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Mi sveglio con la luce accecante del sole, e d'istinto richiudogli occhi velocemente.
Cerco di trovare l'orologio per vedere l'ora.
Riapro gli occhi lentamente, cercando di sbirciare le lancette.
A vedere quell' ora salto in piedi.
Le 9.30 e tra un po' ho la lezione di danza, e non posso assolutamente mancare.
Afferro i vestiti sulla sedia che avevo lasciato il giorno prima e mi dirigo in bagno facendo un resoconto di ciò che è successo negli ultimi giorni.

Da quella 'chiacchierata' con Luke non ci siamo più parlati, ed è già passata una settimana, una stupida settimana!
D' altra parte era questo quello che volevo giusto? E l'ho ottenuto.
Allora perché devo starci male?

Ripenso a quel bacio, a quel calore, a quelle scariche elettriche che mi percorrevano la schiena, e le farfalle nello stomaco, la sua bocca morbida e soffice, il suo respiro sulle mie labbra..

Basta! Stop! Non si sogna!

Cerco di fare il più veloce possibile.
Non vedo l' ora di riprendere a ballare, sembra passata un' eternità.

Percorro velocemente i dormitori e in un batter d'occhio mi catapulto nell'aula di danza.
Ghardo l'orologio e sono in anticipo di 10 minuti!

RECORD!

Mi dirigo verso i camerini per cambiarmi, anche se la maggior parte delle cose le ho addosso.
Noto Jason entrare e, per educazione, lo saluto.
Ricambia con un sorriso.
È strano avere delle lezioni contemporanee con dei ragazzi più grandi, ma potrebbe essere anche uno stimolo, un traguardo da raggiungere.
Servono da sprono.
Sono fortunata a non essere capitata con il corso di Luke, sarebbe stata una tragedia, e non avrei più neanche avuto la minima voglia di fare ciò che è la mia vita: danzare.

Poso il borsone nella panchina, ma improvvisamente mi sento afferrare.
In un primo momento penso sia Luke, ma la sua presa la riconoscerei immediatamente, e quella non è la sua presa.
Anche se questa cosa delle prese comincia a stancarmi.
Insomma, sono una persona, ho un nome, quanto costa chiamarmi? Invece di farmi prendere infarti inutili o coprire qualche livido indesiderato.
Non che le strette siano eccessive, ma ho la pelle molto sensibile.

Mi volto e mi ritrovo davanti Lidia.
Lguardo con affare interrogativo mentre lei si incupisce sempre di più.
Valle a capire le persone come lei!

"Dimmi." dico con tutta la calma possibile.

"Allontanati da Luke. Da quando sei arrivata non hai fatto altro che allontanarlo da me. È mio." mi guarda minacciosa.

"Penso che tu non l'abbia comprato, ma comunque tranquilla, tienitelo pure, io non ho problemi." dico semplicemente ritornando a fare ciò che stavo facendo.
Dal suo silenzio posso dedurre sia rimasta perplessa dalla mia risposta.

"Stai dicendo che a te non importa?" chiede sbalordita.

"Proprio così" annuisco continuando a non guardarla.

"Stai dicendo sul serio?" esclama con quella vocina irritante.
Faccio un profondo respiro.

"Ho la faccia di una che scherza?" chiedo.

"In effetti no" deduce.

"E allora, è tutto tuo, facci ciò che vuoi" dico liquidandola.

Mi volto per andare ad assistere alla lezione.

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Dopo un'ora di sbarra, mezz'ora di riscaldamento,e l'altra ora di balli,ritorno in camera, ed esausta mi getto sul letto.
Dopo qualche minuto decido di alzarmi e andarmi a fare una doccia, puzzo come una mucca.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora