29

3.5K 190 1
                                    

Âaron:


È passato un mese da quando ho lasciato gli altri dietro di me. Mi sono promesso di non entrare nella sua mente, forse lei mi avrà già dimenticato. Prendo la carne dal fuoco per mangiare, la foresta è così silenziosa, o forse era la sua voce che rendeva le mie serate meno silenziose.
Fra due notti entrerò nelle mie terre, ho tardato ad arrivare per colpa della ricerca del grande libro.

<Fallo per me > la voce del lupo arriva puntuale. Ogni sera fa la sua richiesta per sapere se lei sta bene. Questa volta lo accontento, ma decido di entrare nella mente di Tom per sapere se sta bene. Vedo attraverso i suoi occhi la madre di lei e il vecchio, ma niente altro. Cerco di non farmi prendere dal panico, sicuramente sarà nei dintorni. Ritorno alla mia cena, ma lui continua a fare la sua richiesta. Entro nella sua mente, la vedo uscire dal tempio dell'Oracolo. Fa un leggero sorriso, forse ha scoperto che è suo padre. Esco subito, preparandomi al viaggio. Senza di loro ora mi muovo anche di notte.

Entro dentro un villaggio. Qui sono conosciuto solo come una leggenda, che si racconta per spaventare i bambini. Sono ritornato ad essere Kabal il solitario.

Cammino cercando di non fare caso a quello che accade intorno a me, anche se i miei occhi restano vigili per sventare un possibile attacco.

Vado verso la locanda, notando gli sguardi colmi di paura di tutti, ormai sono abituato. Dentro sento subito l'odore di alcuni lupi con il proprio Alpha, non amo scontrarmi con nessuno se non per difendermi, quindi ogni volta me ne sto a debita distanza.

Ordino un boccale di vino e del cibo, prima di sedermi, scelgo un tavolo da cui ho un'ampia visuale su tutto. Il mio cibo non tarda ad arrivare, tutti parlano a bassa voce come se io non li potessi sentire. Bevo il mio boccale riposando un po' la mente, finché non noto qualcuno venire verso di me.

- Sono l'Alpha di Rasnan, questa città è sotto la mia protezione. - Vorrei sbuffare a queste parole, ogni volta pensano che io entri nei villaggi per attaccare, come se avessi bisogno del loro permesso per farlo.

- Sono solo di passaggio, non mi interessa attaccare nessuno! - rispondo senza guardarlo in faccia. So che il mio gesto non è segno di rispetto, ma sono fatto così, ed è anche questo che ha aumentato la mia fama di arrogante e invincibile.
- Se sei qui come amico, allora ti stringo la mano in segno di pace. Ma se cambi idea sappi... - i miei occhi si puntano su di lui. Ha la classica arroganza di ogni Alpha, pronto a difendere la sua gente. Mi alzo in piedi; è più basso di me di pochi centimetri.
- Te lo ripeto: sono qui solo di passaggio. E se fossi tuo nemico a quest'ora pregheresti la luna per il tuo passaggio nell'aldilà - i suoi occhi non si abbassano, ma riesco a percepire una leggera paura per la sua famiglia, per la sua compagna e il bambino che è appena nato.
- Dovresti andare da tuo figlio, piuttosto che perdere tempo con me! - il suo sguardo cambia solo ora, si rende conto che ho appena letto nella sua mente.
- Quello che si dice su di te è vero allora - risponde porgendomi la sua mano. La stringo solo per levarmelo di torno. Per fortuna l'Alpha torna al suo tavolo, mentre io riprendo a bere in santa pace.

Il letto è davvero comodo, in confronto all'erba dove avevo dormito nell'ultimo mese. Il riposo viene interrotto dal bussare alla porta. Do il permesso di entrare e una ragazza dai lunghi capelli neri entra. Rimango fermo a guardarla.

- L'Alpha mi manda a darti il benvenuto - dice con un filo di voce intrisa di paura.
Inizia a spogliarsi mentre io continuo a guardarla, la sua pelle sembra essere così morbida. Cammina verso di me mostrando tutte le sue grazie. La sua mano scivola subito sul mio membro, che a quel tocco si fa trovare pronto. Non parlo, e nemmeno lei per fortuna.
Quando prova ad avvicinarsi al mio viso mi metto sopra di lei, infilo il mio membro dentro di lei non curandomi di farle male. I movimenti si fanno più veloci e più duri, quando di fronte a me apparve il viso di Lizzy.
Non faccio nemmeno caso alle suppliche della ragazza, a cui sto facendo male, esco quando sto per arrivare alla fine. Si alza solo quando le dico di andarsene, e mi accorgo che sta piangendo per il dolore.

Mi sdraio sul letto pensando a lei, entro nella sua mente quando mi accorgo che sta dormendo, decido di creare un'illusione, almeno nel sogno posso averla.

Mi avvicino piano, la sua mente sta sognando le Grotte dei Marmi. Rivedo la solita scena: lei che si avvicina a me con la sua camminata dannatamente sensuale. Mi beo del suo profumo, del suo calore, i suoi baci sono la cosa che più mi mancano. Questa volta non esco dal sogno; questa volta... mi godrò tutto. Entrare dentro di lei è stata la cosa più bella che io abbia mai sognato, la sua pelle è così calda, il sudore, le sue urla di piacere...

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora