Inspiro profondamente cercando di mantenere la calma, dopotutto l'ho già fatto una volta, non sarà difficile anche la seconda. Mi passo una mano sulla fronte sudata e butto giù un po' d'acqua. Almeno Alessia è nata in estate, Aurora invece ha scelto le stagioni calde.
"Amore, ti raggiungo in ospedale." Mi risponde Andrea non appena lo chiamo.
"La bambina con chi è?" Domando io stringendo i denti.
"È con Martina." Mi risponde. Ottimo, me la restituirà vestita come una bambola con trucco e smalto.
"Sbrigati." Dico prima di riattaccare. Possibile che sia ancora a lavoro mentre mi sono appena iniziate le doglie?
Per fortuna Filippo è arrivato subito non appena l'ho chiamato ed ora mi sta aiutando ad uscire di casa per andare in ospedale.
"La valigia!" Lo riprendo vedendo che se la sta scordando.
"Giusto, scusami." Torna subito dentro a prenderla mentre mi siedo in macchina.
Filippo per poco inciampa sul vialetto di sassi e riderei se non fossi sommersa di dolori. In realtà anche lui sta soffrendo parecchio ed è molto teso dato che infila la chiave dopo il terzo tentativo.
"Tranquilla." Appoggia una mano sulla mia.
"Tranquillo." Gli rispondo e lui scoppia a ridere.
Una volta arrivati in ospedale mi caricano sulla barella e le nostre strade si dividono, lui aspetterà Andrea in sala d'attesa per indicargli la strada.
Tra poche ore, nonostante tutta questa sofferenza, nascerà la mia seconda bambina e sono al settimo cielo!
Ho comprato tanti vestitini e body nuovi, ma utilizzeró la stessa carrozzina e lo stesso seggiolino di Alessia. Un'altra femminuccia di cui Andrea sarà gelosissimo...
Dopo nemmeno dieci minuti Andrea entra di corsa e si avvicina al mio letto, mi stringe la mano ma in questo momento gliela morderei.
Inaspettatamente, nonostante il dolore, in quaranta minuti riesco a partorire. Me l'avevano detto che con il secondo figlio è tutto più veloce.
Ma la sorpresa che mi aspetta è molto più grande perchè la mia Aurora ha un qualcosa che non dovrebbe avere.
"È maschio?" Domanda Andrea all'infermiera che annuisce.
O mio Dio. Ora svengo.
"Oddio." Sussurro io mentre mi danno il bambino tra le braccia. È maschio, non c'è dubbio.
"Tranquilla amore, si sono solo sbagliati i medici." Mi tranquillizza Andrea che dopo poco viene prelevato dalle infermiere per andare a registrare il bambino.
Sono solo sorpresa, ma non mi importa di che sesso sia. Guardo il piccolino tra le mie braccia e sorrido accostandolo al mio volto. Dovró rinunciare a tutti quei vestitini, ma la gioia che provo in questo momento è incontenibile. Un figlio è un'esperienza unica, indescrivibile, che ti riempe il cuore di gioia.
"Posso?" Mi domanda l'infermiera e gli consegno il bambino.
"Il nostro Filippo..." sussurra.
"Come scusi?" Domando credendo di aver capito male.
"Filippo, è il nome del bambino giusto?" Ripete lei mentre io mi guardo intorno alla ricerca di Andrea che sbuca improvvisamente insieme a Filippo, quello grande.
"Posso spiegare." Dice subito vedendo che lo guardo truce, l'infermiera intanto si sta allontanando.
"Sono uscito per registrare il bambino, Filippo mi ha accompagnato e quando la signora mi ha chiesto il nome io non sapevo cosa dirle. Avevamo deciso Aurora..." dice Andrea ma Filippo lo interrompe.
"Ma Aurora era inappropriato." Continua Filippo.
"Così pensavo, pensavo, ma sotto gli occhi della signora che mi guardavano come se fossi uno stupido perchè, effettivamente, quale padre non sa il nome di suo figlio?" Fa un sorriso tirato Andrea.
"Così ho urlato: Filippo!" Dice Filippo mentre lo guardo sempre più confusa "È il primo nome che mi è venuto in mente."
Mi colpisco la fronte con la mano.
"Possibile che tra tutti i nomi che ci sono non ve ne sia venuto in mente nessuno?" Domando ma ormai il fatto è compiuto "Ora ogni volta che li chiameremo si gireranno entrambi."
Andrea fa spallucce mentre Filippo posiziona una mano sulla mia spalla.
"Almeno porterà il nome di una grande persona." Ironizza ma io gli colpisco la mano.
Ha deciso lui il nome di mio figlio dandogli il suo, incredibile.
Osservo l'infermiera mentre sistema Filippo nella culla e lo porta via per i controlli, intanto anche Filippo, quello grande, viene allontanato da un'altra infermiera.
"Sei arrabbiata?" Domanda mio marito ma sorrido scuotendo la testa.
"No, è un bel nome Filippo. Ti saresti potuto consultare con me peró."
"Hai ragione, scusami. In quel momento peró non avevo la mente lucida, sono padre per la seconda volta. Incredibile!" Mi sorride e scioglie tutta la tensione in me.
Mi lasciano riposare solo un'ora, relativamente perchè mi sono sottoposta a tutti i controlli dei medici, e poi arrivano tutti i miei amici e mio padre.
Amanda porta anche il piccolo Jacopo che è quasi coetaneo di Alessia ed iniziano subito a giocare nella sala dei bambini con Filippo.
Anche mio fratello e Margherita hanno portato i loro gemelli Matteo e Elena e li hanno scaricati al babysitter Filippo che preferisce stare con i bambini per paura della mia furia.
Ancora non ha capito che non sono arrabbiata con lui per la scelta del nome, mi ha dato un po' fastidio ma l'importante è che il bambino stia bene.
Ormai, oltre a Michele che preferisce ancora non legarsi, tutti abbiamo la nostra famiglia con dei bambini tranne Alessandro e Martina.
Ora convivono dopo che nel giorno del mio matrimonio hanno deciso di riprovarci, ma non si sentono ancora pronti per avere dei bambini.
Inoltre Alessandro è un chirurgo molto famoso e lavora sempre fuori città, quindi il bambino sarebbe costretto a stare solo con la madre. Per questo quando Alessandro deciderà di accontentarsi del lavoro presso l'ospedale di Milano senza girovagare per il mondo, avranno un bambino.
Io ho accettato subito il lavoro presso l'ospedale e amo il mio mestiere sempre a contatto con i bambini, non lo cambierei per nulla al mondo."Quindi è stato zio Filippo a darmi questo nome." Dice il mio piccolo.
"Esatto."
"Forte!" Dice sorridente mentre Alessia ridacchia.
"Ora possiamo andare a dormire." Afferma Andrea alzandosi e incoraggiando i ragazzi a fare lo stesso.
"Non vedo l'ora che arrivi domani!" Urla Filippo mentre rientriamo in casa "Non vedo Jacopo da un secolo!"
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Serotonina
RomanceA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...