20.

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La cerimonia è stata stupenda, la chiesa era bellissima e addobbata perfettamente. La cugina di Andrea, Sara, è una vera meraviglia e insieme a suo marito erano bellissimi. Mi sono quasi commossa anche se non li conosco.
Ora siamo appena arrivati al ristorante, un posto bellissimo immerso nella natura e baciato da questo sole leggero d'ottobre.
Scendo dall'auto e vengo subito affiancata da Michele che oggi si abbina perfettamente a me con il suo vestito blu. Gli dona veramente e gli fa risaltare i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Tutti stanno salutando qualcuno, ma io a parte Sara a cui ho fatto le congratulazioni, non conosco nessuno e me ne sto in disparte con il cocktail in mano.
"Tesoro, noi ancora non abbiamo avuto occasione di presentarci per bene." Mi affianca la madre di Andrea.
"Piacere, signora, io sono Ginevra." Le porgo le mano che stringe.
"Chiamami pure Chiara." Sorride dolcemente.
In questa famiglia hanno tutti il dono della bellezza, anche Chiara che avrà poco più di 50 anni è veramente una bella signora.
"Ti è piaciuta la cerimonia? Mia nipote è veramente bellissima..."
"Ha proprio ragione." Le rispondo e poi sorseggio un po' di questo cocktail, non so nemmeno cosa sia ma è buono.
"Ginevra." Cristian compare da dietro Chiara, salutando prima la madre di Andrea e poi me.
"Cristian anche tu sei bellissimo, ora vi lascio." Ci rivolge un ultimo sorriso prima di avvicinarsi ad altri parenti.
"E tu cosa ci fai qui?" Domando guardando il suo completo elegante, pantalone e gilet. Inutile dire che è da rimanere senza fiato.
"Veramente dovrei farti io questa domanda..." ride lui "io sono il testimone dello sposo, sono amico di Roberto da una vita."
"Ma non mi dire! Anche io ero in chiesa ma in mezzo a tutte quelle persone non ti ho visto." Dico io "Comunque io faccio parte degli invitati della sposa, ma prima di ora nemmeno la conoscevo."
Lui mi guarda confuso ed io mi spiego meglio.
"Vedi quei ragazzi laggiù." Indico Andrea, Filippo, Alessandro e Martina che stanno parlando con gente a me sconosciuta "Vivo con loro a Milano, e per non lasciarmi sola questo fine settimana mi hanno porta qui."
"Hanno fatto bene." Dice sorridendo "Ora devo andare a scattare un pó di foto, è il mio incarico per oggi."
E solo ora noto la macchina fotografica che tiene nella mano lungo il fianco.
"A dopo." Mi saluta allontanandosi.
Come è strana la vita. A pensare a quante probabilità c'erano che io mi sedessi vicino a lui in aereo e che lui fosse il testimone dello sposo, viene da ridere.
Non appena Michele mi vede da sola mi raggiunge, mi prende per mano e mi porta al loro gruppo.
"Ragazzi, lei è Ginevra." Mi presenta al gruppo di ragazzi e ragazze con cui stavano parlando "Ricordate che è troppo bella per voi, e comunque stasera io ho la precedenza."
Scoppiano tutti a ridere ed io li seguo, poi afferro la guancia di Michele e gli lascio un bacio.
"Visto? È già pazza di me." E di nuovo scoppiano tutti a ridere.


Dopo cena siamo tutti sdraiati sulle sedie del tavolino, con la pancia piena e la sensazione di stare per scoppiare.
Ma il dj alza il volume della musica, inizia a mettere canzoni bellissime ed è inevitabile gettarsi in pista.
"Posso scattarvi una foto?" Ci chiede Cristian e ci posizioniamo.
Chissà se tutti e sette entriamo nell'obiettivo.
"Perfetti!" Dice dopo aver scattato due o tre foto "Diró a Sara di mandarvele."
Noi annuiamo e poi torniamo a ballare, ma la musica pop improvvisamente si trasforma in un lento e sto per tornarmene a sedere quando Cristian mi afferra la mano.
"Mi concede un ballo?" Le luci della sala sono niente in confronto al bagliore dei suoi occhi.
"Non dovresti scattare fotografie?" Domando io.
"Non mi pagano mica. E poi possono aspettare due minuti." Mette la fotocamera al collo ma dietro la schiena in modo da attirarmi a se.
Appoggia le sue mani sui miei fianchi e metto le mie attorno al suo collo.
"In queste ore non ho avuto occasione di dirtelo, ma sei bellissima." Sussurra ad un orecchio e mi viene spontaneo sorridere.
Mentre ci muoviamo l'occhio mi cade sui miei coinquilini che mi stanno fissando con un sorriso da ebete in bocca, non appena Michele si accorge che lo sto guardando trasforma il sorriso in una finta espressione imbrociata che mi fa ridere. Prometto di fare un ballo anche con lui.
Riporto lo sguardo su Cristian che mi sta fissando e sorrido guardandolo negli occhi.
Lui si avvicina ancora di più e i nostri nasi si sfiorano, ma poi la musica finisce ed io mi allontano di poco per fargli capire che forse è meglio smettere di ballare.
Ho paura che si offenda, ma comprende e in risposta porta la macchina fotografica davanti agli occhi e mi scatta una foto.
"Cancellala! Sarà venuta malissimo!" Gli afferro la macchina fotografica e cerco di trovare il rullino foto ma sono negata per queste cose.
"Sei venuta benissimo." Sussurra al mio orecchio e mi rendo conto di essergli addosso. Lascio andare la macchina fotografica che rimbalza sul suo petto e alzo lo sguardo verso di lui.
Lui si abbassa leggermente finchè non me lo ritrovo a pochi centimetri dalla mia bocca, così anniento subito la distanza. È un bacio così fugace che nemmeno me ne rendo conto, ma per quel poco posso dire che è stato bellissimo.
"Scusami, cioè non volevo...o forse si...ma non dovevo." Balbetto allontanandomi.
"Tranquilla, non mi è dispiaciuto." Sorride radioso riavvicinandosi.
"Fotografo! Ci scatti una foto!" Urla una voce che conosco da lontano. Andrea e Amanda sono già in posa, Cristian si allontana per fare il suo dovere ed io ne approfitto per scappare.
Mi fiondo al bancone dei drink e afferro il primo cocktail già pronto che trovo, mi si è seccata la gola.
"Hai degli ottimi gusti." Mi affianca Martina riferendosi evidentemente a Cristian.
"Marti, ho baciato uno sconosciuto!"
"E cosa c'è di male?"
"Mi sono lasciata da poco più di una settimana, l'ho fatto senza pensare!" Mi metto le mani in fronte.
"Gin, è solo un bacio. E sei ancora arrabbiata con Pietro." Mi mette una mano sulla spalla Martina "Se gli avessi dato un pugno, allora avresti dovuto preoccuparti. Ma lo hai baciato e, fidati, non gli è dispiaciuto."
"L'ultimo dei miei pensieri è iniziare un'altra relazione a distanza!" Esclamo.
"Infatti io non sono distante." La voce di Cristian mi fa sussultare e mi volto.
"Ero venuto qui per parlarti, ti ho vista spaventata." Ed intanto Martina se la sta filando piano piano.
"Non dico che dobbiamo sposarci, ma potremmo vederci una volta tornati a Milano. Io abito lì."
"Si, si potrebbe anche fare. Ma con calma. Io sono stata la prima a sbagliare e a fare tutto di fretta."
"Tranquilla, ci possiamo vedere per un caffè. Senza impegno." Mi fa l'occhiolino ma ancora una volta qualcuno lo chiama per scattare una foto.
Mi giro ed è di nuovo Andrea che si vuole fare una foto con Michele. A quanto pare stasera è in vena di foto.

Signore e signori, Cristian!

Signore e signori, Cristian!

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