7.

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Anche oggi Alessandro è stato molto gentile e mi ha offerto di pranzare con lui dato che non conosco nessuno.
Credo che sia un ragazzo davvero speciale, è dolce, oltre che stupendo. Mi ha pure pagato la mia pizzetta e credo che come lui ne esistano davvero pochi.
"Come va la vita qui a Milano?" Domanda lui mettendosi a sedere dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolo.
"Relativamente bene."
"Martina ha già occupato anche la tua parte dell'armadio?" Ride lui.
"No, non ancora almeno."
"Lo farà presto, ha già messo delle cose in camera di Andrea."
"Non pensavo glielo permettesse."
"In fondo è sua cugina e le vuole bene come a sua sorella." Spiega "Le fa fare di tutto e la vizia."
Finiamo la pizza in silenzio, forse per la tanta fame che abbiamo e proprio quando stiamo per alzarci lui mi dice di aspettare un attimo e si allontana.
Cerco di seguirlo con lo sguardo fuori dal locale, ma la serranda mi copre la visuale. Fortunatamente non mi fa aspettare molto e rientra poco dopo accompagnato da un suo amico.
"Vi volevo prensentare perché già so che Andrea non lo farà mai." Dice Alessandro.
"Michele, lei è Ginevra. Frequenta anche lei medicina ed è la nuova coinquilina di Andrea."
"Perché ad Andrea capitano sempre le coinquiline più belle?" Solleva gli occhiali da sole tra i capelli biondi e mi porge una mano "Piacere, Michele."
"Ginevra."
"Stasera faccio una piccola festa a casa mia, siamo pochi invitati, se vuoi venire con Andrea ci farebbe piacere." Dice Michele.
"Dai vieni, verranno anche Martina e Filippo." Mi esorta Alessandro.
"Va bene, verrò."
"Fantastico!" Esclama e poi ci saluta perché deve tornare a lezione. Anche io e Alessandro facciamo lo stesso camminando spalla a spalla, spero vivamente di divertirmi stasera.

"Martina se non scendi tra due minuti ti lascio a casa!" Urla Andrea prima di scendere le scale.
Io sono già pronta e lo raggiungo poco dopo insieme a Filippo, mentre Martina si sta ancora vestendo. Io ho indossato una semplice gonna di jeans, una t-shirt che ho infilato dentro e degli stivaletti.
Filippo sale davanti al fianco di Andrea e aspettiamo Martina per cinque minuti mentre Filippo cerca di convincere Andrea ad aspettarla e non partire.
Quando arriviamo a casa di Michele troviamo tanta gente fuori con una bottiglia di birra in mano e magari una sigaretta tra le labbra, si sente della musica provenire dal retro della casa che è stata decorata con delle lanterne colorate. Molto carino.
"Siete arrivati finalmente!" Esclama Michele battendo il cinque ai due ragazzi, poi saluta me e Martina con un bacio sulla guancia.
"Ciao bellissima! Sapevo che ti avrei convinta a venire!" Dice a me.
"È fidanzata, Michè." Lo avverte Filippo e lui fa spallucce.
"Peccato."
Poi ci fa strada tra la gente fino al bancone con cibo e bevande, e ci lascia lì per andare ad accogliere altre persone.
"Balliamo?" Domanda Martina ed io acconsento, ma Filippo e Andrea dicono categoricamente no.
"Dai!" Li prende Martina per un braccio e cerca di trascinarli anche se sarà difficile smuoverli.
Io afferro le mani di Filippo e Martina quelle di suo cugino, così ci fiondiamo in pista e li costringiamo a ballare.
Filippo è proprio buffo mentre si muove e ora capisco perché non voleva ballare.
"Sei scordinatissimo!" Esclamo io.
"Non criticarmi altrimenti vado a sedere." Finge di essere offeso ma sorride.
"Almeno ti fai notare, magari da qualche ragazza."
"Fidati Ginevra: non succederà."
Rido ma so che sicuramente non sarà vero. Filippo è un bel ragazzo, forse cieco per accorgersi delle tante ragazze che lo guardano.
"Cambio!" Esclama Martina e con uno strattone mi fa scambiare il posto con lei.
Ballare con Andrea è un po' strano soprattutto perché nessuno dei due è a proprio agio. Fingo però di essere serena e gli sorrido mentre mi muovo al ritmo della musica dei Queen, Michele è un nostalgico.
"E ora per scaldare un po' l'atmosfera...un bel lento!" Esclama il dj ed io guardo Andrea titubante, fare un lento con lui è l'ultimo dei miei pensieri.
"Se vi dovete uccidete ci ballo io con Andrea." Martina infila la testa tra noi due che stiamo fermi.
"Dio, quanto ci vorrà mai..." Andrea prende le mie mani e le appoggia intorno al suo collo, poi posa le mani sui miei fianchi e mi fa avvicinare.
Trattengo il respiro e la mia respirazione riprende solo perché necessaria, lui mi fissa con quegli occhi profondi che sembrano scavarmi l'anima. Fanno quasi paura.
Le sue dita che premono sui miei fianchi, i nostri nasi a pochi centimetri, le sue labbra anche...
Perché è improvvisamente più caldo?
"Respira." Sussurra al mio orecchio e credo di essere diventata non rossa, ma viola come una melanzana.
"Sto respirando, altrimenti non sarei viva." Cerco di buttare la situazione sull'ironia ma non sembra funzionare.
Fortunatamente questo lento finisce presto ed io mi allontano subito prima che ne possano rimettere un altro. Mi fiondo sull'acqua fresca e butto giù un bicchiere tutto d'un sorso, cosa mi prende? Perché non sto respirando ancora?
"Acqua? Un buon mojito?" Alessandro mi offre un bicchiere ed io l'accetto, meglio introdurre in corpo un po' di alcool.
"Ti stai divertendo?" Domanda lui ed io annuisco mentre bevo.
Lui aspetta che finisco di bere in piedi vicino a me, con una camicia bianca che gli sta a pennello e gli occhi splendenti che porta sempre con se.
"Non balli?" Domanda.
Oh, eccome se ho ballato.
"Si, ho fatto una pausa."
"Credo proprio che la tua pausa sia finita...adoro questa canzone e non ho una compagna di ballo!" Esclama porgendomi la mano.
Io l'afferro sorridendo e lui mi fa avvicinare agli altri, mi fa stringere a lui e ci muoviamo lentamente. Lo conosco da così poco ma questo gesto mi infonde sicurezza, non so il motivo.
"Michele prima mi ha chiesto se tu fossi un angelo." Sussurra al mio orecchio ed io scoppio a ridere.
"Forse ti infastidirà un po' in questi giorni, lo fa sempre con le belle ragazze."
Distendo le labbra in un piccolo sorriso poiché mi ha appena detto che sono bella e sollevo lo sguardo per guardarlo negli occhi. Alessandro è veramente una persona speciale e mi chiedo come faccia una persona così gentile ad essere amica di Andrea.
Mentre rigiro la testa noto gli occhi di Andrea che mi stanno guardando, ma lui distoglie subito lo sguardo puntandolo altrove. Beccato.
Quando finisce la musica Alessandro mi da un bacio sulla fronte e poi mi sussurra: "Ora scusami ma vado a farmi perdonare da Martina."
Ancora non lo so, ma mi informerò presto, ma secondo me tra quei due c'è del tenero. Si punzecchiano di continuo, scherzano tra di loro, si prendono in giro, ma si cercano con lo sguardo. Sarebbero davvero carini insieme.
Mi allontano dalla pista, che è il giardino che funge da pista, per sedermi in disparte e mentre sono persa ad osservare la gente Andrea mi fa sussultate.
"I miei amici sono pazzi di te." Afferma mentre rigira il bicchiere tra le mani.
"Credo che Michele abbia bevuto troppo." Rido io.
"Anche da sobrio è così."
"Buono a sapersi."
Cala il silenzio tra di noi e rivolgo lo sguardo alla folla di giovani che si sta divertendo, alcuni ridono, altri si abbracciano, altri si baciano.
Guardo di sottecchi Andrea che sta fissando anche lui la gente, o almeno finge.
"Smettila di guardarmi." Dice senza smettere di guardare davanti, come diamine ha fatto?
"Sei sempre così abile a creare situazioni imbarazzanti?"
Lui non risponde ma cerca di nascondere un sorriso con il bicchiere.
Beccato. Ancora.

Lui è Michele.

Lui è Michele

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