Quando apro gli occhi il sole filtra dalla finestra e ricopre il piccolo strato di lenzuolo sopra di me, mi volto di poco verso la sveglia e decido di richiudere gli occhi vedendo che sono le otto.
Il braccio di Andrea che è sotto il mio collo mi conferisce una piacevole sensazione di calore che potrebbe risultare fastidiosa in estate, ma purtroppo io sento sempre freddo. Non a caso sono completamente avvolta dal lenzuolo mentre Andrea è sdraiato sopra le coperte su un fianco. Mi stroppiccio gli occhi e poi mi volto nella sua direzione soffiandogli sugli occhi. L'aria sposta un po' le sue ciocche mosse ma non sembra infastidirlo. È una visione così angelica di mattina, sembra così sereno e dolce ma allo stesso tempo tremendamente sexy.
Soffio nuovamente e questa volta apre un occhio sorridendo. Quelle fossette agli angoli delle labbra sono illegali, comunque.
"Buongiorno." Affermo e lui si sporge verso di me lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Scommetto che Londra non ha questi bei risvegli con il sole, gli uccellini fuori dalla finestra e l'odore del mare."
"E soprattutto te." Afferma ed appoggio la mia testa sulla sua spalla sorridendo.
Un tonfo sordo attira la mia attenzione ma non ho voglia di alzarmi per andare a controllare cosa succede fuori dalla mia porta, anche se non ce n'è nemmeno bisogno.
"Hai rovesciato il diffusore per ambienti?! Senti che puzza!" Esclama mio fratello ma una voce femminile gli chiede di fare silenzio, Martina.
"Cosa stai facendo?" Sussurra mio fratello ma forse non si ricorda che le mura di cartongesso lasciano passare ogni rumore.
"Voglio capire se sono svegli e se mio cugino è qui." Gli risponde Martina.
"Dici che hanno dormito insieme?" Domanda Giacomo e ad Andrea esce una risatina.
"Secondo te hanno scopato?" Chiede Martina ma non segue una risposta di Giacomo.
Che impiccioni comunque. Mi alzo ridacchiando ma Andrea mi blocca perché vuole continuare a sentire le loro stronzate. Vado verso la porta per mettere fine a questo momento imbarazzante e quando la apro per poco non mi cadono entrambi addosso.
"Noi passavamo qui per caso!" Esclama Giacomo e Andrea scoppia a ridere rotolandosi sul letto.
Mio fratello indugia lo sguardo sul corpo di Andrea coperto solo dai boxer e poi guarda me come se volesse chiedermi qualcosa.
"Abbiamo preparato la colazione!" Esclama Martina alzando le braccia e mi scappa una risatina.
"Va bene, arriviamo subito." Quando la porta si chiude Andrea scoppia a ridere rimanendo a pancia in sù sul letto ed io mi godo questo spettacolo. Magari tutti i risvegli fossero così.
"Li abbiamo delusi." Afferma lui continuando a guardare in aria.
"Non so chi sia più impiccione tra mio fratello o tua cugina." Dico mentre cerco le ciabatte sotto al letto.
"Martina." Dice mentre si alza in piedi e si dirige verso la porta "È così impicciona che sta ancora qui!"
Apre con un colpo secco la porta rivelando Martina in piedi con un sorriso da ebete. Io non ho parole.Abbiamo passato una giornata al mare tutti insieme e questa sera ci siamo radunati a casa mia per un barbecue. Mio fratello è alla griglia mentre Martina e Margherita stanno apparecchiando la tavola. Io sono seduta sul dondolo di fianco ad Andrea che è in videochiamata con Michele, Alessandro e Filippo che si stanno preparando ad uscire.
Non so quando torneranno, credo tra due giorni, ma andranno diretti a Milano senza passare di qui e forse li rivedró solo a settembre. Mi mancheranno in questi due mesi di attesa.
Michele sta raccontando delle sue nuove conquiste e smetto di ascoltare questa conversazione troppo maschile e che ho già sentito e risentito per perdermi nel cielo che piano piano si sta scurendo.
Andrea oggi pomeriggio mi ha dato una bella notizia: rimarrà per un altro mese qui.
In breve hanno terminato lo stage in anticipo perchè hanno già deciso chi prendere come dipendente per la costruzione di un nuovo edificio nei pressi di Londra. Degli otto ragazzi ne verranno scelti solo due e, anche se significherebbe non vederlo per non so quanto tempo, forse uno o due anni, sarei molto felice per lui se venisse scelto.
Ma ora non ci voglio pensare, è appena iniziato luglio e abbiamo tutta l'estate davanti.
Per domani abbiamo prenotato un corso di windsurf, mentre dopodomani di canoa. Non voglio perdermi nemmeno un istante, soprattutto ora che lui è qui.
La presenza di Andrea di fianco a me è un sollievo enorme e finalmente mi sono tolta questo peso dallo stomaco. Che Andrea mi piacesse ormai lo avevano capito anche i muri e penso che ce n'eravamo già resi conto prima che partisse per Londra, peró affrontare un'altra relazione a distanza era l'ultimo dei miei pensieri e così quel bacio è rimasto intrappolato in quel momento. Non dico che sia stato fine a se stesso, altrimenti ora non saremmo abbracciati su un dondolo.
Peró è stata una liberazione rivederlo, single soprattutto dato che non era per nulla scontato. È un bel ragazzo che ha trascorso tre mesi all'estero, ha certamente attirato l'attenzione di qualcuna. Ancora non abbiamo affrontato quest'argomento ma ci sarà tempo per angosciarsi ed arrabbiarsi.
Ancora non ci siamo dati un'etichetta, non ne occorrono, siamo solo io e Andrea. Per ora va bene così. La parola fidanzato mi sembra così strana da dire a quello stronzo della cabina telefonica.
"Piccioni ripieni, a tavola!" Urla mio fratello ed io alzo il volto dal petto di Andrea che chiude la chiamata salutando tutti.
Una pentola di salsicce e bistecche fumanti è sul tavolo, pronta per essere divorata.
Riempiamo ognuno i nostri panini, versiamo della birra nel bicchiere e trascorriamo una delle serate più semplici e belle della mia vita.
Una volta finito di mangiare Andrea mi lascia un leggero bacio sulle labbra, quasi impercettibile ma sento lo stesso il sapore della birra, e solo ora mi rendo conto che è il nostro primo bacio al cospetto dei nostri amici.
"Quindi? State insieme?" Domanda Martina.
Io e Andrea incrociamo lo sguardo incurvando le labbra, ma poi lo riabbassiamo come imbarazzati.
"Smettetela di fare i timidi, diteci la verità." Sprona lei.
"Possiamo anche dire di sì, tu che dici?" Guarda me.
"Perchè no."
Parte un applauso generale da parte di tutti ed io scuoto la testa imbarazzata, nemmeno se dovessi sposarmi. Dopo pochi secondi di brusio generale, tutti tornano ai loro fatti e Andrea mi sussurra circondandomi le spalle con un braccio: "Chi l'avrebbe mai detto, eh."
"Non ti fare strane idee, rimani sempre lo stronzo della cabina telefonica." Controbatto e lui ridacchia.
"E tu la dottoressa so tutto io." Ribatte.
"Arrogante."
"Saccente."
"Vanitoso."
"Permalosa."
"Stronzo."
"Bellissima."
Facciamo scontrare i nostri nasi e rimaniamo fermi così per un tempo che se fosse eterno non mi dispiacerebbe affatto.
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Serotonina
عاطفيةA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...