"Buon Natale!" Esclama Michele entrando in casa con un cappellino rosso in testa.
"Auguri!" Lo abbracciamo a turno salutandolo.
Si toglie la sciarpa e il cappello appendendoli all'appendiabiti e poi raggiunge mio padre in cucina.
"Piacere, sono Michele!" Gli stringe la mano mentre sorride.
"Claudio." Si presenta lui e poi torna a spezzare il pollo.
Mio fratello e mio padre sono arrivati ieri sera e hanno portato un pollo da fare arrosto. Questa notte Giacomo ha dormito in camera con me e mio padre sul divano che ora è stato spostato in fondo vicino alla televisione per allungare il tavolo. Siamo in undici. Undici persone in un appartamento per quattro.
Peró siamo riusciti a sistemare tutto ai lati della stanza e c'entriamo tutti anche se un po' stretti. Ma in fondo è Natale, cosa ce ne importa?
Mio padre e la madre di Andrea si sono occupati della cucina, almeno siamo in mani sicure.
"Ragazzi, accompagnate Andrea a tavola." Dice Martina.
"Martì, non sono invalido." Si alza Andrea dal divano imbracciando le stampelle.
Il Natale si deve trascorrere in famiglia, ma per quest'anno i genitori dei miei amici hanno accettato di vedere i loro figli solo per cena perchè hanno capito che lo facciamo per Andrea. E poi anche la nostra è una famiglia.
"Siamo tutti in posizione?" Domanda Michele guardandosi a destra e sinistra "Perfetto! Buon appetito!"
Si fionda sui cappelletti in brodo che la madre di Andrea gli ha messo nel piatto.
"Amore, mi passi il formaggio?" Mi chiede Cristian sotto lo sguardo di mio padre.
Non ha fatto altro che seguirlo con lo sguardo da quando è arrivato questa mattina, lo sta analizzando nel dettaglio. Mio fratello invece si è offerto di andare con lui a ritirare i dolcetti che abbiamo ordinato per conoscerlo meglio e ha detto che gli ha fatto una buona impressione. Ho convinto il 50%.
"Comunque, ragazzi, ho una notiziona!" Esclama Michele "Mi sto vedendo con una ragazza!"
"E quale sarebbe la novità?" Domanda Alessandro ridendo.
"Intendo con una sola ragazza, ormai anche da un po'. È Chiara, la ragazza dell'ospedale." Spiega lui e per poco non mi cade il cucchiaio nel piatto.
Seriamente il suo approccio così invasivo ha funzionato?
"Sono felice per te!" Lo abbraccia Amanda sorridendo.
Continuiamo a mangiare e a chiacchierare di varie cose per il resto del pranzo: Giacomo parla della sua vita, mio padre sta facendo quella che lui chiama conversazione di prova con Cristian mentre gli altri si stanno raccontando fatti divertenti. Arriviamo al dolce con la sensazione di stare per esplodere mentre siamo tutti accasciati sulle sedie, e mentre Martina mi passa il piatto con i vari pasticcini mi viene voglia di vomitare.
Appoggio il piatto davanti a me e resto a fissarlo cercando il coraggio di mangiare, intanto peró Andrea si china sul mio piatto e afferra un bignè con la bocca.
"Non ci credo! Hai preso pure quello al cioccolato!" Esclamo colpendolo con piccoli schiaffi in testa.
"Tanto non ti andava..." fa spallucce lui dopo averlo ingogliato. Se non fosse già tutto rotto ci penserei io a spezzargli le gambe. Il bignè al cioccolato era l'unico che avevo veramente voglia di mangiare.
"Dai, prendi il mio..." avvicina il suo piatto a me dopo vari secondi in cui gli tengo il broncio.
Tutta sorridente faccio come dice e lo mangio in un sol boccone.
"Mi sembra che tra voi due il rapporto sia migliorato." Sentenzia mio fratello "Tu non eri lo stronzo della situazione?"
Giacomo punta il dito verso Andrea che sorride fiero della sua condizione da stronzo.
"Andiamo lievemente più d'accordo." Gli risponde Andrea.
"Bah..." sbuffo io "insomma. Sei comunque antipatico."
"Anche tu sei antipatica." Mi fa la linguaccia lui.
"Bambini." Sbuffa Filippo portandosi una mano in fronte con fare teatrale "Smettetela di litigare altrimenti non riceverete i doni di Babbo Natale."
Ci giriamo tutti verso Filippo scoppiando a ridere ed io intanto incrocio lo sguardo di Andrea che mi strizza l'occhio. Andiamo più d'accordo?
Forse giusto un pochino, certo non lo detesto come quel giorno a quella maledetta cabina telefonica dove si è comportato da vero maleducato, ma non è nemmeno il mio migliore amico.
È un rapporto complicato. So che in fondo, ma proprio in fondo ci tiene a me. Solo che ha un modo un po' strano di dimostrarlo, ecco.
"Partitina a sette e mezzo?" Propone Michele ma tutti scuotiamo la testa insieme.
"Film di Natale? Il Grinch? Mamma ho perso l'aereo?" Domanda di nuovo, ma riceve la stessa risposta.
"Tombola?" Ma si risponde da solo.
"Andiamo, ragazzi! Il Natale con mia nonna è più divertente!" Sbuffa mentre va verso il cassetto del mobile dove sono le carte, prende il mazzo e si posiziona per giocare al solitario.
Io in questo momento ho solamente voglia di sdraiarmi sul divano e lasciare che tutto questo cibo si depositi.
Mi getto sul divano e vengo subito seguita da mio fratello che mi stringe a sè e mi lascia appoggiare la testa sul suo petto muscoloso. Quanto mi è mancato Giacomo...
Siamo sempre stati così tanto legati sin da piccoli, non c'è mai stata gelosia tra di noi, siamo sempre stati compagni di avventure. Lui mi ha sempre coinvolto in tutto quello che faceva, mi ha fatto conoscere i suoi amici e uscire con il suo gruppo. Il rapporto con mio fratello è indescrivibile.
"Pulce..." mi sussurra lasciandomi un bacio sulla tempia.
"Che mi racconti?" Aggiunge "Questo Cristian com'è?"
"Me lo chiedi? Ti basta guardarlo..." si volta verso Cristian che sta chiacchierando con papà. Vedo che entrambi sorridono e Cristian gesticola mentre cerca di spiegargli come funziona il suo lavoro. Durante il pranzo gli ha raccontato che ha conosciuto anche motociclisti importanti, gli ha fatto vedere le foto che ha scattato con loro e mio padre già lo ama.
"Credo che oggi starai poco con il tuo ragazzo, papà lo ha praticamente placcato." Ride.
"Almeno ho tempo per stare con te."
"Giusto." Asserisce.
Rimaniamo in questa posizione per un po' mentre osservo gli altri: papà e Cristian sono ancora impiantati davanti al tavolino che ormai è rimasto senza tovaglia, Michele ha finalmente trovato dei compagni di gioco in Martina, Alessandro e Amanda, Filippo invece è seduto sulla poltrona accanto ad Andrea e sua madre.
"Tesoro, non ho avuto occasione di dirti che questo maglioncino è davvero carino." Mi dice la madre di Andrea guardando il mio maglione rosso.
"Grazie." Gli sorrido.
"A parte che ti starebbe bene anche un sacco dell'immondizia con quel fisico." Aggiunge facendo girare tutti verso di me.
"Ha ragione, signora." Dice Michele mentre sceglie la carta.
"Michele, lo vuoi il tuo regalo di Natale?" Lo avverte Cristian interrompendo per un secondo la sua conversazione con papà.
"Pardon." Alza le mani Michele facendoci ridere.
Andrea richiama l'attenzione con un colpo di tosse mentre alza il telefono con un'immagine: un geco con gli occhi che guardano ai lati opposti.
"Questo è Cristian mentre controlla che nessuno stia guardando la sua ragazza e finge di ascoltare Claudio."
Scoppiamo tutti a ridere mentre Cristian gli rivolge il dito medio ma si vede che vuole ridere anche lui.
"Comunque..." mi sussurra mio fratello "mi fido di te e della tua opinione, quindi sarà sicuramente uno stronzo, ma finora Andrea è il mio preferito."Ehi! Questo è Giacomo. Buona visione.
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Serotonina
Roman d'amourA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...