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LIZZY:

Apro gli occhi lentamente, attorno a me tutto è buio, guardo Kabal che sta dormendo. Strano, penso tra me e me, lui non dorme mai quando si sente in pericolo.
La mia attenzione viene attirata da un rumore alle mie spalle, mi giro mentre vedo il piccolo guardare di fronte a sé.

Inizio a camminare, e non appena mi avvicino a lui lo fermo.
- Tom, dove vai? - lui si gira verso di me sorridendomi.
- Da lei... - scruto tutto attorno ma non c'è nessuno.
- Lei chi, Tom? Non c'è nessuno qui - gli faccio notare.
- C'è la bambina, guarda – indica un punto imprecisato. Soffoco un urlo, quando di fronte a me appare una bambina.

È inquietante: il corpo pallido, il colore dei capelli mi stava davvero facendo paura. Aveva una tonalità così bianca da sembrare...
- Tom... - indietreggio mentre trascinavo con me il piccolo. La bambina sta ferma, ci guarda, ma a differenza della donna lei è viva. Non è uno spirito.

- Liz, vuole che vada con lei, ci sono altri bambini e posso giocare con loro - insiste il piccolo, senza comprendere il perché del mio allontanarlo.
- Tom! - la voce di Kabal dietro di noi ci fa voltare. Un'occhiata al posto in cui è la bambina, mi dice che se n'è andata.

Il piccolo torna a dormire, mentre io e lui rimaniamo fermi vicino al fuoco. Gli racconto quello che è successo, ma c'è qualcosa che mi sfugge.
- Come hai fatto a non accorgertene? Tu non dormi mai. Sei stanco Kabal? -
Lui fa cenno di no con la testa, ma da come sbuffa capisco che c'è dell'altro.
- Sono i... -
- Parla con me, io non ti ho mai giudicato, e mai lo farò! - - Lo so, lo so! I miei demoni qui sono più forti, mi sento stanco, debole, e non da me! Non posso esserlo proprio ora – afferma.
- Cosa è successo nel lago? - i suoi occhi si abbassano fino a guardare per terra, segno che ho ragione, qualcosa è successo.

- Ho ucciso tante persone Liz, all'inizio. Ero confuso... non voglio giustificarmi, ma non riuscivo a controllare il mio potere, cercavo di difendermi. Volevo colpire una persona sola, ma mi ritrovavo a incendiare, a uccidere persone che non avevano colpe.
Il lago era pieno di immagini di persone che erano morte per colpa mia. I loro volti, il loro chiedermi aiuto. Non so cosa mi sia successo, ma avevo male qui... - prende la mia mano portandola sul cuore. - Sentivo male per loro, volevo piangere per loro! Il mio corpo ha ceduto, era stanco. Stanco di vedere quello che ero riuscito a fare! Stanco di vedere come la mia vendetta e il mio odio abbiano ucciso. Sono sfinito Liz... ho solo ventitré anni e ho ucciso più io che un'Alpha in battaglia. Sono stufo che la gente mi consideri pericoloso, solo per i poteri che ho. Io non voglio vedere le madri trascinare via i propri figli a causa mia, non voglio vedere la gente che mi punta il dito perché mi considerano un maledetto. Non ho scelto io di essere così! Non l'ho mai voluto. -
- Âaron tu non lo sei! Guardami... tu sei la persona più buona che io conosca, hai preso con te Tom, l'hai salvato, hai aiutato me e Gahel. Ci hai offerto sempre il tuo aiuto, ci hai protetti. Mi sono innamorata di te, non per via di un legame dato dalle Madri. Sono innamorata di te per tutto quello che hai fatto per me. -
La sua testa si appoggia sulla mia spalla, le sue lacrime iniziano a scendere, mentre il mio cuore piange con lui.

Lo lascio riposare un po', finché la luce del giorno non si mostra a me. Gahel sveglia il piccolo, che ha ancora le lacrime ben visibili sul volto.
Ritorniamo a camminare, Tom ci racconta cosa è successo mentre noi stavamo dormendo. Il suo racconto mi ha messo i brividi, ma la foresta davanti a noi non è da meno.

- Liz- Kabal si avvicina a me – per quanto riguarda stanotte...-
- Non è successo niente. Io non ricordo nulla – gli regalo un buffo verso. Lui fa un piccolo sorriso, mi attira a sé unendo i nostri corpi.
- Grazie. Mi ha fatto bene parlare con te - mi stringo di più a lui, assaporando questo momento.

- Scusate, non voglio interrompervi, ma prima di entrare dovete sapere una cosa. - Parla Gahel - La foresta tirerà fuori il peggio di noi, l'unico che ci può aiutare sei tu piccolo Tom. -
- Io? E come? – gli accarezzo i capelli.
- Tom, qualsiasi cosa accada tu sorridi sempre, non avere paura! Sei un lupo! E sei il mio braccio destro, non dimenticarlo mai. Pensa sempre a delle cose belle. Non deludermi, le nostre vite sono nelle tue mani! - risponde Kabal.

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora