LIZZY:
Ricordo l'ultima volta che ho sentito questa sensazione. Quando vidi mia madre andarsene, cacciata perché il consiglio pensava che ero abbastanza grande da potermela cavare da sola. Avevo sei anni. Per settimane mi sono sentita vuota, delusa. Avevo paura di non poter vivere senza di lei, ma dentro di me sapevo che c'era qualcosa che mi aspettava, come un destino da compiere, che avrei trovato qualcuno che avrebbe colmato il vuoto che sentivo.
L'entrata del grande bosco si fa più scura, me ne accorgo solo perché Tom stringe la mia mano.
La mia mente è ancora collegata al mio risveglio, alle urla di dolore per il suo abbandono. Ho provato a seguirlo ma il piccolo mi ha fermato: "Non lasciarmi anche tu" ha detto.Cammino come uno zombie, non volendo nemmeno andare dall'Oracolo. Lui mi ha detto dove andare, dove passerò i miei anni prima che il dolore mi uccida.
Sì! Perché lui non ha fatto i conti con una Ninfa innamorata. Una creatura che quando ama davvero qualcuno, e non viene contraccambiata, muore di dolore. Il mio cuore non ha ancora smesso di battere perché sa che il suo batte per me. Ho sempre desiderato sentire dalla sua bocca quella parola magica, quella che dicono riesca a portarti in un mondo dove ti senti invincibile. Lui non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmela, ha usato la sua magia per farmi dormire e abbandonarmi. Vuole proteggermi, ma così mi ha solo condannata ad una vita lunga e piena di sofferenze.
Il panorama cambia, mostrando a noi le cascate dove l'Oracolo vive. Saliamo i gradini verso la porta del tempio, Gahel si ferma rivolgendosi a me: - Lizzy, lui ti darà le risposte che il tuo cuore cerca. Ricordati questo - lo guardo non campendo, io so già dove vive la mia famiglia.
Il tempio è vuoto, sulle pareti l'immagine di una luna con un lupo che ulula, mentre dall'altra parte una luce bianca vicino ad un albero. Di fronte a me un'altra immagine che non riesco a capire, ma do per scontato che rappresenti la magia. Continuo a osservare ciò che mi circonda, finché un uomo ancora giovane, vestito con una tunica lunga come i grandi maestri Elfi, si presenta a noi.
Gahel fa un piccolo inchino verso di lui, mentre io rimango ferma a guardarlo. Ha qualcosa di familiare, ma non ricordo dove l'ho visto. Lui si posiziona davanti a me.
- Lizzy! Mezza Ninfa nata da un amore vero! Da un uomo con un destino già segnato, e dalla Ninfa più bella che ci sia. -
Le sue parole mi suonano strane, tutti dicono un amore proibito, e mai nessuno ha parlato così di mia madre.
- Gahel, vecchio amico! Grazie per aver mantenuto la promessa - mi giro verso di lui non capendo di cosa parla.- Ho tante cose da dirti, e vorrei che tu tornassi ad abbracciare tua madre. Ma non è ancora destino che tu rientri a casa – ora ricordo dove l'ho visto.
Quella volta che Âaron cercò di guardare il suo passato lui vide il mio. L'uomo di fronte a me fu la prima immagine che vidi, assieme alla donna che avevo dedotto essere mia madre. Lo osservo con più attenzione: i suoi occhi sono uguali ai miei.
Mi giro verso Gahel, che mi sorride capendo cosa sto pensando.- Tu lo sapevi? - chiedo con un filo di voce. L'uomo di fronte a me è... Mio padre.
- Gahel ha fatto una promessa per proteggerti, so che vuoi sapere cosa sia successo. Ma non è il momento bambina mia. La tua priorità è quella di compiere il tuo destino, solo dopo potrai abbracciare di nuovo tua madre! - Non so se piangere, ridere, o urlare di rabbia.
- Dopo diciannove anni, tu mi dici questo? Ho sempre pensato che tu fossi morto mentre sei... l'Oracolo! - lo vedo fare un cenno con la testa verso Gahel, che prende Tom ed esce, lasciandomi da sola con lui. Si volta posando il bastone accanto alla sedia
- Quello che ti dirò ti farà perdere del tempo, un giorno qui con me equivale ad un mese fuori. Prima di iniziare voglio che tu lo sappia- faccio cenno di sì con la testa, lui mette mano sulla sua fronte riprendendo il discorso - Gahel porta il piccolo da lei, raggiungici tra un mese.- Dice prima di puntare di nuovo il suo sguardo su di me.
- Dove li stai mandando? -
- Da tua madre. Tranquilla, sa del tuo arrivo, e il piccolo starà bene. -
Mi fa segno di accomodarmi vicino a lui. Mi muovo lentamente, prima di sedermi.- Quando ho conosciuto tua madre, aveva sedici anni, era di una bellezza mai vista. I suoi occhi verdi, quei capelli così biondi. Ero in viaggio, sapevo già da tempo cosa mi aspettava. Ero la reincarnazione del nuovo Oracolo. Mi fermai nella Terra delle Ninfe per apprendere dai grandi libri sacri, rimasi solo per nove lune. Ma furono le nove lune più belle della mia vita. Non era un peccato se una Ninfa... beh, hai capito. Eravamo giovani e inesperti; non avremmo mai pensato che le Madri potessero benedire il nostro amore con la tua nascita. La regina quando seppe cosa successe mi chiese di andarmene, o tua madre sarebbe morta, e con lei anche tu. Non volevo abbandonarti, chiesi a Isar di venire con me, ma lei voleva che tu nascessi nel posto in cui ci eravamo amati. Ho visto la tua nascita. Ad ogni tuo passo i miei occhi erano con te. Non ho perso niente, nessun evento che ti riguardasse. Essere ciò che sono ha i suoi vantaggi.
Quando tua madre fu cacciata, le offrii il mio aiuto. Una volta al mese ho il diritto ad uscire da qui, quindi lei si è trasferita per starmi vicino, anche se ti confesso che mi viene a trovare più del dovuto - dice ridendo.
-Lei ti credeva al sicuro con tua zia, ma io avevo già visto il tuo destino. Sei nata sotto la Luce della Madre Luna, ti ha benedetta dandoti come compagno il migliore dei suoi figli, ma, anche il più cocciuto. Ho visto le sue pene, le sue paure, e nonostante io abbia infranto le regole, offrendogli delle vie facili, lui ha sempre fatto di testa sua.
Il tuo non sarà un compito facile, piccola mia. Riportare Kabal sulla retta via è il compito che le Grandi Madri ti hanno dato. Ma so che tu ce la farai. So cosa può fare la forza dell'amore, la speranza. Tutte queste cose ti faranno arrivare alla cosa più difficile da prendere su questa terra: il suo cuore. -- Ti sbagli! Lui non vuole essere salvato da me. Ha fatto la sua scelta e penso che sia un sollievo per lui non avermi in mezzo!- rispondo seccata.
Mio padre fa un piccolo movimento con la mano, facendo comparire una bolla d'acqua, chiedendomi di guardare. Le immagini si riferiscono a quando ha deciso di andarsene per far uscire la sua rabbia: lo vedo correre, sento la sua paura, la sua rabbia. Lo vedo litigare con se stesso.<<- Non capisci, stupido! La metti in pericolo. Io la amo! – dice il lupo.
- Anche io! Ma la uccideranno, ho visto il sangue. – Replica Kabal.
- Non puoi chiedermi di abbandonare la mia compagna; io la proteggerò. – di nuovo l'animale dentro di lui.
- Ah sì? E come farai, se non sappiamo neppure che cosa ci aspetta. Per una buona volta, metti da parte il tuo egoismo e pensa a lei... se la ami come la amo io lasciala fuori da tutto.->>Sento le lacrime bagnare il mio viso, mentre le braccia di mio padre mi avvolgono.
- Lizzy so quanto tu lo ami. Fai la tua domanda, cosa ti dice il cuore? -
Mi asciugo le lacrime prima di mettermi di fronte a lui.
- Voglio sapere dove è diretto - chiedo.
Mio padre chiude gli occhi per un attimo. E quando li riapre non sono più azzurri come i miei, sono diventati di un colore strano... una specie di sfumatura viola.
- È diretto alle terre degli Originali, per riprendere ciò che gli appartiene: le Terre di Izvorni dove i grandi draghi illuminano i cieli.–Vorrei uscire e mettermi in viaggio, ma il mio tempo non è ancora finito.
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KABAL - Il Lupo Solitario
Người sóiUn'Alpha senza branco non è un vero Alpha. Nessuno conosce il suo vero nome, tutti lo chiamano Kabal. Abbandonato dalla nascita, si troverà a intraprendere un viaggio per scoprire la verità e vendicarsi. Assieme a lui un cucciolo di lupo che salve...