"Lumache, veloci!" Urla Michele in testa al gruppo con un fischietto in bocca con cui ha fatto cadere i timpani a mezza Milano.
"Siamo lumache, non possiamo andare veloci!" Obbietta Martina sbuffando. Ovviamente io e lei, nemmeno a dirlo, siamo in fondo al gruppo.
Come hanno fatto a convincermi?
Mi hanno promesso una serata al cinema dopo essere andati al ristorante messicano, quindi ho pensato che una corsetta di un'ora fosse nulla in confronto a la splendida cena che mi aspetta questa sera.
Ma mi devo ricredere dato che ho perso un polmone mezz'ora fa e anche l'altro sta andando via. I ragazzi corrono senza mostrare un minimo segno di affaticamento, comprendo Andrea che si allena tutti i giorni ma gli altri come fanno?
Martina mi ha spiegato che Michele gioca a calcio mentre Filippo ha fatto nuoto per molti anni, ora ha smesso peró va ancora a correre insieme ad Alessandro. Dovró iniziare ad allenarmi anche io perchè mi sento così vecchia rispetto a loro...
Tra Alessandro e Martina si è sistemato tutto ieri notte, quando Alessandro è arrivato dopo essere stato chiamato da Andrea e hanno parlato.
"Ale, non possiamo più aspettarle...alle undici devo essere dal meccanico." Dice Andrea guardando l'orologio che ha al polso.
"Pensi quello che penso io?" Gli chiede Alessandro fermandosi. Entrambi si girano nella nostra direzione e ci fissano prima di scattare verso di noi e caricarci come sacchi di patate.
"Che cosa fate? Ci stanno guardando tutti!" Sbraita Martina mentre colpisce inutilmente la schiena di Alessandro.
Io intanto sono finita sulla spalla di Andrea ma non mi lamento perchè avevo finito la voglia di camminare. Mi domando come facciano a correre con noi due sopra, non pesiamo tanto, ma pesiamo comunque.
"È una prospettiva niente male da qui." Dice Michele che sta davanti ai due amici.
"Michè, ti sbasso di mezzo metro se non ti giri." Lo minaccia Alessandro mentre cerca di coprire il sedere della sua ragazza con la felpa.
"Infatti, girati..." aggiunge Andrea.
"Tu cosa vuoi? Non è mica la tua ragazza..." dice Michele continuando a correre all'indietro.
"Ma la mia sì." Irrompe una voce dura dal nulla facendoci sussultare. Ormai siamo arrivati a pochi metri da casa e davanti a noi c'è Cristian a braccia conserte, evidentemente era intenzionato a venire all'appartamento ma ha trovato chiuso.
Andrea mi appoggia a terra e da una pacca sulla spalla a Cristian che lo sta guardando torvo. Mio Dio, mi ha solamente presa in braccio...
"Io vado a farmi una doccia così dopo scappo via." Ci annuncia Andrea mentre apre il portone di casa.
"Ci facciamo un giro? Anche in auto se non vuoi camminare." Mi propone Cristian.
"Posso farmi una doccia prima? Sono un po' sudata."
"Non credo che tu abbia corso molto..." ironizza lui e vedo Martina trattenere una risatina.
"Va bene." Acconsento e mi incammino di fianco a lui. Restiamo in silenzio per i primi minuti mentre passeggiamo sotto ai rami spogli degli alberi. Lui tiene le mani nelle tasche dei jeans mentre si guarda intorno con quegli occhi che sembrano il riflesso del cielo nuvoloso di oggi, mentre io cammino a braccia conserte.
"Vogliamo mangiare qualcosa?" Domando.
"No." Risponde secco.
"Ti va una cioccolata calda?"
"No."
"Un tè?"
"No."
"Cristian, cosa ti prende?" Mi arresto nel bel mezzo della strada costringendolo a girarsi lentamente verso di me.
"Mi girano i coglioni." Dice semplicemente inumidendosi le labbra e guardandosi attorno come se cercasse qualcosa.
"Per..."
"Lo sai perfettamente." Mi risponde brusco.
"Non ti avrà veramente infastidito il fatto che ero in collo ad Andrea, vero?"
"Invece sì, perchè ogni volta che vi vedo tu sei o nel suo letto o abbracciata a lui o in braccio a lui."
"Mi sembra un po' esagerata questa gelosia..." dico facendo spallucce e lui scuote la testa irritato. Per fortuna siamo soli in strada e nessuno ci sta osservando perchè odio essere al centro dell'attenzione.
"Dimmi la verità, siete stati insieme? Magari anche prima che io e te ci conoscessimo..." domanda sospirando.
"No." Gli rispondo "Te l'ho detto mille volte che tra di noi non c'è e non c'è mai stato nulla..."
"Secondo me, menti." Afferma e poi riprende a camminare lasciandomi un po' di passi indietro.
È vero, sto mentendo in parte. Io e Andrea ci siamo baciati e lui mi ha detto parole che non ho dimenticato, come ad esempio il fatto che riuscirei ad incantare il mondo anche se fosse cieco oppure che sono dolce o ancora che si maledice per avermi fatto incontrare Cristian. Peró sono parole dette da ubriaco, straparlava e non è detto che le pensi veramente.
"Ci ho preso, vero?" Mi guarda di lato e poi riporta lo sguardo avanti sistemandosi il cappello grigio "Voglio che il nostro rapporto sia sincero, Ginevra, ed io ti posso giurare che in questi mesi non ho sentito, ma nemmeno guardato, nessun'altra ragazza."
Oddio, così mi fa sentire tremendamente in colpa. So come si puó star male per un tradimento, anche se questa volta si è trattato di un piccolo ed insignificante bacio di pochi secondi. Mi sento una merda nel pensare a quanto male gli possa aver fatto e gli potró fare quando glielo diró. Peró effettivamente siamo all'inizio della nostra relazione e non puó nascere su una bugia.
Sospiro profondamente bagnandomi le labbra ed ammetto: "Va bene, c'è stato un bacio una volta. Ma solo una volta e poi non è più ricapitato."
"Quando?" Domanda severo. Ci siamo nuovamente fermati in mezzo alla strada, ma questa volta c'è una signora che sta camminando dalla parte opposta e dei ragazzi.
"Mentre eri in Inghilterra."
"Ti ha baciata lui, vero?" Chiede con le labbra serrate e vedo la vena del collo gonfiarsi.
"Si, ma la colpa è stata anche mia..."
"Ne ero sicuro che era stato lui. Ne sono convinto dal primo minuto che gli piaci." Ammette.
"Cristian, non gli piaccio. Eravamo ubriachi quando è successo..."
"Poi? Altre cose?" Domanda bagnandosi le labbra. Non l'ho mai visto così agitato.
"No, nulla." Dico mentre cerco di non pensare a tutte le altre volte in cui Andrea mi ha punzecchiato o mandato frecciatine.
"Tu mi ami?" Domanda secco ed io punto i miei occhi nei suoi.
"Certo che ti amo." Esce come un flebile suono.
"Non credo quanto me." Sputa duro facendo retrofront ed incamminandosi verso casa.Buonasera gente! Come va? Qualcosa di bello da raccontarmi?🌸
Invece cosa ne pensate della storia? Vi piace come si sta evolvendo?
Fatemi sapere, ci tengo un sacco.
Baci. 💛
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Serotonina
Roman d'amourA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...