Seguo Andrea sui pioli della scala della casetta sull'albero e quando arriviamo in cima lui accende due lampade a batteria. Una a forma di sfera e l'altra a forma di orso.
La casetta è piena di giochi e disegni, è tutto così fiabesco e magico.
"Questo era uno dei suo giocattoli preferiti." Dice Andrea afferrando un camioncino blu.
"È rimasto tutto uguale." Aggiunge guardandosi intorno.
Mi fa segno di sedermi su un grande cuscino rosso che è a terra e mi posiziono di fianco a lui facendo sfiorare le mie gambe alle sue.
"Perchè mi hai portata qui?" Domando.
"Avevo bisogno di far disintossicare il cervello da quella musica ad alto volume." Dice "E non volevo essere solo."
"Inoltre credo che sia un posto davvero carino." Aggiunge giocando con il mappetto della mia borsetta.
"E poi..." dice dopo diversi secondi di silenzio "con Michele, dopo aver costruito questa casetta all'età di dodici anni, ci siamo fatti una promessa: solo quattro persone potevano entrare, io, lui, Alessandro e Filippo. Ma avevamo un jolly: avremmo potuto portare una sola ragazza nella nostra vita."
Gli spunta un sorriso meraviglioso nel raccontare gli anni trascorsi.
"Michele ha sprecato dopo solo tre ore il suo bonus..." ride "ha portato la prima ragazzina che ha incontrato al parco solo per avere un bacio, Alessandro ha portato Martina quando si sono conosciuti al liceo, Filippo non ha mai portato nessuno e nemmeno io. Fino ad oggi."
"Ho sempre pensato che fosse una cosa troppo speciale da mostrare ad una ragazza qualsiasi, inoltre le ragazzine mi adoravano anche senza casa sull'albero." Aggiunge e mi viene da ridere. Posso crederci: sicuramente anche a dodici anni era bello come ora.
"Perchè proprio me?" Domando.
"Bella domanda." Sorride tenendo lo sguardo puntato davanti a sè "Non lo so. Ormai sono anni che non penso a questa casa sull'albero, è diventata anche una cosa stupida ormai, peró quando ti ho vista prima così innocente sotto gli occhi di quel maiale, ho pensato che fossi tu la ragazza giusta da portare qui."
Raccoglie un ginocchio e ci appoggia un braccio, poi si volta a guardarmi. Il mio cuore intanto sta battendo all'impazzata, un po' per timore, un po' per i suoi occhi su di me.
"Ti detestavo all'inizio, ma era normale. Mi sono sempre fidato di poche persone nella mia vita. Peró piano piano mi hai sorpreso, la tua gentilezza, la tua dolcezza, il semplice fatto che ancora mi parli dopo tutte le volte in cui ti ho trattata male...sei una persona fantastica, Gin. Perció meritavi di vedere la casa sull'albero." Dice l'ultima frase quasi ridendo.
Forse sarà anche una cosa stupida, ma gli sto dando davvero importanza.
È un bel gesto che non mi aspettavo per niente e considerando che Andrea è sempre così chiuso in sè, credo che abbia fatto un grande sforzo a dirmi queste belle parole.
"Non so cosa dire." Ammetto "Ti voglio bene."
Mi fiondo ad abbracciarlo e lui mi stringe forte.
Come cambiano le cose.
Mesi fa lo stavo maledicendo per la sua maleducazione in una cabina telefonica, poi non ci siamo parlati per giorni interi, ed ora siamo abbracciati.
"Secondo te a Filippo piace ancora mia sorella?" Domanda appoggiandosi alla parete di legno e facendomi mettere la mia testa sul suo petto.
"Credo proprio di sì, anche se da sobrio si ostina a dire il contrario."
"L'alcol fa magie." Dice "Io non parlo mica così tanto da sobrio."
"Me ne sono accorta." Dico sorridendo.
"Peró osservo molto, sai?" Dice "E ho visto che con Cristian sei serena. Sono felice per te."
Sorrido annuendo. Cristian rappresenta equilibrio e stabilità, quello che tutti sognano.
"Ho visto anche che stasera sei molto bella." Sento il suo pomo d'adamo fare su e giù "Peró non dovresti mettere più questo vestito, mi distrae parecchio e, non so se ti sei accorta, ma mentre stavamo venendo in macchina qui ho rischiato di andare fuori strada due volte."
Sento le guance andarmi a fuoco e mi affretto ad abbassare la gonna che intanto si era un po' tirata su. Non lo vedo, ma sono sicura che ha seguito questo gesto con lo sguardo.
Si schiarisce la voce e dice: "Vogliamo tornare sotto? Dovremmo svegliare Filippo..."
Mi scappa una risatina mentre mi alzo in piedi dopo di lui.
Il mio tacco ha la brillante idea di infilarsi nel cuscino e di farmi quasi storcere una caviglia mentre cado. Anzi, quasi cado.
Era meglio cadere a terra, peró.
Andrea mi riprende al volo ed appoggio le mie mani sul suo torace, ci guardiamo negli occhi e il suo sguardo cade sulle mie labbra.
Deglutisce rumorosamente e sussurra: "Ci sono volte in cui mi maledico per averti portata con me in Sicilia solo perchè su quell'aereo hai conosciuto Cristian."
Sospira e riprende a parlare: "E ci sono volte in cui lo maledico per essere così tremendamente perfetto."
"E poi ci sono volte, come ora, in cui è difficile frenare l'impulso di baciarti."
I miei occhi si spalancano e smetto di respirare, il cuore mi batte all'impazzata mentre sento il suo respiro così vicino al mio. Sembrano calamite quelle labbra.
"Andrea, sono fidanzata..." gli ricordo a pochi millimetri dalla sua bocca che quasi sfioro.
"E non mi sarei posto problemi se dall'altra parte non ci fosse stato Cristian che rispetto troppo per fargli questo." Sussurra anche lui.
Chiudo gli occhi un secondo e poi li riapro vedendo quegli occhi nocciola ancora puntati nei miei.
"Purtroppo, peró, ho un grande difetto: sono egoista. E per prima cosa penso a me stesso." Ammette ed io deglutisco.
"Sei bella da far male, Ginevra." Mi osserva prima di fiondarsi sulle mie labbra. Ed io glielo lascio fare.
Iniziamo a baciarci e sento le farfalle nello stomaco fare un gran casino, lui mi tiene stretto il volto tra le mani e mentre le nostre lingue danzano si muove spingendomi contro la parete.
Perchè so perfettamente che è sbagliato ma non riesco a fermarmi?
Perchè mi sto sciogliendo sotto ogni suo tocco?
Perchè sento questa eccitazione che non sentivo da tanto tempo?
Le nostre labbra schioccano per l'ultima volta e lui mi guarda dritto negli occhi, afferra la mia mano e mi invita a scendere le scalette.
"È decisamente meglio andare." Aggiunge e mi osserva per tutto il tempo mentre scendo le scale.
Le mie mani tremano e le gambe sono molli sopra ai pioli.
Perchè ho fatto questo a Cristian?
Perchè gli ho fatto del male?
Ma soprattutto, perchè sto trattenendo uno stupido sorriso?Pensieri e opinioni, vi sta piacendo la storia?
Dovete volermi molto bene perchè vi ho regalato questo capitolo che desiderate da un bel po'. Buona giornata a tutti!💛😊
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Serotonina
RomanceA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...