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LIZZY:

Apro gli occhi lentamente, la forte luce è cosi abbagliante che devo mettere la mano a scudo. Mi alzo, mentre di fronte a me un'ombra appare. Alzo svelta la testa, cercando di capire chi è quell'ombra, ma soprattutto dove mi trovo.

- La tua prova comincia ora - una donna mi fa segno di salire le scale; più mi avvicino e più la donna è visibile

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- La tua prova comincia ora - una donna mi fa segno di salire le scale; più mi avvicino e più la donna è visibile.
Quando sono a due scalini da lei mi fermo a guardarla: il suo viso sembra stanco, come se il mio arrivo avesse interrotto il suo sonno. Forse non è abituata ad avere visite, a giudicare da come mi guarda.

- Scegli una porta – mi dice.
- In base a cosa devo scegliere? - inizia a ridere della banalità della mia domanda.
- La porta a destra è la scelta più facile, quella ti condurrà indietro velocemente. Oppure, puoi scegliere la porta a sinistra; su questa non ti posso dire niente, ma sappi che nessuno è mai ritornato indietro per raccontarmi... - la sua risata mi fa venire i brividi.

Rimango ferma a guardare, non sapendo cosa fare. Senti la mano della donna sulla mia schiena, che tenta di spingermi a fare una scelta. Mi avvicino verso la porta sulla destra, ma il mio corpo si sposta verso sinistra. Qualcosa dentro di me mi dice che è un inganno, che devo aprire quella porta.

- Scelgo questa – affermo con sicurezza.
- Allora, spero per te che ne esca viva! Buona fortuna Ninfa – mi augura, un attimo prima che la porta si apra.




Il panorama davanti a me cambia, la porta alle mie spalle si chiude e inizio a camminare, mentre la mia mente riconosce questo posto.
- Le Terre delle Ninfe! – esclamo a voce alta.

Riconosco la cascata dove mi sedevo da piccola, per parlare con i miei amici animali. Questo posto è sempre stato speciale per me; lì avevo appreso la prima volta del mio potere.

Mi avvicino verso le case, felice di vedere mia zia, i miei amici. Più mi avvicino e più c'è qualcosa di diverso; le case non sono come l'ho lasciate, sembra di essere tornata indietro di vent'anni. Ricordo che la zia mi disse che la Regina aveva fatto cambiare tutto. Continuo a camminare verso la casa di mia zia, e quando le sono davanti vedo una donna uscire. Mi nascondo subito, osservandola.

... Mamma!

La sua immagine è ancora nella mia mente, è esattamente come la ricordo. Mi riconosco in lei: il suo sorriso, la sua bellezza che spezza il fiato.
La vedo salutare mia zia e incamminarsi verso la foresta. Decido di seguirla cercando di stare attenta a non farmi scoprire.

Mia madre continua a guardarsi in giro, forse si è accorta di me? Decido di camminare ad una buona distanza, finché non la vedo entrare nella vecchia dimora abbandonata. Mi affaccio con discrezione alla finestra.

Mi abbasso subito quando la vedo baciare qualcuno, torno a guardare meglio. Riconosco subito mio padre, non è cambiato.

Una voce mi parla...

- Interrompi questo atto, o la tua morte si avvicina - rimango paralizzata dalle parole che sento, inizioa guardami intorno per capire da dove arriva. Decido di alzarmi lasciandomi guidare dalla voce che continua a dire le stesse parole; quando sono lontana dalla casa mi faccio coraggio e parlo.

- Chi sei? Perché dovrei interrompere? - inizio a urlare.
- Se non vuoi morire, non permettere a quei due di fare quello che stanno per compiere! -
- Ma se li interrompo io non nascerò! - mi sta chiedendo una cosa che non ha logica.
- Non nascerai in questa dimensione, ma nella tua sei già nata... ed io questo non posso cambiarlo! - la voce del drago si fa ancora più dura, come se le mie parole l'avessero infastidito. Rifletto sul da farsi; mi sento persa, ho bisogno di lui. Mi siedo rannicchiandomi, e lasciando le lacrime libere di scendere.











Nel frattempo, Kabal:

Continuo a guardarla; cerco di coprirla con il mantello, ogni tanto si muove. Sorrido quando la vedo sorridere, ma quando la vedo piangere torno ad avere paura.

- Cosa le sta facendo? - chiedo con la voce tremante a Gahel.
- Sta affrontando la sua prova, tranquillo. Lizzy è forte più di quanto pensi! -

Non so perché, ma le sue parole non mi confortano. Avvicino le mie labbra alle sue, è cosi fredda...
Entro nella sua mente, anche se so che non sarve a niente. E ora come ora mi pento di non averla marchiata; se l'avessi fatto, forse, adesso potrei comunicare con lei.

- No! – urlo, sotto lo sguardo dei due. Guardo Liz che ha smesso di piangere, mentre Tom si avvicina a me stringendo la mia mano, anche lui ha sentito qualcosa.

- Cosa succede? - chiede Gahel.
- Stanno arrivando! Devo portarvi al riparo! -
Mi guardo in giro, devo proteggere la mia compagna e gli altri. Cerco di trovare una soluzione, dato che si stanno avvicinando sempre di più; ad un tratto, in un angolo, una piccola porta appare davanti a me, corro verso di essa.

Una piccola stanza senza finestre è quello di cui ho bisogno; prendo Liz appoggiandola sul letto.
- Voi state qui, proteggetela ad ogni costo! -
- No, io vengo con te! - dice Gahel, mentre prende qualcosa dalla borsa.
- Tom, Liz è nelle tue mani. Per qualsiasi cosa chiamami - dico al piccolo mentre gli porgo la spada.
Chiudo la porta allontanandomi, Gahel si mette al centro con me, mentre il forte rumore si avvicina a noi sempre di più.
- Non moriranno, lo sai? - dico al vecchio, sperando che cambi idea; lo sento pronunciare una formula magica, e il suo bastone si trasforma in un'arma a doppio taglio.

- Vecchio, ti sottovaluto sempre. Sai usarla almeno? - chiesi sorridendo.
Lui si gira verso di me, mentre i corpi senza vita incominciano ad entrare.
- Oh, Kabal, rimarrai sorpreso di quello che so fare. -




Fine prima parte.

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora