"Ed ecco qui." Sentenzio stringendo forte la mano di mio marito.
"Ecco qui?" Domanda Alessia cambiando la posizione delle gambe e facendo svegliare Filippo che si era addormentato su di esse.
"Sì, ecco la storia che volevi sentire. Io e tuo padre, come vedi, stiamo insieme dal 2019."
"Ma manca il giorno del matrimonio, la nascita mia e di Filippo...Inoltre zia Martina e zio Alessandro? Come hanno fatto a fare pace? E zia Amanda..." inizia a parlare a manetta ed io la fermo.
"Va bene, vuoi proprio sapere tutto nel dettaglio vero? È anche giusta questa tua curiosità, a questo punto meriti di sapere tutto."
"Peró, Gin, raccontaglielo in breve perchè è già mezzanotte." Interviene Andrea sbadigliando.
"Ripercorreró questi venticinque anni in un'ora, pronta?""Dove diamine è il bouquet?" Domanda spazientita Martina sollevando i vestiti sul letto.
"L'ho dato ad Amanda." Dico a mezzabocca per non disturbare la ragazza che mi sta truccando.
Martina si sistema i capelli dietro le orecchie, poi alza la sua lunga gonna lilla e s'incammina a grandi passi verso l'altra stanza.
Mi sposo io e lei è in ansia.
"Amanda dice che non ce l'ha." Torna nella mia camera e respira profondamente "Ora svengo."
"Tranquilla." Le sussurro.
"No, non sono tranquilla. Abbiamo organizzato un matrimonio da favola e non puó mancare il bouquet." Esce nuovamente dalla stanza e la mia truccatrice scoppia a ridere.
Dopo pochi minuti entra in camera Filippo con suo figlio Jacopo in braccio che tiene il bouquet, glielo sfila di mano e lo appoggia sul letto.
"Qualcuno qui aveva qualcosa che non gli appartiene." Dice rivolto a Jacopo.
Il bambino ridacchia assumendo gli stessi tratti del padre e mi si stringe il cuore davanti a quest'immagine così tenera.
Filippo ha avuto Jacopo tre anni fa e ovviamente non era programmato. Lui doveva ancora finire gli studi, non aveva nemmeno un lavoro e Amanda era nella stessa situazione. Peró tutte le iniziali paure sono state spazzate via da questo pulcino biondo e birichino.
"Filì, avverti Martina che hai trovato il bouquet e tranquillizzala un po'." Dico a Filippo che obbedisce subito ridacchiando tra sè.
Amanda e Martina saranno le mie damigelle insieme a Margherita che si è sposata con mio fratello proprio un anno fa ed ora ha un grande pancione. I testimoni di Andrea invece saranno Michele, Alessandro e Filippo.
Dopo avermi truccata, Clarissa pensa alle mie damigelle mentre io mi vesto e finisco di sistemare i capelli.
"Quante belle ragazze qui dentro." Dice Giacomo entrando.
Si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla fronte per poi osservarmi bene e sorridere.
"Papà è ansioso di vederti." Mi dice e raggiungo subito mio padre che si trova in corridoio.
Lui mi abbraccia forte con gli occhi lucidi ma è troppo forte per piangere.
"Mi ricordi la mamma, amore." Mi sussurra e devo far appello a tutte le mie forze per non piangere e rovinarmi il trucco. Vorrei che fosse qui in questo momento.
"Ho appena fatto un discorsetto allo sposo." Mi dice sorridente.
"Papà, non lo spaventare come sempre..." lo ammonisco.
"Ti vuole bene, Ginevra. Non ho mai dubitato di Andrea e sono veramente felice per voi." Mi lascia un bacio sulla tempia.
"Ora finisci di prepararti, tra pochi minuti dobbiamo andare in chiesa."Sto piangendo abbracciata a Martina ed Amanda perchè ci hanno appena fatto vedere il video con le foto mie e di Andrea.
Tutti i nostri momenti, a partire dalle prime foto forzate mentre siamo a tavola o al lago, quella volta che ci siamo ricoperti di vernice verde, i giorni in Sicilia, in moto, mentre corriamo, mentre ci teniamo il broncio, litighiamo e ci guardiamo male, prima di una festa, sulla neve, i nostri baci, le gite al mare e i nostri viaggi.
"Grazie, ragazze." Dico asciugandomi le lacrime.
"Grazie di aver affittato quell'appartamento senza ascensore." Mi dice Martina e scoppio di nuovo a piangere.
Il nostro appartamento, dove tutto ha avuto inizio.
Ora i nostri mobili e i cuscini colorati non ci sono più, nemmeno quei quadri strani e i soprammobili orrendi perchè lì ci abitano Filippo, Amanda e Jacopo. Ma rimane un bellissimo ricordo.
"Ragazze, vi si rovina il trucco." Si avvicina Alessandro che mi circonda le spalle con un braccio.
"Buonasera, signore e signori! È arrivato Dj Michele a scaldare la festa! Scatenatevi!" Prende la parola Michele e tutti ci giriamo verso di lui alla console.
Alessandro da un'occhiata dall'alto a Martina che acconsente ad un ballo trattenendo un sorriso e cercando di fare l'indifferente.
Solo da pochi mesi tra quei due è tornato il sereno e finalmente dopo tutto questo tempo sono tornati a parlarsi con tranquillità. Li abbiamo costretti ad uscire sempre con noi, all'inizio nemmeno si guardavano ma piano piano ha funzionato.
"La mia bellissima moglie." Mi abbraccia da dietro Andrea lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Il mio bellissimo marito." Mi giro baciandolo mentre iniziamo a muoverci su queste note.
Questo vestito blu gli sta veramente d'incanto e mi diverto a strizzargli il papillon mentre mi sorride mostrandomi le fossette che mi hanno fatto innamorare.
"Oggi sono l'uomo più felice del mondo perchè questi occhi azzurri come l'oceano brillano solo per me." Mi dice.
"Potrei renderti ancora più felice..." gli sorrido.
"Amore, non essere precipitosa. Abbiamo tutta la luna di miele..." mi ammonisce ma non ha capito nulla.
"Ma cos'hai capito?" Rido io e lui mi guarda confuso.
"In luna di miele non saremo soli, ma in tre." Dico e lui sbianca schiudendo lievemente le labbra.
"Ho capito bene?" Domanda ed io annuisco sorridendo.
"Sì, Andrea, sarai papà."
Mi prende in braccio facendomi fare un giro in aria mentre mi lascia un lungo bacio sulle labbra.
Michele intanto ha messo la canzone Completamente in sottofondo ed io lo ringrazio da lontano mentre resto avvinghiata ad Andrea.
Sono al settimo cielo. Ora la mia vita è completa e sono completamente, follemente innamorata di essa.
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Serotonina
عاطفيةA tutti i genitori capita che prima o poi i figli chiedano "Mamma, papà, come vi siete conosciuti?" E anche se i genitori non lo danno a vedere, sono contenti di questa domanda, perché per loro è un'occasione per ripensare con nostalgia alla loro gi...