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"Allora, andiamo?" chiedo impaziente.
Non so come definire questa giornata, magari guadagnerà l' appellativo "giornata più bella della mia vita" o magari la metterò tra quelle da dimenticare.
In ogni caso, spero nella prima opzione.

"Si certo!" esclama prendendomi per mano.
Usciamo da scuola e ci avviamo verso il parcheggio.
Non sapevo che le moto si parcheggiassero lì.
Varchiamo il cancello, e Luke nello stesso momento estrae dalla tasca la chiave di una macchina, che si illumina quando preme il tasto per aprirla.
Spalanco, semplicemente, la bocca.

"E questa?" esclamo guardandola estasiata.

"I lavori facili, servono a qualcosa!" mi schiocca un occhiolino ed entra in macchina.

Cosa intende per lavori facili?

"Sei ancora nel mondo dei vivi?" mi domanda Luke.
Scuoto la testa, ed entro in macchina accomodandomi sul sedile del passeggero.

Il primo pezzo di strada è piuttosto imbarazzante, noioso e molto molto silenzioso.
E il silenzio fa paura.

"Sai stavo pensando..." inizia a parlare.
Sussulto.
Poggia una mano sulla mia gamba, e mi irrigidisco immediatamente.
Perché?

"Stavo pensando al nostro primo bacio" butta fuori.

Arrossiscotremendamente abbassando la testa.
Luke invece ride.

"Perché ridi?" gli domando imbarazzata.

"Perché quando arrossisci, non so se te lo hanno mai detto, sei ancora più sexy!" ghigna.

"Stupido!!" esclamo dandogli un colpetto sulla spalla.

Si gira, e mi sorride.
Ed io svengo.

Giro il volto verso il finestrino, ammirando l'imponenza di quegli alberi verdi, belli, vivi!
Ammirando gli uccelli (...)che svolazzano di qua e di là, alla ricerca del nido perfetto, i parchetti pieni di bambini accompagnati dai loro genitori, i gatti che ogni tanto spuntano dai cassonetti della spazzatura, persone che parlano, camminano, sorridono, piangono, muoiono, vivono!
Com'è strano il mondo.
In due secondi puoi non esserci più, non c'è tempo di pensare, riflettere, metabolizzare.
Due secondi, e tu non esisti più.

Ogni tanto mi chiedo se mamma e papà possono sentirmi quando gli parlo. Sono il mio unico appiglio.
Mi manca tanto avere tra i piedi Lucy e Lucas, mi mancano le grida di mia madre, e gli occhi dolci e umili di mio padre, il rumore che facevano i più piccoli, la voce dei miei genitori, e ora la casa è vuota, buia,silenziosa.

"Tutto bene?" domanda Luke facendomi sussultare.
Subito dopo mi stringe la gamba, lo prendo come un gesto di conforto.

"Si si, certo" mento.
Mi scruta per un attimo negli occhi, imbarazzata gli sorrido.
Lui invece gira la testa davanti a sé e mi dice semplicemente un "siamo quasi arrivati".
Annuisco sapendo che non può comunque vedermi.

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McDonald's.
Il fast food più gettonato dai ragazzi.
Dai ragazzi diversi da me.
Il McDonald's infatti non è proprio il massimo della mia preferenza.
Ma mi sarei sentita in imbarazzo a dire di non volerci venire, se a Luke piace tanto.

Siamo in fila per ordinare, non so cosa prendere, non mi piace ingerire calorie a tutta passata, cercherò di darmi una regolata.

"Salve,cosa posso darvi?" chiede una signorina al bancone. Molto giovane ma un po' ochetta a giudicarla a prima vista, non staccava gli occhi di dosso a Luke, e lui sorrideva come un ebete!

"Per me un cheesburger con coca, e patatine" dice ordinando.

"Piccola, tu cosa vuoi?" mi chiede, mentre io mo guardo attorno spaesata.

"Io un milkshake al cocco, grazie" rispondo accennando un sorriso.

"Solo?" dice mentre prende i soldi dal portafoglio per pagare.

"Sì, non ho molta fame."

"Accidenti a voi ragazze e alla linea. Perché non capite che siete comunque bellissime?"

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"Sei sicuro si vada di qua? Mi pare che si giri a destra!"

Eravamo in macchina per cercare di ritrovare la strada di quel famoso posto, di quel bellissimo parcchetto abbandonato, con quell'aria cristallina e quel laghetto lucido.

"Non ne sono sicuro, ma credo che si vada di qua!"

"Spero solo che non ci perdiamo" esclamo.

"Oh ma chiamiamo i carabinieri se proprio dovesse andarci così male."

"E tu sei scemo caro mio" esclamo.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora