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Lizzy:

Il viaggio verso le Terre dell'Alpha inizia alle prime luci dell'alba, sia io che Tom avremmo preferito rimanere ancora a letto, ma lui ci ha quasi buttati giù dal letto.

Camminavo a fianco di Ramira, la madre di Kabal, parlando del mio nuovo potere, anche se non sapevo con esattezza perché il Drago non mi aveva dato la collana.

- Con il Libro degli Antichi e la Kølie, la vostra forza è di gran lunga più potente. – Faccio cenno di sì con la testa, anche se non capisco come. Io non sono stata preparata, l'unica cosa che so fare sono dei piccoli trucchetti, ma non ho mai usato i miei poteri in pieno.
- Ti aiuterò io. Abbiamo tempo prima che loro si facciano avanti. -
- Quanto? – chiedo impaurita.
La donna sembra essersi accorta della mia voce tremante, le sue braccia mi stringono in un abbraccio materno, cacciando quei brividi che il mio corpo sta trasmettendo.
- Ce la farai, sia tu che lui avete un potere che nemmeno immaginate. Vedrai... - dice, prima di posare le sue labbra sulla mia fronte.
Quando ci stacchiamo, Kabal si ferma. Ha visto tutta la scena, la sua mano si sporge verso di me. La donna mi fa segno di andare, mentre lei si avvicina al marito che tiene sulle spalle Tom.

- Cosa hai? - chiede Kabal, mentre rimaniamo indietro rispetto al gruppo. Stringo la mia mano nella sua, mentre cerco di rimanere calma.
- Ho paura, io non sono come te. Non conosco bene la magia che ho dentro, ed avere il potere della Kølie mi spaventa – dico, mentre i miei occhi guardano un fiore che sta per morire. Le sue braccia stringono il mio corpo, prende il mio viso girandolo verso di lui.
- Non ti succederà niente, ci sono io a proteggerti. E vedrai che ce la faremo. – dice, prima di appoggiare la sua bocca sulla mia guancia.
- E chi proteggerà te? Quelle persone volevano la tua morte, ci hai pensato a questo? Sono forti Âaron, e noi... -
- Liz, ascoltami: sento il potere che hai dentro, è più forte del mio. Ci proteggeremo a vicenda; fidati di me. Questa è l'unica cosa che ti chiedo- faccio un sorriso, anche se dentro di me la paura di non essere adeguata rimane sempre lì.

Torniamo vicino al gruppo, sentendo delle piccole urla dalla donna. La scena davanti a noi ci fa ridere, stanno litigando di nuovo.
- Figliolo, puoi dire a quel lupo di tuo padre che ho ragione? - dice la madre, andando incontro al figlio.
- Strega. Hai bisogno di un ragazzo per sentirti dire che stai invecchiando? - il padre pronuncia le parole cercando di trattenersi dal ridere, fa un occhiolino al figlio, che ha capito cosa è successo. La madre prende un ramo lanciandolo contro di lui.
- Liz, non devi mai fidarti di questi lupi. Sai cosa ha in mente il mio caro marito? Visto che è fuori, vuole provare "carne fresca". Sta pensando di tradirmi, ti rendi conto? – sibila la madre, iniziando a lanciargli altre cose.
- Beh, ha ragione. Ogni tanto fa bene provare cose nuove - risponde Âaron, ricevendo uno sguardo assassino da me e sua madre.
Faccio un passo avanti mettendomi al fianco di Ramira.

- Scusa? Stai dicendo che anche tu la pensi allo stesso modo? – metto le mani sul suo petto.
Gahel prende la mano di Tom che continua a ridere. - Andiamo Tom, assistiamo alla battaglia da lontano - dice ridendo.
- Quale battaglia, sono donne! Non hanno la forza di un lupo. - Âaron si mette vicino al padre.
Guardo la donna con un sorriso complice, appoggio la mia mano per terra richiamando l'aiuto dell'edera, come feci una volta.
- Ecco, ora iniziano a pregare - dice il padre, beffandosi di noi.

In un attimo i miei occhi cambiano colore. L'edera è alle loro spalle e, senza far nessun rumore, avvolge le loro gambe. Loro cercano di liberarsi iniziando a muoversi, ma la pianta non ne vuole sapere di staccarsi. Mi alzo in piedi, con un gesto della mano inizio ad alzare i loro corpi in aria. Questo non l'ho mai fatto, ma il potere della Kølie aumenta la mia forza; dentro di me sento delle frasi, delle formule di cui non capisco nemmeno il significato.

I due si trasformano in lupi, rivelando dei manti dello stesso colore. L'altezza è più o meno uguale, anche se l'Alpha si riconosce bene. Kabal viene incontro a me, ma anche lì la magia mi aiuta. In un attimo si trova gettato verso un albero; l'Alpha, che ha più conoscenza della magia rispetto al figlio, rimane fermo, tornando umano e nudo. Io cado a terra cercando di coprirmi gli occhi.
- Non vale, l'hai ingannata. – La moglie passa all'uomo un mantello.
Kabal va dietro un albero, ma a differenza del padre esce vestito.
Pensavo che si sarebbe arrabbiato per la botta che aveva preso, ma lui corre verso di me felice.

- Stai bene? - faccio segno di sì con la testa, mentre prendo la sua mano.
- Sei stata bravissima. Hai visto, in un solo colpo mi hai allontanato. - Aggiunge.
- Devi imparare a rimanere concentrata – l'Alpha mi dà un consiglio.
- La prossima volta ce la farà, questo è solo l'inizio - risponde Kabal stringendomi a lui.
- Liz, devi imparare in fretta. In questi giorni di viaggio ti addestrerai con me e con Ramira. La Kølie ti ha scelto, rendila fiera di te - l'Alpha si avvicina a me mettendo la sua mano sulla mia testa, ho capito il suo gesto, è un modo per dirmi che non mi sta sgridando, ma a suo modo mi sta aiutando.

Il nostro viaggio riprende. Ramira sembra cercare qualcosa, continua a ripetere che non si ricorda più dove l'ha lasciato. Gli altri non capiscono di cosa parla, solo il marito lo sa.
- Eccolo! – urla di gioia la donna.
- Oh, Madre Luna, finalmente. Stavo davvero pensando di sposarmi con una giovane ragazza- risponde il marito mentre si avvicina a lei.
- Provaci e vedrai la mia ira! -
Noi ci avviciniamo, l'immagine davanti a me è un portale d'acqua. Ne ho sentito parlare, solo una persona con una magia così potente è in grado di farlo. Guardo la donna rimanendo ancora una volta affascinata da lei e da quello che sa fare. Si accorge del mio sguardo, si avvicina a me stringendo la mia mano: - Anche tu saprai farlo. Sei più potente di me - sussurra al mio orecchio. Non do peso alle sue parole, visto che mai e poi mai arriverò al suo livello.

L'Alpha prende il piccolo mettendolo sulle spalle, prende la mano di Kabal, dicendogli di non staccarsi mai da lui.
Gahel entra per primo, da solo, come se non fosse la sua prima volta. Guardo Kabal, prima di vederlo entrare. Io e Ramira entriamo insieme.
Devo chiudere gli occhi per la forte luce, quando li riapro davanti a noi troviamo le Terre dell'Alpha Thor.

Tutti si inchinano alla vista del loro Alpha e della sua compagna. Kabal si avvicina a me, stringendo la mia mano, prima di parlare.
- Finalmente a casa... - la parola "casa" esce dalla sua bocca in modo così naturale, ma dentro di me so di non poter ancora chiamare quel posto casa, finché non vinceremo il male.

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora