• 21 •

2K 133 0
                                    

Sì avvicina ancora di più e cerca di baciarmi.
Imio corpo che poco prima non riusciva a reagire finalmente si è ripreso: così scanso via Luke spingendolo in avanti.
Gli occhi sono ormai diventati lucidi e la vista è appannata.
Con la manica della felpa mi asciugo quelle goccioline, ma, per mia sfortuna, mi esce un singhiozzo.
Provo a mettere la mano davanti ma è tutto inutile Luke se n'è accorto.

"Scusa piccola.Io non volevo..n-non piangere" mi supplica, passandosi una mano tra i capelli per l' imbarazzo.

"Non...importa. Devo andare" dico nel modo più credibile possibile.

"No per favore, non andartene." continua a supplicarmi.

"Non posso, devo andare" ripeto, rimanendo ferma sulla mia idea iniziale.
Se insiste ancora un po' finirò per cedere.

Mi giro e a passo svelto mi dirigo verso la mia stanza.
Non sento passi dietro di me, segno che non ha provato neanche a seguirmi.
Questa è l' ennesima prova che per lui sono solo una delle tante.
Non capisco perché continua a giocare con me, sa che ha un sacco di ragazze ai suoi piedi, perché deve venire a torturare me?

Entro in stanza e mi stendo subito sul letto, affogato le lacrime nel cuscino.
Non so a cosa siano dovute.
È frustrazione forse.
Sto entrando in qualcosa più grande di me, che non sarei in grado di sopportare.
Ripenso alle parole di Abby.
Forse ha ragione.
Forse provo qualcosa per lui.
Ma non sono pronta ad affrontare una cosa del genere.
Ci sono stata male tante volte e non so se questa volta passa.
E anche se lo ammettessi, non sarebbe ricambiato. Lui mi vuole solo sua per una notte e questo non lo avrà.
Con me non gioca.
Dovrò cercare di farmene una ragione.
Dovrò cercare di dimenticarlo, ma è tutto così difficile.
Ammetterlo a me stessa, sarebbe come ammetterlo all' Universo, e questo non può assolutamente succedere.
E poi oggi, se mi avesse baciato credo avrei sentito le farfalle più belle allo stomaco, sarebbe stato magnifico, ma non potevo baciarlo.
Perché poi ci sarei rimasta male.
Lui bacia tutte, insomma lui è fatto cosí, e non cambierà di certo per una come me.
Fa troppo male.
Il mascara si è ormai sciolto e ho sporcato tutto il cuscino, ormai zuppo di lacrime.
Perché devo stare in questo stato, perché?
Non piangevo così dalla morte dei miei genitori.

Ho bisogno di sfogarmi.
Ho bisogno di sfogarmi come faccio di solito.
Non importa ciò che il dottore ha detto, ho bisogno della danza, ho bisogno di ballare.
Adesso.
Tanto più male di così si muore.

Vado in bagno, indosso un leggins nero, delle coulotte nere e una canotta del medesimo colore, le scarpette in borsa, cellulare, una ripulita alla faccia, coda e via.

Corro per tutto il corridoio dei dormitori femminili, poi passo per quelli maschili.
Arrivo in una stanza, perfetta, sbarre, specchi, stereo per la musica, un posto magnifico per essere me stessa!

Chiudo la porta e faccio partire la musica.
Comincio a volteggiare e a immergermi in emozioni indescrivibili.
Sono me stessa.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora