5.

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Sono solo le sei di mattina e la casa è immersa nel silenzio, ma ho deciso di alzarmi presto per farmi una doccia in modo da poter dedicare l'intera giornata, senza sprecare un solo secondo, a Pietro e Vanessa prima che ripartano.
Esco dalla cabina e mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo, poi strizzo i capelli e afferro il phon.
La porta inizia ad aprirsi lentamente con uno scricchiolio quasi macabro e poi compare sulla soglia la figura assonnata di Andrea che si stropiccia gli occhi.
"Ci sono io!" Urlo puntandogli contro il phon e scompigliandogli i capelli.
"Cosa urli?!" Si richiude subito la porta alle spalle, ma cosa fa? Deve chiudersi fuori, non dentro!
"Esci, subito!"
"Un attimo." Avanza lentamente verso di me con gli occhi socchiusi per il sonno, indietreggio ma lui mi sorpassa dicendo "Devo solo fare la pipì."
"Come?" Domando incredula "Aspetta almeno che io esca."
"Non mi vergogno." Scrolla le spalle e non appena afferra il bordo dei pantaloncini della tuta io mi volto di scatto. È pazzo, non c'è altra spiegazione.
Scarica e poi va verso l'uscita camminando come un bradipo, si volta e per un solo secondo fa scorrere i suoi occhi sul mio corpo avvolto da un asciugamano e mi sembra di prendere fuoco.
E dopo che richiude la porta impiego un po' di tempo prima di riprendermi e finirmi di asciugare i capelli.

Ho portato Pietro e Vanessa a visitare il duomo, anche se in realtà è la prima volta anche per me. Ora abbiamo appena finito la visita all'interno e stiamo passeggiando per le vie e le piazze con un gelato in mano che rischia di sciogliersi da un momento all'altro per questo sole che spacca le pietre: non voglio che quest'estate finisca.
"Com'è andato l'approccio con Mr. Simpatia?" Domanda Pietro a Vanessa.
"Non mi ha rivolto un solo sguardo!" Esclama arrabbiata lei "Ieri sera ho provato a parlargli ma dopo poco si è alzato dal divano ed è andato a dormire."
"Che stronzo..." dice acido Pietro.
"Io te l'avevo detto che tipo era..."
"Lo so ma è incredibilmente bello..." dice lei con occhi sognanti e la mia mente non può non andare a questa mattina.
Non posso negare che Vanessa abbia ragione e stamattina quando è entrato in bagno senza maglietta e con i pantaloncini lievemente calati sui fianchi me ne sono resa conto meglio. Però ha questo enorme difetto: è insopportabile.
"Tra quanto avete il treno?" Domando io.
"Tra due ore, meglio che iniziamo ad incamminarci." Mi risponde Vanessa.
"Se tu non vuoi venire fino alla stazione non c'è problema, riusciamo a trovarla anche da soli." Parla Pietro.
"Siete sicuri?"
"Riusciamo ad orizzontarci anche da soli..." continua lui.
"Allora vi saluto qui..." mi posiziono davanti a loro "Se vi perdete chiamatemi."
Abbraccio Vanessa e lascio un bacio a stampo sulle labbra di Pietro, poi si allontanano con il loro zaino in spalla, l'uno vicino all'altra. Mi sarebbe piaciuto trascorrere più tempo con loro, ma dopotutto è inutile arrivare fino alla stazione e poi tornare indietro. Ha ragione Pietro.

"I tuoi amici sono già andati via?" Mi domanda Filippo ed io annuisco rientrando in casa.
"Sei solo?" Domando e lui annuisce.
"Sto preparando qualcosa per pranzo, se gli altri non tornano ci sarà più cibo per noi." Ride.
"Ginevra" mi richiama quando sto per andarmene in camera "ma tra Pietro e Andrea è successo qualcosa?"
Panico. Perché mi sta facendo questa domanda?
"Ehm, non credo. Perché?"
"La situazione era molto tesa ieri sera, credevo si fossero già conosciuti." Mi spiega non perdendo di vista la sua padella.
"No."
"Va bene, era solo per curiosità."
"In realtà..." ci ripenso "forse non ve l'ho mai detto: io già conoscevo Andrea."
"Come?" Si gira verso di me incurvando le sopracciglia.
"Cioè non è che lo conoscevo, ma quella mattina poco prima che chiamasse te per andarlo a prendere con la macchina, stavo utilizzando io quella cabina telefonica per parlare con Pietro e Andrea mi ha strappato di mano il telefono." Spiego io "È stato un primo incontro un po' brusco, però Pietro non ha nessun problema con lui."
"Non si smentisce mai..." ride lui e io, dopo avergli sorriso, mi dirigo in camera per mettere degli abiti più comodi.
Quando torno è già tutto pronto, ma per ora ci siamo solo io e Filippo, entrambi molto affamati.
"Io direi di iniziare a mangiare." Propone lui "Se gli altri arrivano, si aggiungono."
"Io direi che è un'ottima idea." Sorrido sedendomi a tavola.
È la prima volta che ho un momento di tranquillità con Filippo, dove siamo solo io e lui, e non dobbiamo sbrigarci perchè abbiamo da fare dopo.
"Filippo." Richiamo la sua attenzione e lui solleva lo sguardo dal piatto.
"Posso farti una domanda? Forse un po' personale..."
"Basta che non mi chiedi se ho dei nei sul sedere..." dice lui facendomi ridere.
"Nulla di tutto questo..." dico "quando è stata la tua ultima relazione? Te lo chiedo solo perchè voi sapete che sto con Pietro, Martina e Alessandro da quello che ho capito si piacciono, mentre Andrea non vuole relazioni serie. So di tutti, tranne che di te."
Lui appoggia la forchetta sul piatto, beve un sorso d'acqua e, dopo aver deglutito, mi guarda. Ho come l'impressione che non ne voglia parlare, ma invece parla tranquillamente.
"L'ultima ragazza che ho avuto si chiama Amanda, ed è la sorella di Andrea." Afferma ed io resto a bocca aperta.
"È finita ormai più di un anno fa, ora siamo in ottimi rapporti e ci vogliamo bene, ma come amici." Aggiunge.
"Lei ora ha un fidanzato, penso che abiti poco distante da dove lei si trova ora. Mentre io non ho più incontrato qualcuna che mi interessa."
"Ok...non me lo aspettavo." Ammetto.
"È stata una bella storia, ed è rimasto un bel ricordo." Sorride con un po' di malinconia.
"Ed ora non c'è imbarazzo quando uscite insieme?" Domando.
"All'inizio un po' si...ma con il tempo è tornato tutto normale." Riprende la forchetta continuando a mangiare.
"Lei è una bellissima persona, anche se mi ha lasciato. Ma non provo rancore, se non c'era più amore è stato meglio così." Poi aggiunge "Poi dovevo subirmi ogni volta le raccomandazioni di Andrea, è troppo protettivo quel ragazzo."
"Davvero? Non si direbbe..."
"Con sua sorella e sua cugina tantissimo. C'è stato un periodo in cui io ero fidanzato con sua sorella e Alessandro con sua cugina, fortuna che non ne aveva anche un'altra altrimenti si sarebbe messa con Michele!"
"Immagino la sua esasperazione in quel periodo..."
"Ogni sera ci faceva il terzo grado..." ride e poi rimaniamo in silenzio per il resto della sera.
Mi sto immaginando Amanda e Filippo insieme, dovrebbero essere stati davvero belli insieme. Guardo Filippo che beve il suo bicchiere di coca cola, i capelli castano chiaro perfettamente ingellati e la t-shirt con un po' di sugo sopra. Penso a quanto cambino le cose nella vita delle persone, quello che ora credi essere l'uomo della tua vita magari tra qualche anno sarà un estraneo, oppure sopravviverà come un bel ricordo da risfogliare con nostalgia. Magari la fine di una relazione è l'aprirsi di una porta all'amore vero. Magari oggi odi una persona e domani sei il suo migliore amico.
E mi chiedo come sarà la nostra vita tra un po' di anni, se Filippo e Amanda pensavano che in futuro non sarebbero più stati fidanzati, se quando Alessandro ha conosciuto Martina quando erano piccoli immaginava che ora sarebbe diventata la sua ragazza.
È impressionante e spaventoso allo stesso tempo.

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