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Cristian sta picchiettando le dita sul bracciolo della poltrona mentre fissa l'orologio. Ormai è quasi ora di pranzo e siamo rientrati da pochi minuti dopo la discussione che abbiamo avuto in strada. Sta aspettando Andrea, è palese. Gli ho già detto di stare calmo e di non fare scenate, ma non mi ha nemmeno risposto.
Intanto Martina, Filippo e Alessandro lo stanno fissando ma fingono che tutto sia apposto mentre apparecchiano la tavola.
L'ansia mi sta divorando e gli altri non capiscono il perchè. Oh, a breve capirete.
La chiave gira nella serratura ed Andrea entra in casa in silenzio, si toglie sciarpa e cappello appendendoli sull'appendiabiti e appoggia sul mobile alcuni fogli, probabilmente del meccanico.
Cristian si alza lentamente, ha ancora addosso il suo cappotto color caramello ma il cappello lo ha infilato in tasca.
"Posso parlarti?" Domanda Cristian arrivando a mezzo metro da Andrea.
"A me?" Si indica Andrea guardandosi intorno.
"Sì." Lo sorpassa Cristian andando verso la porta "Andiamo fuori."
"Non possiamo farlo qui?" Domanda Andrea.
"Non ti conviene." Gli risponde duro Cristian attirando l'attenzione di tutti.
"Che succede, amico?" Domanda Andrea incrociando le braccia al petto e fissandolo.
"Amico..." ridacchia Cristian voltandosi lentamente verso di lui "Non ho mai visto un amico che bacia la mia ragazza!"
Vengo scossa da un brivido mentre tutti gli occhi sono puntati su di me, compresi quelli di Andrea che sembrano chiedermi "perchè glielo hai detto?"
Passo la lingua sulle labbra e tiro un sospiro mentre guardo Martina che ha gli occhi spalancati. Gli avevo detto di non fare scenate...
"Cristian, per favore..." sussurro.
"Ti prego, non farmi incazzare ancora di più." Ringhia verso di me.
"Sei un pezzo di merda." Sputa verso Andrea.
"Senti, mi dispiace, ma ne abbiamo giá parlato io e Ginevra e si è risolto tutto. Non ero in me quando l'ho fatto..." fa spallucce ma Cristian non sembra contento della risposta.
"Ti dispiace ma non perdi un secondo di tempo per infilarti nel suo letto oppure prenderla in braccio..."
"Ora stiamo esagerando..." ride Andrea.
"Non c'è un cazzo da ridere! Fattene una ragione se sta con me e non rompermi il cazzo!" Gli urla contro.
"Vedi di stare calmo, bello. E controlla questa gelosia perchè lei non è di tua proprietà e se lei vuole stare con un amico, perchè io e lei siamo amici, puó fare quello che vuole." Andrea conclude con un'altra risatina che fa inferocire ancora di più Cristian.
Vedo il pugno di Cristian chiudersi e prima che io possa fare un solo passo l'ha già scagliato contro il volto di Andrea. Lui si piega in avanti portandosi la mano sullo zigomo dolorante mentre noi siamo tutti con il fiato sospeso.
"Non volevo farti male..." ringhia Andrea mentre lascia scrocchiare il collo piegandolo avanti e indietro.
Qui va a finire male, molto male.
Andrea lancia un pugno contro il naso di Cristian che inizia a sanguinare mentre Filippo e Alessandro intervengono subito.
"Smettetela!" Esclamo io mentre Filippo prende Cristian per le spalle e Alessandro blocca le braccia di Andrea.
"Va bene, stiamo degenerando." Afferma Filippo mentre trascina Cristian verso la sedia.
"Stiamo calmi, per favore." Richiedo io per la milionesima volta mentre guardo Martina con una mano sul cuore. Che disastro.
"Fammi vedere il naso." Ordino a Cristian che fa come dico. È palesemente rotto e non smette di sanguinare.
"Filippo, ci accompagni in ospedale?" Domando e Filippo in risposta aiuta Cristian ad alzarsi.
Infilo il giacchetto e tengo la porta aperta ai due ragazzi mentre escono, ma prima di richiudermela alle spalle guardo Andrea e gli dico: "Con te faccio i conti dopo."


Cristian è appena entrato in ambulatorio mentre io e Filippo siamo seduti in sala d'attesa. Sono così nervosa che non riesco a tenere fermi i piedi che non fanno altro che picchiettare per terra. Inoltre dovró dare spiegazioni a tutti quando torneró a casa, anche se spero che lo abbia già fatto Andrea. Cristian ha creato un casino per nulla.
"Gin, puoi smetterla di muoverti. Mi stai infastidendo." Dice Filippo e faccio come dice.
"Vuoi parlarne?" Mi chiede ed io scuoto la testa.
"Sei sicura?"
"Tu mi hai mai detto cosa cazzo è successo tra te e Amanda? No. Quindi fatti gli affari tuoi." Dico acida ma me ne pento subito, lui è l'unico che non c'entra nulla.
"Scusami, sono solo nervosa."
"Si, lo avevo capito." Mi sorride tenero e poi afferra la mia mano iniziando a massaggiarla con il pollice.
"Ci siamo baciati solo una volta, non volevo fare del male a Cristian." Affermo facendogli sollevare lo sguardo.
"So che non gli volevi fare del male." Mi dice ed io lo ringranzio sorridendo.
"Quando è successo?" Mi chiede.
"Alla festa di Michele, mentre dormivi profondamente." Rido.
"Sapevo di essermi perso qualcosa di importante." Dice facendomi ridere.
"Quindi? Ha avuto un peso oppure no?" Domanda.
"Non ne abbiamo più parlato perchè abbiamo deciso di chiudere l'argomento. Era meglio così."
"Perció non ha avuto importanza." Sentenzia lui ed io annuisco.
Le lancette dell'orologio davanti a me continuano a camminare ticchettando mentre di Cristian non c'è nemmeno l'ombra. Ad un certo punto le porte dell'ascensore si aprono ed escono tutti i miei amici, e quando dico tutti intendo tutti.
"Andrè, come ti viene in mente di venire qui?" Mi alzo andandogli incontro, lui è in testa al gruppo e del pugno di Cristian non resta altro che un piccolo livido nero sotto l'occhio.
"Volevo chiedergli scusa, non volevo colpirlo così forte, solo che non mi so regolare quando sono arrabbiato." Mi spiega guardandosi intorno, forse alla ricerca di Cristian.
"Non mi pare il momento adatto." Appoggio le mie mani sulle sue braccia conserte e cerco di spostarlo facendolo andare indietro.
"E vorrei parlare anche con te." Aggiunge mentre si fa accompagnare da me verso l'uscita non opponendosi.
"Non mi pare il momento adatto nemmeno per quello."
"Andrea," lo richiama sua cugina "aspettiamo fuori."
Sembra acconsentire mentre la segue verso l'uscita insieme agli altri, molto probabilmente aspetteranno tutti in macchina.
Torno a sedermi di fianco a Filippo che sta cercando di nascondere una risatina.
"Ed ora cosa c'è?" Domando sbuffando.
"Secondo me, non vi siete chiariti bene." Dice mordendosi il labbro inferiore per non ridere.
"Per me è tutto chiaro." Ribatto.
"Io credo, invece, che tu tra i due sia la più confusa. Secondo me non sei perfettamente consapevole dei tuoi sentimenti."
"Sì, sicuramente tra me e Cristian, lui è quello più..." tento di dire ma mi interrompe subito.
"Ma io non parlavo di te e Cristian..." dice alzandosi ed estraendo delle monete per il caffè "parlavo di te e Andrea."
Si allontana salutandomi teatralmente con la mano mentre va verso il distributore automatico, impedendomi di ribattere e rimanendo ancora una volta senza parole.

Boom!💣
Ed ora? Cosa pensate che succederà?

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