4.

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La vita a Milano procede perfettamente. Ogni giorno da una settimana mi sveglio verso le otto, non sono più andata a correre con Martina, ma in compenso il pomeriggio faccio lunghe passeggiate nelle vie principali.
Sicuramente anche questa città ha i suoi lati positivi, ovvero che offre tutti i servizi di cui una persona ha bisogno, e finora tutte le persone che ho incontrato si sono dimostrate disponibili anche se hanno il brutto vizio di correre troppo.
Andrea non mi parla da quella sera in terrazzo, ma non mi ferisce affatto. Anzi in questa casa sembra quasi che parli molto raramente ma gli altri dicono che è una brava persona, giusto un po' troppo riservata. È semplicemente una questione di carattere, a me non piace ma a qualcun'altro magari si.
"Oggi arriva il tuo fidanzato?" Mi domanda Filippo che si è appena alzato anche se sono le undici.
"Si, tra poco lo vado a prendere alla stazione. Con lui ci dovrebbe essere anche una mia amica."
"Dove alloggiano?" Domanda ancora ed io mi mordo il labbro inferiore. Forse potrei aver tralasciato un piccolo particolare...
"Qui..."
"Qui?!" Quasi si strozza con il suo caffè "Ma dove li mettiamo? Non c'è posto! È solo un appartamento!"
"Non ti preoccupare..." cerco di calmarlo "dormiranno in camera con me. Per me non è un problema dividere il letto ed inoltre mi sono procurata un sacco a pelo."
"Se lo dici tu..." non è convinto.
"Stai tranquillo..." mi avvicino e gli lascio un bacio sulla guancia prima di prendere borsa e chiavi della macchina "ti piaceranno."

Dopo aver recuperato a fatica in mezzo a tutta quella gente Pietro e Vanessa, sono tornata a casa e li ho presentati a tutti.
Mi sono mancati un sacco anche se è passata solo una settimana. Una settimana in cui Vanessa si è tagliata i suoi lunghi ricci con mia grande sorpresa, Pietro invece è sempre uguale da quando ha tredici anni.
Infatti lo conosco dalle medie ed è rimasto sempre lo stesso: capelli lievemente lunghi e mossi, una spruzzata di lentiggini sotto agli occhi verdi e il fisico snello.
Giusto l'altezza è cambiata ed ora è un gigante di un metro e ottanta.
"Lui è un figo da paura!" Esclama Vanessa in un orecchio a me mentre indica Andrea.
"È tanto bello quanto stronzo." Aggiungo io e lei sbuffa delusa.
"Si sa che i ragazzi più belli hanno sempre un carattere di merda." Dice lei "Ma più tardi cercherò di parlargli lo stesso."
La invidio molto per questo suo lato schietto, io ho impiegato anni per capire che Pietro era il ragazzo giusto per me.
Si allontana da me ed io ne approfitto per raggiungere Pietro che è seduto sul divano, mi metto sulle sue gambe e gli lascio un bacio sull'angolo della bocca.
"Mi sei mancato." Sussurro.
"Anche tu, pulce." Mi risponde con un bacio caldo sul collo.
"Prendetevi una stanza!" Urla quell'idiota di Filippo ed io lo mando a quel paese.
La mia attrazione verso Pietro supera il contatto fisico, è indubbiamente un bel ragazzo ma la sua mente mi affascina ancora di più.
"Penso che non combineremo nulla..." ride lui "mi sono portato i libri, ho un test."
"Un altro studioso...che cosa studi?" Domanda Filippo.
"Ingegneria informatica."
Gli occhi di Filippo si illuminano e si alza subito in piedi.
"Tu!" Lo indica "Sei quello che mi serve! A che anno sei?"
"Al terzo anno..."
"Perfetto! Io sono al primo e ho bisogno di qualcuno che mi prepari per un esame, sono un disastro."
"Non frequentavi Ingegneria matematica?" M'intrometto io.
"Si, ma alcune materie sono le stesse." Mi spiega e poi si rivolge a Pietro "Mi aiuterai in questi due giorni?"
"Sono seriamente sufficienti due giorni per un disastro come te?" Ride Martina.
"Meglio di niente..."
Abbiamo riempito questo piccolo appartamento, ed ora è arrivata anche Amanda, mi sono allontanata due minuti da Pietro e mentre sto per tornare là mi blocco: sta parlando con Andrea che è in piedi davanti a lui.
"Piacere, io sono lo stronzo." Dice Andrea e cala il silenzio. Tutti rivolgono lo sguardo verso di me che mi colpisco la fronte con una mano.
"Piacere, Pietro." Gli risponde sorridendo e io mi colpisco nuovamente la fronte.
"Ho già sentito parlare di te..." continua il mio ragazzo e spero che si zittisca immediatamente, d'altra parte Martina e Filippo iniziano a ridere.
"Non sei molto cortese da quello che ho capito..." continua Pietro e tutti stanno guardando come se fossero al cinema, mancano solo i pop-corn.
"Effettivamente non rientra nelle mie qualità, nelle tue da cavalliere invece si?" Gli risponde Andrea e Amanda lo riprende: "Andrea!"
"Cosa c'è?!" Si difende lui "È fidanzato con la principessa, avrà sicuramente doti da cavalliere."
Un bruciore allo stomaco sta salendo fino alla gola, non è reflusso ma odio. Perché deve comportarsi così? Perché deve rovinare tutto?
"Va bene..." interrompe la situazione Martina presentandosi con un vassoio di pizzette "chi ne vuole una?"
Il mio sguardo ora è incollato ad Andrea e lui ha notato che lo guardo accigliata, ma sostiene lo sguardo. Mi sta sfidando?
Evidentemente non sono la benvenuta per lui in questa casa, ma contribuisco all'affitto: ho diritto di stare qui.

Dopo cena io e Pietro ci siamo ritirati in camera per vedere un bel film come eravamo soliti fare, ma in breve tempo la situazione è degenerata in chiacchiere.
"È veramente antipatico." Sbuffa lui sfilandosi la maglietta per infilarsi il pigiama e per un attimo indugio ancora sul suo fisico scolpito.
"Lo so, tu non rispondergli e fai finta di nulla."
"Ma è più forte di me!" Sbraita lui "Che motivo aveva di attaccarmi?"
"Non pensare a lui..." cerco di tranquillizzarlo.
"In fondo ci devi solo vivere." Dice ironico e rido.
"Vanessa dov'è?" Domanda poi prima di sedersi sul letto e posizionare il computer.
"Di là, ha detto di volerci provare con Andrea."
"Oh, no!" Esclama "Perché alle ragazze piacciono sempre i più stronzi?"
"Non è vero..." dico io "a me piaci tu."
Mi avvicino per lasciargli un bacio sulla guancia che poi si sposta sulle labbra, sono davvero fortunata ad avere lui.

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