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Ecco che inizia un' altra settimana di scuola.

Avevo promesso di dedicarmi solo ed esclusivamente alla danza.

Ma come sempre, c'è qualcuno che deve rompere le scatole dalla mattina alla sera.

Mi avvio verso l' aula di danza, pronta ad iniziare una nuova lezione.

"Salve a tutte signorine.
Spero vi siate esercitate, oggi vorró vedere come ve la cavate con i salti e le piroette, dopo vorrei vedervi ballare " enuncia la signorina Tina.

Esercitate?
Vederci ballare?
Con tutto il casino che ho in testa, in questo momento non sarei in grado di improvvisare neanche i primi cinque secondi di una canzone.

Merda! Merda! E ancora merda!

Ma perché devo essere sempre io a stare male?
E la domanda più importante è: perché ci sto male?

Non riesco a non far sussegguire nella mia testa le immagini di quell' orribile momento.
È tutto così surreale.
Ed una lezione così, non riesco ad affrontarla.
Ecco, succede sempre così.
Sto male per la gente, rinuncio alla mia felicità.
Ma è tutto più forte di me, è sempre tutto più forte di me.

"Scusi, non mi sento molto bene, posso per favore ritornare in stanza?" chiedo guardando la signorina Tina, che con sguardo repentino, annuisce.

Vado in camerino prendo le mie cose e mi avvio in camera mia.

"Sei sicura di stare bene?" tuona una voce imponente alle mie spalle.

Mi giro e sgancio uno dei miei sorrisi.

"Certo" rispondo a Jason.

"Certo che Luke è stato davvero forte ieri sera!" esclama guardandomi "Tutta la scuola non fa che parlarne!" ghigna orgoglioso.

Chi ha detto in giro che Luke è venuto a casa mia?

"Insomma, è stato un grande!!" continua ad esultare Jason.

"Scusa..di cosa stai parlando?" chiedo curiosa e titubante.

"Del combattimento dii ieri sera! Ha fatto un sacco di bigliettoni. Jack Collins è un grande, ma Luke di più. Insomma era ovvio che avrebbe vinto. Hanno scommesso tutti su di lui!"

Sgrano gli occhi.

"Luke combatte?" chiedo stupita.

"Sì!! Non lo sapevi? Tutta la scuola ne è a conoscenza."

Sento un vuoto al petto.

"N..no, non lo sapevo." affermo seria.

"E in questa settimana farà anche una gara bella tosta. Mi fa guadagnare, e guadagna anche lui."

"Una gara?" chiedo di nuovo.

"Corse clandestine, sai, quelle robe lì che ti fanno guadagnare sempre un mucchio di soldi." Risponde sfacciato.

"E per l'esattezza, cos' altro fa?" chiedo ormai con i nervi a fior di pelle.

"Oh..non lo so. Chiedilo a lui. Io penso solo ad organizzargli le gare ed i combattimenti. Però ssst, non dirlo in giro." sorride orgoglioso.

"Bene. Devo andare" dico immediatamente, cercando di scrollarmelo di dosso.

"Vuoi che ti accompagni? " chiede gentile.

"No. Grazie mille." dico girando poi sui tacchi e dirigendomi verso camera mia.

Tiro fuori dal borsone le chiavi per aprire la stanza, e, ovviamente, mi cadono a terra.
Mo a basso per raccoglierle, e mentre mi rialzo un corpo ben scolpito è davanti a me.

"Chi sei?" chiedo guardando la ragazza dal corpo perfetto.
Ha un' aria famigliare.

"Oh cara, non dirmi che non sai chi sono, non ci crederei mai" risponde prontamente.

In effetti, squadrandola meglio, ha una vaga idea della ragazza con cui Luke stava limonando i giorni prima.

Un luccichio passa per i miei occhi.
E lei se ne accorge sorridendo.

"Bene! Vedo che hai capito.
Adesso stammi a sentire.
Stai cominciando a darmi su i nervi.
Luke è mio, hai capito? Stagli lontana!" minaccia.
La guardo per un istante senza proferire parola.

"Scusami, ti chiami?" chiedo subito dopo.

"Oh oh ma io sono Lidia Smith" ghigna guardandomi con aria di alta sufficienza.
Disse la principessa sul pisello.
È il momento dia usare gli artigli.
Non può assolutamente permettersi di trattarmi così.

"Scusa..con tutto il rispetto del mondo che tu non stai dimostrando, vorrei semplicemente metterti a conoscenza, che non sei l'unica che Luke si è fatto. Sei stata l'ultima forse, dopo tutte le altre ragazze della scuola. Insomma mi hai capito no? Una delle tante che gli vanno bene per qualche mese come passatempo. Quindi, io non lo definirei tuo." concludo soddisfatta.

Mi guarda in cagnesco e in poco tempo è su di me.

Cerco in qualche modo di levarmela di dosso.
Non so cosa le sia saltato per la testa, ma non ho un bel presentimento.
Comincia a tirarmi i capelli, ed insistentemente a graffiarmi con quelle lunghe unghie laccate.
Non mi sono mai trovata in una situazione del genere, e non so come comportarmi.
In qualche modo devo levarmela di dosso.
Vedo in lontananza Luke accorrere, e prontamente l' allontana da me prendendola per i fianchi.
La guardo arrabbiata e delusa.
In questo momento, per la prima volta, sono grata a Luke.
Ma non lo degno neanche di uni sguardo, anzi, lo stesso sguardo che doveva posarsi sui suoi occhi, si posa invece sul pavimento.
Sono in preda all' ansia e cerco di domare le mille emozioni che attraversano il mio corpo, irrompendo nella mia confusione.
Troppe nozioni in poco tempo.
Troppi avvenimenti tutti in una volta.
Non ho il tempo di assimilare.

"Ma siete impazzite?" urla Luke facendomi sussultare.
Evidentemente se ne accorge e abbassa il tono della voce.

"Se fosse passata la preside, e vi avesse visto, vi avrebbe mandato subito via!" esclama guardingo.
Evito di incontrare il suo sguardo.

Lidia fa per parlare, ma Luke la ferma.

"Vattene" la esorta.
Cerca di replicare, ma Luke ripete in tono calmo la stessa esortazione di prima.
Lidia lo guarda e se ne va.
Non ho il coraggio di incrociare il suo sguardo.
Sento un forte sbalzo termico, e le ginocchia quasi non mi reggono.
Non capisco cosa stia succedendo.
Troppe cose insieme.
Mi aggrappo alla maniglia della porta per reggermi in piedi.

"Tutto bene?" si avvicina immediatamente a me Luke.
Afferro un suo braccio, cercando di far smettere alla testa di girare.
Chiudo gli occhi e faccio respiri profondi.
Ma gira tutto.
Continua tutto a girare.

"Anna! Stai bene?"mi riprende Luke.
Ma non riesco a muovere la bocca.
La gola è asciutta.

"Merda, chiamo qualcuno!!" esclama prima che i miei occhi si chiudano.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora