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"Fatti curare!" Sbraita Alessandro contro la porta della camera di Martina. Ha le maniche del maglione tirate su sugli avambracci e le vene del collo che pulsano quando attraversa il soggiorno come una furia ed esce dall'appartamento sbattendo la porta.
"Che pezzo di merda!" Si sente la voce di Martina dalla sua camera ed io e Filippo ci guardiamo preoccupati.
È la prima volta da quando sono qui che sento Alessandro e Martina litigare. Mi avevano detto fin da subito che la loro relazione era piena di alti e bassi, ma avevo sempre assistito a piccoli litigi. Invece ora io e Filippo che siamo seduti sul divano abbiamo sentito le loro urla per mezz'ora prima che Alessandro se ne andasse.
Appoggio il mio pc sul tavolino e vado in camera di Martina. Lei sta passeggiando agitata mentre sbatte per terra tutto quello che incontra, che siano vestiti o penne.
"Marti..." mi avvicino a lei ma non mi ascolta. Posso vedere del fumo che esce dalle sue orecchie.
"Cosa succede?" Appoggio le mie mani sulle sue spalle costringendola a fermarsi. Quando alza lo sguardo vedo che ha gli occhi pieni di lacrime che sta trattenendo, così la stringo forte a me.
"Stai tranquilla, ora mi racconti tutto." Le sussurro ad un orecchio mentre sento la prima lacrima bagnarmi la spalla.
"È un bastardo, Gin." Borbotta tra i singhiozzi ed io la faccio sedere sul letto accanto a me.
"Ora mi dici cosa è successo, ma stai calma." Le sorrido mentre si asciuga gli occhi.
"Abbiamo litigato sempre per il solito stesso motivo." Mi dice e poi prende un bel respiro "C'è una ragazza del suo corso che è palesemente cotta di lui e che gli scrive continuamente, e lui le risponde! Dopo lui dice che sono troppo gelosa...ma cosa dovrei dire di fronte a messaggi come ti spupazzerei tutto come un'orsacchiotto? E cosa peggiore lui che le risponde con: sono soffice, dovresti provare!"
Prende il cuscino rosa con i fenicotteri e lo sbatte contro il muro.
"Inoltre lo segue ovunque, ogni volta che lo vedo sta con lei. Cosa dovrei pensare io?" Dice con il sangue che le ribolle "Mi aveva promesso che non le avrebbe più risposto, invece ora gli ho preso il telefono ed ho visto che si scrivono ancora. Così si è arrabbiato con me anche perché ho guardato il suo telefono. Dice che è un'amica...amica un corno!"
"Va bene, ascoltami. Ora ti calmi, io ti vado a fare una tazza di tè caldo, prendo anche dei biscotti e poi ci vediamo un film, ok?" Le propongo e lei annuisce asciugandosi le ultime lacrime.
La capisco perfettamente. Anche se Alessandro non stesse facendo nulla di male, comprendo che l'infastidisce la presenza invadente di quella ragazza e soprattutto il fatto di essere accusata semplicemente perchè tiene molto ad Alessandro.
Vado in cucina e dispongo tutto mentre metto a scaldare l'acqua. Andrea è uscito dalla sua camera ed è venuto in soggiorno, così Filippo gli sta raccontando cosa è successo.
"Tutto normale, tra poche ore avranno fatto pace." Fa spallucce.
"Conoscendoli, sicuramente sì. Anche se peró questa volta per poco si tiravano i piatti..." constata Filippo.
"Filì, tranquillo. Stanno insieme da così tanti anni che non mi preoccupo più. Io non mi sono mai intromesso e mai schierato dalla parte di qualcuno, da una parte ho mia cugina e dall'altra il mio migliore amico, ma i loro fatti di coppia non sono affar mio." Afferra uno dei biscotti che avevo preparato per Martina e lo infila in bocca.
"Falle vedere qualche film come Io prima di te oppure Colpa delle stelle, e tra poche ora sarà tutto a posto." Dice mentre mangiucchia un altro biscotto, di questo passo li finirà.
"Non puoi farle vedere ogni volta che sta male Io prima di te..." sbuffa scettico Filippo mentre si alza "Ora ci vado a parlare io."
Seguo Filippo con lo sguardo fino a quando non sparisce nel buio del corridoio e così torno a guardare Andrea che ha dimezzato i biscotti sul piatto.
"Smettila di mangiare!" Gli colpisco la mano prima di sfilargli il piatto da sotto il naso.
"Vattene anche tu! Siete tutti uguali! Anche tu sei un pezzo di merda come quello stronzo del mio ragazzo! Amanda se ne è andata per colpa tua!" Le urla di Martina fanno vibrare i muri di casa. Le ho sentito dire più parolacce in questi minuti che in tutti questi mesi.
"Va bene, forse Io prima di te è un'idea migliore della mia." Filippo torna da noi alzando le mani. Ci mostra un sorriso tirato ed imbarazzato prima di rimettersi seduto.
È il mio turno, dato che il tentativo di Filippo è fallito miseramente dopo cinque secondi.
"Tutto pronto!" Entro in camera sorridente e appoggio il vassoio davanti a lei prima di cercare il film sul pc.
"Credi che Alessandro mi ami veramente, Gin?" Mi domanda lei mentre sono al computer.
"Martì, vi conosco da poco tempo ma ho capito sin da subito che siete fatti per stare insieme."
"Ultimamente, peró, le cose sembrano andare peggio..." mugola lei.
"Posso intromettermi?" Domanda Andrea affacciato sulla porta. Martina gli fa cenno di entrare e gli lascio il mio posto accanto a lei per andare a sistemare il computer sulla sedia davanti al letto.
"Io non mi sono mai intromesso." Inizia il suo discorso Andrea e Martina annuisce "Proprio perchè ho sempre ritenuto che fosse giusto così. Peró questa volta voglio dirti cosa penso: voi due non siete semplicemente due fidanzati, Marti, siete stati per prima cosa amici, compagni di scuola, compagni d'infanzia e avete vissuto insieme metà della vostra vita. Vi ho sempre guardato con tanta ammirazione, sin da quando vi siete messi insieme al liceo sfidando tutte le regole dell'universo. Quanta probabilità ha una storia tra liceali di durare a lungo? Quindi, per favore, non buttate nel cesso una storia bellissima per una cretinata."
Si bagna le labbra e riprende fiato mentre si passa una mano tra i capelli.
"Ed ora scusate ma devo chiamare Alessandro e fargli lo stesso identico discorso." Lascia un bacio sulla guancia di Martina ed esce senza dir nulla.
"A volte sa essere tenero." Sorride Martina fissando la porta da dov'è appena uscito.
Annuisco sorridendo e le porgo una tazza di tè.
"Quando io e Alessandro abbiamo iniziato ad uscire insieme non era per nulla d'accordo perchè gli sembrava un'amicizia rovinata e una gioventù sprecata fidanzarsi a diciotto anni. Spero che un giorno possa trovare qualcuna pazza come lui e che gli sappia tenere testa." Ridacchia mentre intinge un biscotto nel tè.
Io intanto pigio play a questo film che vedró per la milionesima volta, ma questa volta per una buona causa: certi legami non li spezza nessuno, neanche il tempo.

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