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Continuazione ...

La mano di mia madre si appoggio sulla nostra finché non vidi nei loro occhi la tristezza.

I primi raggi di sole iniziarono ad uscire, mia madre si stacco sotto lo sguardo triste di mio padre, non capivo con esattezza cosa stava succedendo finché lui non parlo.

- Âaron... è giunto il momento di salutarla-
- Non vieni con noi?-
La sua mano si appoggio sul mio petto, i suoi occhi mi guardavano con una tale tristezza che mi fece male.

- Piccolo mio...- sentì la sua mano sfiorare il mio viso - la maledizione non me lo permette, posso uscire solo quando c'è la luna piena, ma ai primi raggi di sole io devo ritornare!-
Rivolsi lo sguardo verso l'uomo che sembrava voler spaccare tutto, le sue mani erano chiusi a pugno, conosco quella sensazione e la stessa che avevo io quando combattevo contro me stesso nel vedere la mia compagna è non poter averla.

- hai la mia parola che tutto questo finirà-
In un attimo mi trovai la donna che avevo sempre odiato abbracciarmi, rimasi fermo per lo stupore, ma in quel momento dimenticai tutto e la strinsi forte a me. Sapeva di gelsomino, il suo abbraccio, mi diede una carica che non capivo da dove arrivasse.
- Ho rafforzato i tuoi poteri... ricorda non farti divorare dal l'odio perché loro si nutrono anche di questo... segui il tuo cuore... e fidati di lei... è sé puoi perdonami per aver desiderato un destino diverso dal nostro, sappi che Noi ti abbiamo amato... e ti ameremo sempre- disse mentre incominciava a entrare nel acqua.

L'Alpha la accompagno fino a che non sigillarono il loro arrivederci in un bacio. Vedere quella scena mi fece male, fece crescere una rabbia dentro di me mai provata prima, tutto quello che avevo vissuto io e tutto quello che avevano vissuto loro, era per colpa di alcuni stupidi che non accettavano il cambiamento, me l'avrebbero pagata a costo di morire.

Rientrammo in silenzio come eravamo partiti, nessuno dei due parlo, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri. Quando arrivammo davanti alla porta della casa senti la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla.

- Sei stanco?-
- No!- risposi dicendo la verità.
- Allora vieni... sfoghiamo la nostra rabbia-
Feci un leggero sorriso capendo di cosa parlava.
Mi tolsi la maglia rimanendo nudo, anche lui fece lo stesso, mi portò un'arma mentre non capivo il perché.
- Io non uso queste! Sono un Lupo!- risposi posando la spada.
- E qui che ti sbagli.... sei anche un umano! Nel isola di Noramo non potrai trasformarti; un Lupo non può entrare! E non avrai la tua magia ad aiutarti... ha proposito di magia.... è vero che riesci a infliggere dolore solo con il pensiero?-
Rimasi fermo a guardarlo finche non decisi di farli sentire male, ma quello che ottenni fu una forte scossa nella sua mano, che lo fece urlare per il dolore.
- Capito!- rispose, ma quello che mi sorprese era il fatto che io avevo ordinato altro alla mia mente, lui si sarebbe dovuto inginocchiare per il dolore, rimasi fermo a guardare l'uomo davanti a me, ora capivo cosa volesse dire essere un ORIGINALE. La magia ti può colpire, ma la tua forza rimane  immutata.

Presi la spada e iniziai a muovermi. Era da tanto che non ne prendevo una, giocavo sempre con i bambini del villaggio, ma le nostre erano di legno, questa era lama pura e da come aveva spezzato un ramo era pure ben affilata.

- Libera la mente Kabal... lascia che sia il tuo corpo a guidarti, e non il tuo odio- cercai più volte di colpirlo.
- Non fare il cocciuto, non con me! libera là tua mente se vuoi avere la minima possibilità di salvarla- fino a quel momento non l'avevo ascoltato, ma quando disse indirettamente il nome di Lizzy la mia mente incomincio a rilassarsi, i miei movimenti non erano più pesanti come prima, era strano ma mi sentivo leggero.

Non so da quanto stavamo combattendo, attorno a noi la folla guardava in silenzio cercando di capire chi avrebbe vinto.
Mio padre si fermo per farmi raccogliere la spada, era sudato anche lui come me, iniziammo di nuovo il "combattimento- allenamento" con lui che mi dava delle dritte come fare, finché non mi ritrovai a combattere con gli occhi chiusi, era come se fossi imprigionato dentro di me e qualcuno di molto più abile stava combattendo al mio posto, l'unica cosa che sentivo erano le piccole urla di incitamento dalla gente.

Apri gli occhi quando vidi la spada di lui volare, e io che puntavo la mia sul suo petto, penso che non dimenticherò mai il suo sguardo. Era cosi orgoglioso, cosi fiero, il suo sorriso sembrava illuminare tutto. Ricambiai anche io il sorriso finche non senti qualcuno urlare.

- NO non farlo!- lasciai la spada cadere per terra, mi girai per vedere la mia piccola Liz che correva verso di me, sentivo la sua paura, e sentivo anche la mia eccitazione nel vedere la mia compagna.
- ti prego non farlo!- misi le mie mani sul suo dolce viso, dimenticandomi che non eravamo soli.
- È solo un allenamento.... non preoccuparti- lei sembrò sorpresa, ma quando capii mi regalo il sorriso più bello che potesse darmi.

Il grande Alpha si mise al centro chiamò il suo beta, sotto lo sguardo di tutti.
- TUTTI SAPETE CHI È LUI! - urlò per farsi sentire da tutti, mentre rivolgeva il suo sguardo da vero Alpha alla sua gente.
- KABAL ... NON È L'ALPHA MALEDETTO! LUI E MIO FIGLIO! NATO DA DUE ORIGINALI! L'ALPHA DESTINATO A GRANDI COSE... E SE LUI LO VORRÀ UN GIORNO SARÀ IL VOSTRO ALPHA E DI TUTTE LE TERRE!-
Un coro di ululati partirono per confermare la volontà del loro Alpha. Lui venne verso di me e come avevamo fatto poche ore fa ci stringemmo la mano, sotto lo sguardo felice della MIA compagna.

Fine seconda parte.

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora