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Mi volto per andare verso l'uscita ma una mano mi afferra.
"Anna, aspetta." mi richiama Luke.

Stacco subito il polso dalla sua.
È stato strano.
Ha delle mani ... morbidissime.

Mi fermo per un frangente a guardare le sue irirdi penetranti.
Noto che mi fissa, e cambio direzione dello sguardo.

Provo ad andarmene, ma naturalmente non ci riesco.
È un dato di fatto, questo lo hanno capito anche le galline.
Luke è testardo.

"Cosa c'è?" sbotto palesemente irritata.

"Tutto bene?" mi chiede.

No aspetta, capiamo, ha fatto tutto sto casino per chiedermi se va tutto bene?
Gentile da parte sua.

"Sì, sono solo un po' stanca, mi lasci stare ora?" dico in tono calmo.
Ho capito che con lui non otterró mai nulla se continuerò a parlargli in modo arrogante.

"Dài Luke, fai a farti i cavoli tuoi, e lasciaci in pace su!" dice Abby che ormai è ai limiti della sopportazione.

Lo shopping fa rilassare?
Ma scherziamo?
Con lei non di sicuro.
Le mie gambe non rispondono più ai comandi per quanto abbiamo camminato.

"Se volete vi riaccompagno al college.." si offre.

"Ehm..no grazie" rispondo prima di Abby.

"Perché?" chiede, quasi offeso.
Non vedendo una nostra risposta continua "piuttosto che prendere quegli autobus orribili nei quali ci sono un mondo e mezzo di persone che neanche conoscete e potrebbero farvi del male, venite con me." spiega tranquillo non staccando gli occhi da me.

"Beh, noi abbiamo queste" dice Abby alzando le buste per mostrargliele "siamo in due" ci indica "e tu hai solo una moto." conclude.

"No, in realtà ho la macchina" dice serio.

"Da quando in qua hai la macchina?" chiede Abby.

"Austin ce l'ha, ed io sono venuto con lui" spiega.

"Un buon motivo per non essere accompagnate da te." gli fa notare la mia amica.

Io continuo a "degustarmi" questa conversazione, preferisco stare sulle mie e non mettermi in mezzo, non saprei cosa dire, non sono ancora pronta ad avere delle conversazioni aperte con dei ragazzi più grandi di me che neanche conosco.

Nessuno mi ha mai dato delle attenzioni oltre mio fratello e El.

Da piccola, quando andavo alle medie, nessun ragazzo si è mai interessato a me.
A dire il vero, non avevo neanche delle amiche con cui parlare.
El si trovava in un' altra classe, ed io ero un bel po' timida per farmi delle amiche, non solo, il loro interesse nel conoscermi era pari a zero.
Chi se lo sarebbe mai immaginato che di lì a poco sarei diventata un' orfanella sperduta?
Il mio primo anno di liceo è stato un inferno.
Con El avevamo alcuni corsi insieme fortunatamente, ma la situazione era comunque la stessa: niente persone con cui relazionarsi.
Il secondo anno cominciai a fregarmene, e stavo bene.
La danza era diventato il mio unico rifugio.
E poi decisi di fare quell' audizione, e adesso eccomi qui.
Un ragazzo che cerca di attirare la mia attenzione.

"Ci sei?" mi richiama Abby.

Scollo la testa e la guardo con espressione corrucciata.

"Andiamo" dice semplicemente.

E da stupida che sono, non le chiedo neanche dove, la seguo soltanto.

Ci ritroviamo di fronte ad una bella macchinona nera, e la bocca mi si spalanca.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora