"Andrè, sono seria." Ribatto sbuffando e allontanandomi da lui.
"Dopo ti meravigli che Cristian sia geloso e si arrabbi, mi arrabbierei anche io." Sbuffo alzandomi in piedi e girovagando per la stanza agitata.
"Sono solo sincero, ma forse un po' troppo schietto." Fa spallucce.
"Io non voglio problemi con Cristian, mi trovo bene e..." spiego gesticolando ma vengo interrotta.
"Ginè, non mi pare che ti abbia fatto tanto schifo quando ti ho baciata. Sii sincera." Alza di poco la voce perchè visibilmente irritato.
Aveva detto che nemmeno se lo ricordava quel bacio, che se c'ero io o un'altra era lo stesso.
Fai pace con il cervello, tesoro.
"Comunque non vi saró più d'intralcio..." si alza in piedi "mi hanno preso ad uno stage di sei mesi a Londra, parto la prossima settimana."
Arresto immediatamente la mia camminata senza meta e sollevo lo sguardo su di lui rimanendo a bocca aperta.
"Quando lo hai saputo?" Domando avvicinandomi di poco e mettendomi a braccia conserte come lui.
"Oggi pomeriggio, per ora lo sanno solo Martina e te. Informeró gli altri domani."
"Sono contenta per te." Dico sinceramente e distendendo le labbra in un sorriso. Mi mancherà la sua presenza in questa casa, anche se mi fa continuamente salire l'ansia oppure arrabbiare, ma dopotutto sono solo sei mesi.
"Almeno non vi saró d'intralcio." Ripete acido e aggiunge prima di uscire dalla camera sbattendo la porta "Puoi pure dare la buona notizia al tuo ragazzo."
Rimango a fissare la porta che ha fatto vibrare i muri di questa casa con la consapevolezza che ormai ha svegliato sicuramente tutti. E sicuramente tutti staranno origliando i nostri discorsi, ci metterei la mano sul fuoco.
Sbuffo mentre mi rinfilo le scarpe per andare in camera sua e convincerlo a parlare in macchina. Non si puó concludere così la nostra discussione, sembra quasi che io sia contenta che lui vada via da questa casa. Sono contenta per il fatto che sta piano piano realizzando il suo sogno, peró la sua mancanza in questa casa si fará sentire.
"Andrè." Entro in camera sua senza nemmeno bussare e lui si volta verso di me imbronciato. Ha le sopracciglia aggrottate, come quando è arrabbiato, e da come afferra gli oggetti e li riposa capisco che è agitato. Le vene sulle sue braccia e sul suo collo sono molto evidenti, avrà la pressione a mille.
Rido mentalmente riflettendo su quanto sia da medico questo pensiero.
"Vogliamo scendere a parlare in macchina? Così la finiamo di dare spettacolo." Spiego rimanendo in piedi sulla porta.
"Non c'è nulla di cui parlare, puoi già iniziare a fingere che io non esista. Se vorrai, io tra sei giorni alle 13,40 avró un volo per Londra all'aeroporto, quindi mi troverai lì per salutarmi."
Prende il telecomando ed accende la televisione, io glielo strappo di mano e la rispengo immediatamente. Lui me lo ruba di nuovo e riaccende il televisore, così lo lascio stare. Tanto è una battaglia persa. Prima vuole parlare e poi manda tutto in barzelletta fregandosene totalmente e accendendo la tv.
Appare il canale televisivo di Radio Italia con Thegiornalisti che stanno cantando Completamente.Lui chi è
È un altro uomo che è impazzito per te
Ma non penso che possa dirti
Tutto quello che ti dico ioMi volto lentamente verso Andrea smettendo di fissare il televisore e lui mi fa spallucce mentre trattiene un sorriso. Sta ancora cercando di essere arrabbiato con me.
Spero che
Mi auguro di cuore che
Non ci incontreremo mai più
Per non perdere l'ultimo
Briciolo di dignità che mi rimane
Ed evitare di squagliarmi sotto il sole
Ed evitare di guardarti come un pazzo
Come un pazzo che ti vuole
Completamente
Completamente"Scherzo del destino." Sussurra lui indicando la televisione ed io gli rivolgo il dito medio.
Dio, perchè ce l'hai anche tu con me?
Lui si alza nel sentire quelle parole e viene verso di me, afferra le mie mani ed iniziamo a muoverci lentamente.Spero che
Mi auguro di cuore che
Ci incontreremo ancora
Perché voglio perdere
Oserai andarci sotto, maledetta
E provare robe forti nuova un'altra volta
E spararti tutto ciò che provo in faccia
Come un pazzo che ti vuole
Completamente
Completamente
CompletamenteOrmai sono diventata un brivido con il suo fiato caldo sul collo, i nostri corpi attaccati e lui che ogni tanto alza lo sguardo e mi fissa intensamente. Non faccio altro che deglutire e cercare di guardare altrove, ma quegli occhi sembrano calamite e non riesco a spingerlo via.
La musica che è per te di solitudine
Mi faceva impazzire
E chi se la scorda più
A me mi fa ancora maleMi stacco di colpo e prendo il telecomando spegnendo la televisione perchè non ce la faccio più. Lui mi guarda con una nota di dispiacere ed amarezza mentre rimane immobile dove l'ho lasciato.
"Ci sono cascata da ubriaca, ma da sobria non voglio fare del male a Cristian." Affermo mordendomi il labbro.
Lui annuisce sorridendo tristemente e poi si avvicina al letto ed inizia a tirar giù le coperte per andare a dormire.
"Peró..." sussurro, ma mi viene quasi da piangere. Dio, quanto sono stupida.
"C'è un peró, attenzione." Cerca di sdrammatizzare mentre estrae il pigiama da sotto il cuscino.
"Ho un grande difetto." Continuo e lui m'interrompe di nuovo: "Solo uno?"
"Vuoi che ti mandi a quel paese direttamente?" Domando e lui sorride dicendomi di continuare.
"Penso troppo, faccio girare così tanto le rotelle del cervello che a volte le posso sentire lavorare. Fa parte di me e del mio essere razionale lasciare da parte le emozioni e fare la cosa giusta, quella giusta per il cervello." Smette di smistare le coperte e supera il letto venendo verso di me.
"Fa sempre comodo usare il cervello." Sorrido di me stessa "Anche ora farebbe comodo: me ne tornerei in camera mia, tu andresti via e quando torneresti tra sei mesi ci saremmo scordati entrambi di tutto."
"Peró dobbiamo ringraziare i Thegiornalisti, vero?" Ride lui creando quelle meravigliose fossette agli angoli della bocca.
Mi fiondo su di lui circondandogli il collo con le braccia e appoggio le mie labbra alle sue, sono morbide e sanno di menta. Lui mi solleva da terra ed io intreccio le mie gambe attorno alla sua vita mentre mi fa appoggiare la schiena al muro e le nostre lingue s'intrecciano e danzano. Questo bacio, se potessimo quantificarlo, è famelico quanto tutti i baci a cui abbiamo rinunciato.
Vaffanculo, cervello, ogni tanto ti devo mettere in pausa.
"Dio..." sussurra sulle mie labbra tra un bacio e l'altro "era tutta la sera che volevo baciarti."
Lascia una scia di baci sul mio collo prima di assalire di nuovo la mia bocca.
"Ma se abbiamo litigato tutto il tempo..." rido io facendo scontrare il mio sorriso al suo.
"Volevo baciarti soprattutto quando mi urlavi contro che non ne volevi sapere nulla di me." Spiega e mi lascia un ultimo bacio sulle labbra prima di rimettermi giù "Bugiarda."
"Ricorda che questo è un addio, peró."
"Io direi un arrivederci." Mi strizza l'occhio mostrando quel sorriso angelico che si accosta perfettamente al suo volto da demone e appoggia di nuovo le sue labbra sulle mie.Amatemi, ciao.
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Serotonina
عاطفيةA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...