Sono 'sveglia' ma con gli occhi chiusi
Rinchiusa tra due braccia forti che mi stringono sempre di più, un petto caldo e morbido, ben scolpito e altro non so, visto che ho ancora gli occhi chiusi.Li apro leggermente, piano piano, per abituarmi all'accecante luce che penetra dalla finestra, e due occhioni blu mi stanno fissando.
I capelli tutti spettinati e il viso ancora un po' 'addormentato'.Luke!
"Ben svegliata" dice con la voce ancora impastata dal sonno.
Ma...aspetta, Luke, in camera mia, nel mio letto...ODDIO! NO! NONONONO!!
"Buongiorno.." dico mentre cerco di ricordare qualcosa.
Ride..
Oh Dio..
"Me lo hai chiesto tu..ieri sera " dice, leggendomi nel pensiero.
Ora ricordo! È stata una serata orribile.
"Oh...si...ehm..giusto" balletto.
Una risata isterica esce dalla mia bocca.
E poi sento un grosso rossore pervadere il mio viso.Ma che problemi mi affliggono?
"Ehi è tutto okay? Se vuoi me ne vado" dice accarezzandomi una guancia.
"No no, resta pure, mi sento bene con te vicino" arrossisco, di nuovo, ne sono sicura.
Cosa mi sta succedendo?
"Anche io" sussurra.
Spalanco gli occhi, lui mi abbraccia.
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"Oggi è sabato, niente lezioni!! Che si fa?" chiede guardandomi.
Oggi è sabato?
Ho qualcosa che mi ronda in testa, ma non riesco a ricordare cosa.
Improvvisamente la lampadina si accende.
Oh merda.
Sarei dovuta ritornare a New York.
Ormai è tardi, non ce la farò mai.
E neanche per questa volta rivedrò la mia famiglia.
Rimetto su il mio fantastico sorriso, che fantastico non è, e comincio a pensare a cosa possiamo fare."Beh, ormai non posso ritornare a New York, quindi cosa ne dici se passiamo tutta la giornata insieme?" propongo.
Oddio ma che mi prende?
Non credo alle mie parole."Oh oh oh! Anna che mi chiede di passare tutta la giornata insieme? Facciamo progressi!" esclama divertito.
Roteo gli occhi.
Io non ci trovo nulla da ridere."Avresti potuto dire semplicemente 'no' che dici? Invece di sfottere? Anzi mi rimangio quello che ho detto" metto il broncio.
"Stavo scherzando piccola" si avvicina a me.
"E togli questo broncio" dice accarezzandomi le labbra."Bene..." sospiro allontanandomi.
Si riprende anche lui, perché in un batter d'occhio è già fuori dal letto.
"Preparati!" mi ordina.
"Dove mi porti?" dico contenta.
"McDonald's e lago?"propone.
"Ci sto!" dico sbattendo le mano sul letto.
Mi alzo anche io dal letto e corro a prepararmi.
Abby non c'è, ma poco prima della festa mi ha avvisato che sarebbe rimasta a dormire da Austin.
Ovviamente.Dopo essermi fatta la doccia, aver asciugato i capelli e aver fatto colazione, sempre in accappatoio, decido di indossare dei jeans a vita alta e una camicetta verde acido, con le vans verdi.
Capelli sciolti, niente trucco, solo un po' di correttore e cipria per coprire occhiaie e brufoli.
Notte infame!Gironzolo per le varie stanze cercando Luke, ma non lo trovavo da nessuna parte.
"Luke?" chiamo girando la testa come una trottola da una parte all' altra per cercare di vederlo.
Nessuna risposta.
"Luke dove sei?"ripeto.
Ancora nulla.
Troppo bello per essere vero.
Se n'è andato.
Anche lui.Mi sento spingere da dietro e cadere verso il divano, una risata bellissima e degli occhi lucenti, poi un formicolio su tutto il corpo, e le sue mani che gurovagano sul mio corpo per farmi il solletico.
"Luke basta" lo supplico fra una risata e l' altra.
Se c'è una cosa che non riesco a sopportare, è proprio il solletico."Eh no no no! Piccola monellina!" continua a farmi il solletico.
Sembriamo due bambini all' asilo."Dai Luke, ti prego!!" continuo a supplicare.
La mia risata è forte e liberatoria.
Non ho mai riso così."Un bacio, qui!" dice ammiccando, indicandomi le sue labbra.
Dio quanto lo vorrei fare."Sulla guancia." ribatto riprendendo fiato.
"No, o solletico o bacio sulla bocca, decidi."ammicca.
Vuole giocare sporco?
Bene, giochiamo sporco."Solletico" pronuncio.
Improvvisamente la sua espressione cambia.
"Non vuoi baciarmi?" chiede serio.
"Non sulle labbra" rispondo io prontamente.
"Perché?" chiede ancora.
Non lo so.
Non so cosa rispondere.
Mi guarda negli occhi.
So cosa sta cercando di fare.
Sta scavando dentro il mio sguardo, per capirmi.
Gli sorrido e lo tiro su di me.
Si appoggia sui gomiti per non schiacciarmi, ma non distoglie, per neanche un secondo, il suo sguardo dal mio.
E rimaniamo così, a guardarci, a scrutarci, a desiderarci, a fare l' amore con gli occhi, per quella che chiunque in questo mondo, definirebbe eternità.
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《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]
RomansNon tutti sono consapevoli delle origini della danza, ma la sua storia è davvero affascinante. Di questa storia Anna Rossi ne è a conoscenza fin da piccola, fin da quando i suoi genitori hanno riconosciuto in lei del potenziale e l'hanno sostenuta e...