma quest'ultimo è più veloce; si sposta mentre i suoi canini finiscono sul corpo del malcapitato, che si fa trovare impreparato. La scena è così veloce, ma riesco a vedere la spada che il corpo aveva tirato fuori per pugnalare Kabal.

- Sverd Til Meg - uso la magia per attirare la spada verso di me.
Il corpo mi guarda con quei suoi occhi cosi diabolici, che per un attimo rabbrividii. Kabal si mette davanti a me, mentre il suo muso è sporco di sangue, ma l'uomo di fronte a me non sembra sentire nessun dolore.
Mi sposto, mettendomi lateralmente, mentre uso la mia magia per cercare di fermare i suoi passi. Il piano è: io uso la magia per immobilizzarlo, e Kabal attacca. Ma, come ben immagino, non serve a niente.

Il nostro scontro va avanti fino che, stremati dalla fatica, il corpo cede per via dei troppi colpi ricevuti, Kabal torna umano, mentre gli spiriti si fermano davanti a noi. Ed ecco quello che non avremmo mai immaginato....

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora