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Mi sveglio con il sottofondo di pioggia fitta, tuoni e lampi. Una vera tempesta.

Non faccio altro che ripensare al momento più dolce e intimo che io e Luke proprio ieri abbiamo avuto. Sono contenta dell' andamento, non mi aspettavo di certo che Luke ricambiasse i suoi sentimenti. Ma dalle sue parole sembra il contrario. Purtroppo, o per fortuna, non sono una ragazza che si fida tanto facilmente, Luke deve dimostrarmi quello che è uscito dalle sue labbra carnose e fantastiche. Saporite di menta.

Oggi niente scuola, è domenica, ma il sol pensiero che domani sia già lunedì mi induce ad una tristezza sopraffatta.

Mi alzo dal letto mal volentieri e mi dirigo a passi pesanti in bagno. In poco tempo sono in perfetto ordine. Un leggins nero, una felpa larga, molto larga (sono perfette dopotutto) e degli stivaletti neri simili agli anfibi mi fanno sentire a mio agio con me stessa e in sintonia, ogni tanto, con il mio corpo. Certo che la felicità rende tutto più soddisfacente. Pettino i miei ricci rossi, e spalmo sul viso un po' di corretttore e subito dopo della cipria, per coprire qualche brufolone grande come un vulcano, in eruzione, aggiungerei.

Sento un' adrenalina propagarsi per tutto il mio corpo, portandomi a fare dei passi spontanei.

Conosco ormai questa sensazione, è in me fin da piccola, è voglia di ballare. E' una voglia irrepremibile, un po' come una donna incinta, o come avere un barattolo di Nutella davanti e non poter assaggiare neanche un cucchiaino.

Immediatamente la lampadina nella mia testa si accende.

Infilo le scarpette in borsa ed esco di corsa dalla stanza, impaziente di mettere in atto la mia idea.

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"Luke!" bussai alla sua stanza.

Nessuna risposta.

"Luke!! Aprimi sono io!" ritento.

Niente.

"Luke, se non apri giuro che sfondo la porta! Lo so che sei lì dentro!!" urlo definitivamente.

Sento dei passi propagarsi e immagino stia venendo ad aprirmi. Finalmente!

Sfodero uno dei miei migliori sorrisi sinceri, che solo poche persone hanno la fortuna di vedere, e mi preparo a vedere la sua immagine perfetta.

La porta però si spalanca con violenza, e mentre lo squadro ben bene, noto dei piccoli particolari che mi fanno mozzare il respiro. Boxer neri, capelli spettinati e sudore che imperla la sua pelle candida e soffice. Sì, ho esaminato anche quella abbracciandolo. Guardo la sua espressione e il sorriso che avevo sul volto, fatto apposta per lui, scompare in un minimo secondo.

"Cosa cavolo vuoi?" dice secco squadrandomi con aria di disapprovazione. Non capisco, ha già dimenticato tutto? Pensavo potessimo provare ad andare più d' accordo ed essere più affiatati.

Sta solo scherzando, vero?

"Lu-....Luke..." riesco a dire con voce quasi spezzata, per la paura che ciò che è nella mia mente sia la verità.

"Avanti! Cosa cavolo vuoi?" sbotta.

Lo guardo negli occhi, e non riesco a trovare nessun tipo di segno che mi dia prova del contrario.

"Ero solo passata per.."

"Luke sbrigati! Mi sto annoiando" urla una voce femminile all' interno della stanza. Facendomi bloccare immediatamente. Non termino la frase, sono sconvolta.

I miei pensieri sono fondati. I miei pensieri sono realtà.

"Allora, cosa cazzo vuoi?" ringhia.

I miei occhi cominciano ad essere lucidi, lucidi dalla rabbia e dalla frustrazione, ma sopratutto dalla delusione di averci, almeno in parte, creduto. Questo non è il Luke di ieri, questo non è il Luke che sto provando a conoscere. O forse lo è, e sono io a cercare sempre di trovare un lato buono nelle persone. Forse non l' ho conosciuto davvero, forse è realmente così. A lui non importa niente di me, a lui non importa delle mie parole, di ciò che provo. Lui ha solo un unico obiettivo.

"Nulla. A quanto vedo hai da fare. Ciao Luke." dico nel tono più calmo possibile. Cercando di dare un senso di addio a quelle parole. Non ho alcuna intenzione di continuare questa presa in giro. Il danno ormai è fatto, non mi resta che allontanarmi per non continuare a sbagliare.

Gli volto le spalle, e impedisco alle lacrime di uscire. Nessuno può ridurmi così.

"Anna!" grida sussurrando.

Non mi giro. Non rispondo. Sento quella crepa nella barriera cominciare a ricostruirsi e a diventare sempre più forte. Luke stava riuscendo ad entrare, ma mi sono fermata giusto in tempo.

Continuo a camminare mentre i passi di Luke seguono il mio persorso, e la sua voce lentamente continua a chiamarmi insistentemente. Sono tentata di fermarmi, ma le mie gambe si muovono da sole. Per una volta, preferisco usare il cervello, anche perchè il cuore non c'è quasi più, quel briciolo che è rimasto, sarà donato ad una persona degna, non di certo ad un solito ragazzo in cerca di ragazze da portare a letto. Che illusi. Sono persone come queste che nella vita non riusciranno mai a combinare nulla.

"Anna!" mi richiama ancora.

Mi fermo, non resisto alla tentazione, ma non mi giro, se lo facessi, so che quello che voglio che lui sappia, si fermerebbe in gola, e so che mi lascerei ipnotizzare dai suoi occhi, facendo finta di niente. E non posso permettere che questo accada.

Faccio un respiro profondo e dopo una piccola pausa di silenzio, parlo.

" Ti dirò una cosa semplice e concreta. Non verrò a letto con te Luke, nonostante i sentimenti, io voglio che tu mi lasci stare, mi sono sbagliata alla grande su di te, mi dispiace solo di aver ammesso ciò che provavo, se non l' avessi fatto, adesso sarebbe tutto più semplice. Sei libero di fare tutto quello che vuoi, vai a divertirti"

" Posso spiegare..." sussurra cercando di prendermi una mano, che prontamente ritraggo.

"Non c'è nulla da spiegare, quello che dovevo capire l'ho capito, grazie per tutto Luke, ciao" chiara e coincisa.

"È un addio?" chiede con una voce così cupa da sembrare sincera.

Non rispondo.

Riprendo a camminare e lui non prova a seguirimi.

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Luke's pov

Ma che cazzo mi è saltato in mente?

La paura che lei potesse entrare a far parte del mio cuore era troppo forte. E questo è il risultato. Non c'è più, è andata via.

"Un altro!" urlo alla barista di fronte a me. Finisco sempre così, ubriaco marcio.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora