27.

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"Ginevra." Sussurrano al mio orecchio "Pss."
Drizzo subito la schiena e vado a sbattere contro la fronte di Filippo che mi stava svegliando. Perchè ho sempre questi risvegli traumatici?
Mi stropiccio gli occhi guardandomi intorno, che ore sono?
"C'è Cristian in soggiorno." M'informa ma ancora il mio cervello non connette.
"In che senso?" Domando sbadigliando.
"Penso ci sia solo un senso..." risponde ovvio lui "Sbrigati, mi è giá sembrato abbastanza turbato dalla tua presenza nel letto di Andrea."
Mi guardo immediatamente intorno e mi accorgo che ha ragione. Non mi dire che mi sono addormentata di nuovo con lui mentre studiavo?
Do un'occhiata veloce al comodino e vedo che c'è il mio libro di chimica con la matita infilata tra le pagine, addosso ho ancora la tuta e di Andrea accanto a me non c'è traccia. Forse sta meglio.
Mi ricordo che ieri sera gli ho fatto compagnia dopo avergli portato le medicine, e devo essermi addormentata .
Seguo Filippo mentre esce dalla stanza e raggiungiamo gli altri.
Cristian e Andrea sono seduti sul divano, il primo vestito in maniera impeccabile, il secondo con il pigiama, e stanno parlando.
Non appena si accorge del mio arrivo si alza in piedi e mi viene a dare il buongiorno con un bacio.
"Andiamo a fare colazione? E magari dopo facciamo un giro in centro." Propone ed io annuisco sorridendo. Finalmente è sabato e lo attendevo da lunedì.
"Allora mentre tu ti cambi io ti aspetto sotto..." dice estraendo le chiavi della macchina. Mi lascia un bacio sull'angolo della bocca e poi esce salutando gli altri con un cenno di mano.
I ragazzi mi stanno fissando.
Filippo sta versando il latte nella tazza e per poco non lo rovescia sul tavolino per farsi i fatti miei, mentre invece Andrea è impassibile.
Sta fissando la porta da dove è appena uscito Cristian, per poi riportare lo sguardo su di me.
Chissà se si ricorda che l'altra sera mi ha detto che mi voleva baciare?
Andiamo, perchè ci sto pensando?
Era solo stordito dall'influenza e dalle medicine.
Non lo pensa veramente.
Me ne vado in camera a vestirmi con un maglioncino e dei jeans, e poi corro sotto da Cristian.
Mette in moto ed esce dal parcheggio del palazzo, accende la musica ma abbassa un po' il volume per dirmi: "Ho visto che Andrea sta meglio."
"Si, credo di si."
"È stato anche merito della sua infermiera..." mi guarda di sfuggita sorridendo.
"Non ci vuole molto a mettere un po' di sciroppo nel cucchiaio." Rido io.
"Peró se le cose si fanno con affetto..." e non so perchè, ma in questa sua frase colgo una frecciatina poco ironica.
"Guarda! Un parcheggio!" Esclamo uscendo da questa situazione scomoda.
Una volta scesi afferra la mia mano ed iniziamo a passeggiare davanti alle vetrine.
Mi fermo un po' ad osservare un paio di stivaletti e lui ne approfitta per guardare il telefono. Lo tiene nella mano sinistra perchè la destra è intrecciata alla mia, il suo maglione caldo e beige sfiora la mia pelle sotto il cielo nuvoloso. I ciuffi biondi gli ricadono sparsi in fronte e gli occhi azzurri sembrano più scuri del solito. Lui nota che lo sto fissando e mi sorride, si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Non ti ho ancora chiesto quando è il tuo compleanno." Dice lui riponendo il telefono in tasca.
"16 giugno." Rispondo riprendendo a camminare "il tuo?"
"17 dicembre."
"Wow, a breve." Dico contenta "Allora dovró impegnarmi per cercarti un bel regalo di compleanno..."
"A breve? Manca più o meno un mese e mezzo..." ride lui "inoltre non è necessario."
"Ti stupiró!" Esclamo.
Siamo già al trenta ottobre, come vola il tempo. Mi sembra ieri che stavo lungo mare vicino a casa mia, ed ora giá indosso il maglione...
"Vogliamo prenderci una cioccolata calda qui?" Indica il bar che abbiamo di fronte, un posto dall'aspetto molto carino.
In risposta entro dentro e prendo posto ad un tavolino mentre lui ordina.
La brioche e la cioccolata sono divine, inoltre avevo anche una fame da lupi!
"Hai la bocca sporca di cioccolato." Ride lui "Completamente sporca."
Cerco di pulirmi con la lingua ma dalla sua espressione credo di non essere riuscita nel mio intento.
"Vieni qui." Mi sporgo sopra al tavolino e lui mi pulisce con un tovagliolino.
"È quasi apposto, manca il tocco finale." Si protrae in avanti e mi lascia un bacio sulle labbra.
Restiamo a fissarci negli occhi sopra a due tazze fumanti di cioccolata mentre lui ha gli angoli della bocca lievemente alzati che poi si trasformano in un sorriso.
"Mi piaci da morire, Gin." Sussurra sul mio viso.
"Anche tu, Cris." E a mia volta gli lascio un bacio sull'angolo della bocca.


Dopo la splendida mattinata con Cristian, questa sera siamo usciti tutti insieme. E quando dico tutti, intendo tutti.
Siamo seduti intorno al tavolino rotondo di una pizzeria. Io sono seduta tra Cristian e Martina, vicino a lei c'è Alessandro, poi seguono Michele e Filippo, poi Andrea accompagnato da Veronica.
Ebbene sì, Mister non voglio storie serie, ha portato a cena una ragazza. Una ragazza che mi sta guardando male da tutta la serata ed anche Cristian se ne è accorto dato che ogni tanto mi lancia delle occhiate per dirmi di stare tranquilla.
"Cristian." Richiama la sua attenzione Veronica "Ma quindi tu e gli altri già vi conoscevate?"
"Gli altri a parte Ginevra, lo so che è arrivata da poco." Sorride falsamente verso di me con quelle sue labbra perfette e rosse. Rosse come il suo tubino. Forse credeva di andare ad una serata di gala, invece è finita in una pizzeria con della povera gente.
"Conoscevo bene solo Michele perchè abbiamo fatto un campus insieme, gli altri solo di vista da quando Sara si è fidanzata con Roberto, il mio amico." Spiega lui.
"Tra di voi è stato amore a prima vista?" Fa scorrere il suo dito da me a Cristian.
Quante cose vuole sapere...
"Sì." Rispondo velocemente "Pensa che l'ho baciato la sera stessa."
"Sono contenta per voi." Inclina lievemente la testa, mi sembra un cagnolino quando fa così.
Forse è un'offesa per tutti i cagnolini. Scusate.
"So che uscite da una storia complicata entrambi perció..." ride tra sè "speriamo che tra cornificati non vi mettiate le corna."
Faccio tintinnare le posate nel piatto e sbuffo. Non ci posso credere che l'abbia detto.
Tutti si girano verso di lei tranne Martina che mi sta fissando e poi appoggia una mano sulla mia per tranquillizzarmi.
"Scusatemi un attimo..." dico alzandomi e prendendo la giacca per andare fuori.
Non la sopporto.
Penso di non aver mai detestato una persona così.
"Mi scuso da parte sua." Mi raggiunge immediatamente Andrea infilando le mani nella sua giacca di pelle.
"Ti posso chiedere un favore? Non portarla più quando usciamo e ci sono anche io."
"Non posso farlo, sto uscendo con lei." Dice facendo spallucce.
"Va bene, allora non usciró io con voi." Rispondo ovvia.
"È un capriccio?" Alza un sopracciglio.
"Andiamo, Andrè. Come fai a non accorgerti di quanto sia antipatica e piena di cattiveria? Ora c'era bisogno d'infilare il dito nella piaga? Cristian c'è stato più male di me quando ha scoperto che la ragazza lo tradiva..." incrocio le braccia posizionandomi davanti a lui.
"Cuore fragile." Ride ma non vedo cosa ci sia da ridere "Si comportasse da uomo..."
"Gin." Esce dal ristorante Cristian ma resta sulla soglia perchè vede che sto parlando con Andrea.
Guardo un'ultima volta Andrea delusa da quello che mi ha appena detto. Come puó giudicare Cristian? Chi si crede di essere?
"Chi si somiglia si piglia, è proprio vero." Dico con disprezzo prima di tornarmene dal mio fidanzato e abbracciarlo mentre rientriamo.
Sì, il mio fidanzato.
Voglio che lo diventi.

Ciao a tuttiiii!! Come state? Questo capitolo è un po' di passaggio ma per farmi perdonare aggiorneró o stasera o domani.
Cosa ve ne pare? Pensieri, impressioni. Siete contenti di Cristian? E di Veronica? 😏😂

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