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È trascorso un mese da quando io e Cristian ci siamo messi insieme, da quando lo abbiamo decretato pubblicamente e da quando l'ho presentato a Giacomo e a mio padre per telefono. E devo dire che piace ad entrambi.
Ormai è inverno inoltrato, trascorriamo le serate sotto le coperte a vedere film oppure andiamo al cinema o al bowling.
Comunque oggi Cristian è partito con i cugini per una vacanza a Londra, resterà lì per cinque giorni sotto i diluvi londinesi.
In realtà piove anche qui da stamattina e non ho smesso di studiare per un solo secondo, ecco perchè è arrivata l'ora di chiudere i libri. Mi stiracchio allontanandomi sulla sedia girevole, infilo le ciabatte e mi trascino in cucina per fare merenda. Sono le cinque del pomeriggio, indosso una tuta pesante e sono sola in casa. Ancora per poco peró perchè sento delle voci provenire dal pianerottolo. I miei tre coinquilini rientrano in casa insieme ed esclamano vedendomi in tuta: "Ginevra!"
Salto subito in piedi colta di sorpresa e metto una mano sul petto, ma che problemi hanno?
"Perchè sei vestità così?!" Domanda Martina palesemente scioccata.
"Come dovrei essere vestita, scusa?" Domando risiedendomi sul divano.
"Non mi dire che ti sei dimenticata!" Esclama lei afferrando le mie mani per farmi alzare "Oggi è il compleanno di Michele!"
Ed ora ricordo tutto. Mi colpisco la fronte con una mano e corro subito in bagno. Non mi sono fatta nemmeno la doccia ancora.
Oggi è il compleanno di Michele e ha organizzato una festa a casa sua. Una mega festa, come mi ripete lui da ormai una settimana. Eppure mi sono dimenticata. Sono così presa dallo studio che mi dimentico di tutto il resto.
Esco dalla doccia avvolgendomi un asciugamano attorno al corpo e mi fiondo sul phon per asciugare i capelli bagnati. Andrea entra in bagno, con tutta la sua nonchalance, ed inizia a lavarsi i denti.
"Ti sei accorto che ci sono io?" Domando scettica.
"Mh-mh." Mugola con lo spazzolino in bocca.
"E perchè sei entrato?"
"Se volevi prepararti con calma, potevi farlo quando non c'era nessuno a casa." Ribatte ed io gli rivolgo una linguaccia.
Continuo ad asciugarmi i capelli guardandomi allo specchio, Andrea si asciuga le mani e la bocca con l'asciugamano e prima di uscire rivolge un'occhiata al mio riflesso allo specchio.
Intanto ho già deciso cosa indossare stasera: un vestito nero con la gonna aderente e la parte superiore morbida ma con una scollatura vertiginosa che copro con un top con le paillettes. Il tutto con delle calze perchè è freddo e dei tacchi.
Riesco a prepararmi in trenta minuti, un grande passo per me.

Quando arriviamo a casa di Michele, quasi non si vede la casa per la gente che c'è. Non scherzava quando diceva di voler organizzare una mega festa.
Michele ci accoglie con un vassoglio di cocktail e delle ghirlande infilate sul braccio destro.
"Sono arrivati i migliori!" Esclama mettendo un cocktail in mano ad ognuno di noi ed invitandoci a prendere delle ghirlande.
"Voglio che questa sera non pensiate a nulla e vi divertiate!" Urla per sovrastare la musica "Sarà una festa epica ed indimenticabile!"
Si allontana per accogliere i nuovi arrivati mentre noi entriamo.
Vive in una grande casa con i suoi genitori, che ovviamente ora non ci sono, fuori città. È abbastanza lontana dalle altre abitazioni, perció non dovremmo infastidire nessuno con la musica. In realtà durante la settimana condivide l'appartamento con Alessandro per evitare di fare avanti e indietro per strada, ma il finesettimana torna quasi sempre qui.
Iniziamo a ballare e a scatenarci sulle note delle bellissime canzoni che ha scelto. Sono stata per la maggior parte de tempo con Martina, ma ora è sparita con Alessandro, e sono rimasta con Filippo e Andrea. E per la prima volta li vedo ballare senza paura dei giudizi, forse perchè hanno bevuto. E anche tanto.
Per fortuna per tornare a casa guiderà Martina, che è astemia. Serve sempre un amico astemio nel gruppo.
Devo dire che anche io ho bevuto più del solito, anche se ancora sono abbastanza lucida, ma Filippo e Andrea sono proprio andati. Ne ho approfittato anche per fargli qualche video mentre si muovevano in modo davvero divertente.
"Andrea!" Esclama improvvisamente Filippo dopo diversi minuti di silenzio "Ma tua sorella è ancora fidanzata con quel coglione?!"
Scoppio a ridere e Andrea fa la stessa cosa, la situazione si sta facendo assurda.
"Credo proprio di sì, sta ancora con quel coglione!" Urla.
"Peccato!" Esclama Filippo deluso "Fammi sapere quando si lasciano!"
Ho come l'impressione che a Filippo questa cotta per Amanda non sia passata.
Ma è solo un'impressione, eh.
I due ragazzi si siedono su dei divanetti neri che si sono appena liberati, ed io decido di fare lo stesso giusto per non rimanere sola.
"Cristian lo hai sentito?" Mi domanda Filippo.
"Sì, oggi pomeriggio. Era appena arrivato e andavano a sistemare le cose in hotel." Gli rispondo.
"Secondo te combinerà guai?" Mi chiede accennando un sorriso.
"Credo di no. Non lo conosco da molto tempo ma credo che sia un ragazzo fedele."
"Scusatemi..." si alza Andrea "devo andare al bagno."
Entrambi guardiamo Andrea mentre sale le scale che portano al piano superiore, sicuramente sa già dove si trova il bagno.
"Gin" mi richiama Filippo mentre si sdraia sul divano "hai voglia di vedere se sta bene? Credo che si sentirà male da un momento all'altro per quanto ha bevuto."
"Io sono troppo stanco per seguirlo." Aggiunge quando ormai mi sono già alzata.
Salgo le scale e mi ritrovo in un lungo corridoio con molte porte, e non vorrei aprire quella sbagliata. Farei veramente una figuraccia se aprissi la porta di una stanza con una coppietta, come succede nei film.
"Andrea?" Lo chiamo e per fortuna risponde con un mugolio. È appoggiato alla parete con una spalla, è a braccia conserte e mi sta osservando nella penombra.
Mi avvicino e gli chiedo se sta bene, ma non mi risponde.
"Perchè sei qui?" Domando.
"Sto sorreggendo la parete, potrebbe cadere da un momento all'altro." Mi prende in giro.
"Sto aspettando che si liberi il bagno, quello dentro sta vomitando anche l'anima."
"E cosa devi fare al bagno?" Domando temendo che debba vomitare anche lui da un momento all'altro.
"La pipì. Altre domande?" Scuoto la testa e mi metto con le spalle alla parete. Il ragazzo che si trova dentro ci sta  mettendo veramente un'eternità, ed intanto ha creato veramente una lunga fila. Accanto a me c'è un ragazzo alto e robusto che non ha mai smesso di guardarmi le gambe, e sta iniziando ad infastidirmi veramente. Odio queste molestie senza un minimo di ritegno.
Anche Andrea se ne è accorto, ecco perchè quando il ragazzo esce e lui entra in bagno trascina anche me dentro.
"Non ti avrei lasciata sola con quel maiale." Dice girando la chiave.
Si avvicina al wc e abbassa i pantaloni. Mio Dio, mi dia almeno il tempo di girarmi!
Quando lo sento scaricare mi volto verso lo specchio e mi sistemo i capelli.
"Eri bella anche prima." Dice lui lavandosi le mani e guardandomi attraverso lo specchio "Anzi forse sei la più bella qui dentro."
"Non esagerare che non ci crede nessuno."
Lui gira la chiave e prima di uscire afferra la mia mano, gesto che mi provoca dei brividi lungo tutto il corpo.
Quando passa davanti al tizio, gli rivolge un'occhiata di fuoco e poi mi trascina fino alla portafinestra che si affaccia sul retro della casa.
In tutto ció Filippo sta dormendo, l'ho visto di sfuggita.
"Dove stiamo andando?" Domando guardando le nostre mani intrecciate.
"Ti voglio mostrare una cosa." Dice e si ferma davanti ad un grande albero, mi fa segno di alzare la testa e mi indica una casetta di legno.
"L'abbiamo fatta io e Michele da piccoli, insieme a suo padre, che è stato un po' anche il mio." Dice "Saliamo?"

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