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"Quindi mi stai dicendo che hai sceso con lo slittino una collina quando non c'era la neve?" Domando io incredula richiudendomi alle spalle la porta di casa.
"Esatto, il bello è che non mi sono fatto nulla a parte le ginocchia sbucciate." Ride Cristian mentre io sono a bocca aperta. Incredibile. Poteva morire.
Mentre lui si accomoda sul divano, io prendo qualcosa da bere e mi posiziono vicino a lui. Ormai sono passati due mesi da quando l'ho conosciuto e siamo già arrivati a dicembre. Le vie sotto casa iniziano a riempirsi di luci, la televisione è piena di spot natilizi e si sta bene dentro casa al calduccio. Proprio come ora.
Cristian mi è venuto a prendere all'uscita dall'università (ma a partire da dopo Natale avró una mia macchina) e abbiamo passeggiato insieme tra i negozi. Mi ha detto di aver già comprato il mio regalo e di non lasciarlo almeno fino a Natale, in modo che me lo possa dare. Non ho nessuna intenzione di lasciarlo, gli ho risposto. Sto così bene insieme a lui, non litighiamo mai e ci intendiamo subito.
"Restiamo a casa per cena?" Gli domando e lui annuisce.
"Allora avverto Amanda." Mi alzo in piedi.
Amanda vive praticamente insieme a noi ormai. O meglio, in teoria vive con sua madre, ma cinque volte alla settimana dorme in camera con Martina. Con il malcontento di Alessandro. Così facciamo i turni: quando lei vuole dormire con Alessandro, Amanda dorme con me. Viceversa quando Cristian rimane a dormire qui. È una situazione un po' complicata e vedo che lei si sente un po' il terzo incomodo ogni tanto, peró non possiamo lasciarla sola in questo momento.
In realtà io non la conosco ancora bene, peró ho capito che è una di famiglia.
"Amanda?" La richiamo passeggiando per il corridoio. Strano, dovrebbe essere a casa. Sono quasi le sette, ormai stiamo aspettando solo Alessandro che è andato a prendere Martina a lavoro e Andrea.
"Filì, hai visto Amanda?" Domando entrando in camera di Filippo. Non appena entro mi volto subito di scatto, perchè non ho mai imparato a bussare?
"Scusate!" Esclamo subito e li sento ridere.
"Ginevra, puoi girarti." Mi appoggia una mano sulla spalla Filippo ma io scuoto la testa.
"No, no. Fate con comodo. Volevo solo avvisare che io e Cristian ci siamo a cena."
"Arrivederci." Dico filandomela richiudendo la porta che Filippo riapre subito.
"Non stavamo facendo nulla." Mi dice e mi volto verso di lui. Non ha la maglietta. Per caso se l'è tolta perchè sente caldo?
"Gin, tranquilla. Stavamo solo parlando." Esce Amanda vestita completamente.
Le soluzioni sono due: o mi stanno dicendo la verità, o Filippo le stava facendo uno spogliarello.
"Ah..." dico semplicemente "meglio così."
"Credevi veramente che io e lei potessimo...beh..." dice Filippo facendo scorrere il suo indice tra lui e Amanda.
"Cosa ci sarebbe stato di strano? Per caso non siete stati fidanzati?" Dico io visibilmente imbarazzata.
"Certo. Ma cosa significa?" Scoppia a ridere Filippo.
"Va bene, hai ragione. Facciamo finta che non sia accaduto nulla." Gli rivolgo un sorriso tirato e poi me ne torno da Cristian seguita dalle loro risate.
"Cosa è successo?" Domanda Martina che intanto è rientrata e si sta togliendo il giacchetto.
"Ginevra credeva che io e Amanda facessimo sesso." Ride Filippo infilandosi la maglietta.
"Ci credi? Io e lui? Ho già commesso questo errore una volta..." ride Amanda mentre sistema la tovaglia.
"Infatti. Non siamo proprio fatti per stare insieme."
"Tu sei insopportabile." Aggiunge Amanda.
"Vogliamo parlare di te? Hai la stessa arroganza di tuo fratello." Dice Filippo ed iniziano a litigare per l'ennesima volta.
Alzo gli occhi al cielo e mi alzo per aiutare Martina.
"Andrea non è tornato? Mi ha chiamato mezz'ora fa dicendomi che stava tornando a casa." Dice Alessandro gettandosi sul divano accanto a Cristian.
Nessuno risponde, forse si è fermato da qualche parte durante il ritorno. Cristian e Alessandro iniziano a parlare di calcio mentre guardano il telegiornale sportivo, così perdo il filo dei loro discorsi.
Martina mi raggiunge sedendosi accanto a me e mi sussurra ad un orecchio: "Che bello vedere i nostri uomini che parlano di argomenti di cui non capisco nulla."
"Io qualcosa di calcio so, giusto perchè ho un fratello maschio." Ammetto continuando a fissarli.
"Ale, puoi chiamare Andrea e sentire se torna per cena?" Sbuffa Martina "Detesto quando si comporta così e vive come se esistesse solo lui, almeno avvisasse!"
Alessandro si alza per afferrare il telefono nella giacca ed io scorro vicino a Cristian.
"Stavo pensando..." mi sussurra "per Natale andiamo a casa tua, il primo dell'anno vieni a pranzo a casa mia? Così ti faccio conoscere i miei genitori."
Io annuisco semplicemente con un unico pensiero in testa: in quali condizioni saró il giorno dopo il mio primo capodanno a Milano? Pietose, sicuramente.
"Mia madre non vede l'ora di conoscerti." Continua "Ti adora già solo sentendo i miei racconti."
"E cosa le racconti?" Gli domando fissando i suoi occhioni chiari.
"Che sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, che sei arrivata all'improvviso, che sei un uragano e che sono follemente perso di te." Sussurra sulle mie labbra prima di baciarmi.
Ancora non ci siamo mai detti ti amo, ma la cosa non mi turba. Non ho fretta, e soprattutto comprendo la situazione. Entrambi usciamo da storie importanti da cui siamo stati delusi e, per quanto io possa riconoscere che per Cristian provo qualcosa, non sono pronta a dirgli ti amo. Mi sembra un passo ancora così grande...eppure sono solo due parole. Forse ho bisogno di altro, di molto di più, per riporre nuovamente fiducia in qualcuno.
"Non mi risponde." Ci informa Alessandro dopo la seconda chiamata fatta ad Andrea.
"Intanto iniziamo a mangiare, se resta qualcosa bene, sennó a letto senza cena stasera!" Dice Amanda autorevole rivolta al fratello. Noi facciamo come dice, anche perchè abbiamo tutti molta fame.
Parliamo del più e del meno, del fatto che Filippo è di nuovo in crisi con lo studio, di Amanda che continua a studiare architettura anche se si trova nello stesso corso del suo ex (sarebbe stata stupida a lasciare il corso per un ragazzo ovviamente) e del fatto che Cristian sarà costretto a partire per due giorni dopodomani. Lui è un meccanico, ma per passione e per raccimolare qualche soldo in più lavora anche presso una scuderia che domani ha una gara a Monza.
Dal corridoio arriva il suono di un cellulare che non consideriamo ma dato che continua a suonare ripetutamente, Amanda, riconoscendo la sua suoneria, decide di andare a rispondere.
Quando torna in salotto con il telefono all'orecchio ha la mano che trema ed è completamente pallida. Filippo si alza immediatamente e le si avvicina per chiederle se sta bene. Non fa altro che rispondere a monosillabi al telefono e nessuno di noi capisce di cosa stia parlando.
"Amanda, cosa c'è?" Domanda Martina alzandosi.
Amanda deglutisce e poi inizia a guardarsi intorno freneticamente alla ricerca del suo giacchetto che riesce a infilarsi a stento.
"Dobbiamo andare." Dice preoccupata "Devo andare."
"Ma dove? Cosa succede? Mi stai facendo preoccupare..." continua Martina.
"Andrea è in ospedale." Dice fredda "Ha avuto un incidente con la moto."

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