Stupida sveglia.
Stupido giovedì.
Stupida notte.
Stupide lezioni.
Stupida io!
Non ho chiuso occhio per una notte intera.
Da quando mi sono coricata ad ora, sono rimasta rivolta verso la finestra della mia camera a guardare la luna riflettere sul vetro della portafinestra e la chioma degli alberi accennare un di qua e di là per il forte vento, mentre la pioggia picchietta lentamente sulla ringhiera del balconcino: un picchiettio leggero e rilassante.
Tra meno due giorni la scuola si chiude.
Tra due giorni torno a New York.
E cavoletto lesso, domani c'è l'esibizione al teatro.Ansia.
Preoccupazione.
Ansia.
Preoccupazione.
Ansia.
Preoccupazione.
Ho già detto ansia e preoccupazione?
Solo questo.
Luke aveva accettato di venire con me a New York, sarà eccitante partire con lui e passare il Natale insieme, non lo dico solo perché mi sono invaghita completamente di lui, anzi, mi dispiace un sacco che lui non abbia una vera famiglia per poterci passare le vacanze natalizie.
Per non parlare poi della famiglia che lo ha adottato, senza mai preoccuparsi di lui, abbandonandolo.
Ci vuole fegato.So che lui ci sta male per questo, lo sento nella sua voce, lo leggo nei suoi occhi.
Il Luke che ho visto la prima volta era arrogante, menefreghista, cocciuto, stronzo, cretino, narcisista, egocentrico, egoista, insomma: un autoritratto perfetto di un autentico bastardo.
Imparando a conoscerlo però mi sono resa conto che è così per abitudine, per difendersi, un po' come me.Come si fa resistere a quel fisico da dio greco, e a quei bicipiti, ai muscoli, ai suoi pettorali, per non parlare della sua tartaruga..Perfettamente perfetta, come lui.
E quegli occhi blu: lo specchio di mille emozioni.Ho imparato ad amarlo nonostante tutto, forse ho fatto una pazzia, forse sto facendo una pazzia, ma è anche nonostante questa sia una pazzia che lo amo.
Quell'odio che c'era, quel rancore che provavo verso di lui, è stato sotterrato, negli abissi più profondi.Con lui riesco a essere me stessa, mi provoca un vortice di emozioni e passioni che non riesco a controllare.
Ogni giorno la stessa storia.
Ogni giorno la stessa cantilena.
Ogni giorno gli stessi pensieri.
Basta.
Accendo il telefono per controllare l'ora e noto con molto piacerea che sono già le sette e mezza, oggi le lezioni iniziano alle otto ed io sono in un ritardo colossale.
Sì perché "ci serve maggiore impegno, per fare buona figura, noi ce lo meritiamo" dice la signorina Tina.
Ed ha ragione, alla fin fine saranno soddisfazioni.Faccio appello a tutte le mie forze e finalmente riesco ad alzarmi, stile robot, ma ce l'ho fatta.
Abby staancora dormendo, decido così di prepararmi per prima e poi svegliarla.
Dopo essermi lavata e dopo aver indossato la divisa di danza, addento una crepês alla Nutella, giusto per darmi la carica necessaria a resistere un'intera mattinata e poi chiamare Abby, che si sveglia con l'intento di uccidermi.
La capisco, ma è meglio essere prudenti, la signorina Tina ha tante di quelle idee malefiche nella sua magnifica testolina che non si sa mai le venga in mente di buttare fuori Abby.
Idee malefiche? Stamattina il mio cervello connette molto.
" Ma sei scema? Perché mi hai svegliato così presto!? " inizia a strillare e giuro che se non la smette le tiro una padella in testa, così per farla ritornare a dormire.
"Guarda che sono quasi le otto, abbiamo la lezione!" urlo a mia volta per farmi sentire da lei che accentua sempre di più il tono di voce.
Smette di urlare e corre subito a prepararsi.
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"Sai che la signorina Tina aveva detto che oggi avremmo fatto un ballo con il corpo di danza maschile del quarto?!" strilla ancora una volta.
Questa ragazza vive strillando."Non riesco a capire perché sei così emozionata. "
"Ci sarà Austin!" dice guardandomi e i suoi occhi, al solo nome, si illuminano.
Mi metto a ridere per la sua reazione.
"E anche Luke" ammicca.
La mia risata si ferma e divento subito seria.Oddio. È vero.
"Anna, che fai, dormi?" mi richiama la signorina Tina.
"Eh? No mi scusi signorina Tina, vado subito a cambiarmi""Nene! Perché ho deciso che ti farai il ballo da solista con un ragazzo del quarto, Luke Jonson precisamente."
Ma i numi ce l'hanno con me?
No ditemelo!Io? Con Luke? A ballare? Domani sera? Palco? Spettacolo?Teatro? Insieme. Stiamo scherzando? Stamattina sono tutti pazzi!
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"Anna, vedo che sei pronta, allora, Luke dovrebbe arrivare a minuti, intanto ti spiego la coreografia."
Annuisco, subito dopo faccio un lungo respiro per cercare di rilassarmi e seguo la signorina Tina al centro della sala da ballo.
Mi mostra alcuni passi che subito dopo rifaccio per cercare di capire la difficoltà della prima parte che dovrò fare da sola, mi corregge in alcune cose e provo di nuovo a rifarlo correttamente.
Il problema arriva nella seconda parte, nella quale dovrò duettare con Luke.
Ho delle fitte al cuore che non riesco a spiegare e le gambe tremano, se inizio così, non oso immaginare quando io e Luke saremo a contatto diretto." A quanto pare quel mascalzone non è ancora arrivato!"
"Ti dispiacerebbe andare a chiamarlo?"
"Io?" sbarro gli occhi e ingoio rumorosamente.
"Sì, tu, qualche problema?" mi chiede corrucciando la fronte.
"Oh..beh....." cerco di spiegarmi, ma inizio a balbettare.
"Anna, ho capito, tranquilla!" dice sorridendo e facendomi l'occhiolino.
Sorrido di rimando, imbarazzata.
Dopo circa 10 minuti Luke varca la porta della sala da ballo e giuro che potrei morire in questo preciso istante.
Prima di duettare con me, la signorina Tina gli spiega i passi della terza parte, quella da solista e solo averli appresi iniziamo ad imparare i passi della seconda e quarta parte.
"A quanto pare, signorina Rossi, balliamo insieme" dice con il fiatone.
"Beh, signorino Jonson, mi sembra evidente" rispondo stando al gioco, così magari minimizzo italiano nervosismo.
"Signorina Rossi, si tenga pronta." mi avverte mentre una goccia di sudore cade, attratta dalla forza di gravità. Potrei cadere anche io.
"Oh! Ma non dica così signor Jonson, lo sa che la posso stracciare!" rispondo dopo essermi ripresa.
"Ma non mi faccia ridere!" si burla di me.
"Sì, adesso basta, non è più divertente!" lo ammonisco.
" Come desidera, madame "
" smettila! "
" Sì, meraviglia. " dice ad un centimetro dal mio orecchio.
Posso svenire adesso, vero?"Avete finito voi due? Se non vi dispiace dovremmo provare, domani arriva in fretta!" ci rimprovera la signorina Tina.
Dall'imbarazzo il mio viso acquistò un accentuato colorito roseo.
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《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]
RomanceNon tutti sono consapevoli delle origini della danza, ma la sua storia è davvero affascinante. Di questa storia Anna Rossi ne è a conoscenza fin da piccola, fin da quando i suoi genitori hanno riconosciuto in lei del potenziale e l'hanno sostenuta e...