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"Alla salute!" Esclamiamo in coro facendo tintinnare i bicchieri che poi buttiamo giù d'un sorso.
"Altro giro?" Domando mio fratello che poi va verso il bancone del bar.
Alla fine lui e papà sono rimasti in città e ci resteranno fino a domani. Questa sera, trentuno dicembre, noi ragazzi siamo usciti tutti insieme a festeggiare il capodanno. Ovviamente tutti tranne Andrea che è rimasto a casa con mio padre e sua madre, non vorrei essere nei suoi panni.
"Gin, adoro questa canzone!" Esclama Martina posizionandosi davanti a me ed iniziando a muoversi. La cosa bella di Martina è che è astemia ma si comporta sempre da ubriaca.
La seguo nei movimenti fino a quando mio fratello arriva con un vassoio di bicchieri. Giacomo ha subito fatto amicizia con tutti e ieri sera mi ha confessato che quasi gli dispiace tornare a casa. Peró ci siamo messi d'accordo per vederci tutti a casa mia tra un mese o due e naturalmente anche durante l'estate. I miei amici milanesi il mare non ce l'hanno.
Cristian mi circonda la vita posizionandosi dietro di me e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Ti va di venire fuori con me un po'?" Mi sussurra ed io annuisco sorridendo.
Usciamo fuori dal locale, devo dire molto carino, e mi posiziono in piedi tra le sue gambe. Lui è seduto su un muretto e tanto è quasi più alto di me.
"Non vedo l'ora di iniziare questo nuovo anno con te." Dice guardando l'orologio che segna le undici e quaranta.
"Anche io." Intreccio le mie mani dietro il suo collo e lo bacio.
"Il mio 2019 stava andando a rotoli, ma poi sei arrivata tu." Dice guardandomi con i suoi bellissimi occhi blu, quelli che mi hanno fatto impazzire sin dal primo momento.
"Ho paura, peró." Ammette ed io lo guardo interrogativa.
"Ho paura che tu non mi ami quanto ti amo io..." sussurra con voce rauca provocandomi un sorriso triste "spero solo che sia un'impressione errata, ma ho questa brutta sensazione. So che mi vuoi molto, ma molto bene, ma io ti amo da impazzire Ginevra. Ed ho paura di prendere una bella botta."
"Cris..." lo abbraccio "perchè mi fai questi discorsi ansiogeni l'ultimo dell'anno?"
Lui mi sorride ma noto comunque una nota di malinconia.
"Non devi avere paura." Gli dico "Ora stiamo bene, non torturarti pensando al futuro. Magari un giorno non ci sarà più la scintilla tra di noi, ma promettimi una cosa, che resteremo amici."
"Perchè mi fai questo discorso che mi sta facendo preoccupare l'ultimo dell'anno?" Mi rigira la domanda mostrandomi il suo splendido sorriso.
"Era solo per dire..." gli rispondo "è quasi mezzanotte, torniamo dagli altri?"
Lui annuisce mentre si alza e mi supera di qualche passo, io lo raggiungo, gli afferro il polso per bloccarlo e poi mi posiziono davanti a lui appoggiando le mani sul suo petto: "Ti amo, idiota."
Lui sorride a trentadue denti e mi risponde baciandomi, anche se sento che non riesce a trattenere il sorriso. Dopo questi mesi di frequentazione è la prima volta che gli dico ti amo. Ce ne ho messo di tempo.
Rientriamo giusto in tempo per il conto alla rovescia. Dieci, nove, otto...e i ricordi dei miei ultimi giorni di liceo riaffiorano nella mia mente. Sette, sei, cinque, quattro...Pietro, Vanessa e altre persone che ho perso lungo il cammino. Tre, due...queste fantastiche persone che ho conosciuto. Uno...
"Buon anno!" Le urla riempiono la sala mentre le labbra di Cristian sono sulle mie. È impossibile descrivere la felicità che sto provando in questo momento, forse perchè proprio la felicità è indescrivibile. E lo devo tenere bene a mente per questo nuovo anno: dietro le nuvole c'è sempre il sole. Me lo ripete sempre mia nonna, ed è proprio vero: ogni momento brutto ne nasconde uno bello, basta solo saperlo affrontare.
Tutti si stanno baciando, Martina e Alessandro,  Michele e la sua ultima conquista Chiara che ci ha fatto conoscere per la prima volta stasera e, inaspettatamente, anche Filippo e Amanda.
Li stiamo tutti fissando a bocca aperta e quando se ne accorgono scoppiano entrambi a ridere. Forse hanno bevuto un po' troppo. Ma cosa importa? Da domani riprenderanno a litigare, ma oggi...viva l'amore!

Rientro in casa stanca morta alle tre di notte dopo che Cristian mi ha riaccompagnato, per ora è rientrata solo Amanda mentre gli altri stanno ancora ballando. Amanda starà sicuramente già dormendo e per quanto ha bevuto è un miracolo che non abbia vomitato anche l'anima.
"Toc toc." Sussurra piano una voce alla porta della mia camera e riconosco immediatamente Andrea dalle stampelle.
"Entra." Gli dico mentre sfilo le scarpe col tacco e le getto a terra. Strumenti infernali.
"Volevo solo augurarti il buon anno." Afferma restando sulla soglia della porta, forse perchè ha difficoltà a muoversi nei piccoli spazi della mia camera. Così mi alzo e lo raggiungo scalza, rendendo più evidente la mia statura minuta nei suoi confronti.
"Sei tornata presto per i nostri standard, gli altri si stanno ancora scatenando." Afferma.
"Io ero stanca e tua sorella stava dando i numeri, così Cristian ci ha riportato a casa." Dico e lui sorride.
"La serata con mio padre come è andata?" Domando ridendo. Già mi immagino.
"Non puoi capire...prima abbiamo giocato a carte con mia madre che sbagliava di continuo e tuo padre si arrabbiava perchè non siamo riusciti a concludere nemmeno una partita, poi io e Claudio abbiamo giocato a scacchi, poi abbiamo visto la televisione ed infine abbiamo fatto del gossip. E non ridere di quest'ultima cosa perchè mi mancavano i bigodini per sembrare una signora dalla parrucchiera." Scoppio a ridere per quest'ultima affermazione e lui mi segue.
"È stato un capodanno particolare, diciamo così." Fa spallucce.
"Ora vado a dormire, vedo che anche tu sei stanca..."
"Buon anno." Gli dico prima che esca.
Lui tira fuori la mano sinistra che aveva dietro la schiena dove tiene del vischio, lo posiziona sopra la mia testa e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Buon anno." Sussurra allontanandosi.
Io gli mostro un sorriso ma guardo curiosa il vischio domandando "Messaggi subliminali?"
"Era solo più carino così." Fa spallucce.
"Buonanotte." Sussurro.
"Buonanotte." Dice uscendo ma si riaffaccia prima di chiudere "Evita di dirlo a Cristian, mi vorrà sicuramente cavare gli occhi e poi dovró sicuramente picchiarlo. Non voglio rovinargli il bel faccino."
"Andrè." Lo richiamo "Vai a dormire."
"Forse è meglio." Si richiude la porta alle spalle mentre io sto sorridendo stupidamente. Quel ragazzo mi farà impazzire, me lo sento.

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