Alzo gli occhi e vedo un ragazzo, bellissimo.
Ha dei capelli neri come la pece e degli occhioni blu stupendi, un fisico da paura e delle labbra da togliere il fiato.Indossa un paio di converse nere, un jeans scuro e una canottiera bianca che lascia intravedere i pettorali ben scolpiti.
Non so per quanto lo fisso ma deduco più di qualche secondo vista la sua domanda beffarda!
"Ei piccola hai intenzione di freddarti il tuo bel culetto o afferri la mia mano e ti alzi?" chiede ghignando.
" No, grazie! Faccio da sola." gli rispondo.
"Ma cosa c'era nel latte sta mattina?"sghignazza.
Ma quanto è scemo?
"Nulla che può interessarti. Ora, mi dispiace averti incontrato, devo andare" dico liquidandolo il più in fretta possibile.
Ma prima di svoltare l'angolo la sua voce mi richiama."Non mi hai ancora detto il tuo bel nome piccola" sorride.
O dio che sorriso.
"Scusa come fai a dire che è bello se nemmeno sai qual è e poi, non chiamarmi 'piccola' mi da fastidio" rispondo repentoria.
"Okay piccola, come vuoi tu piccola.." ghigna.
Ma perché non si leva?
"Finiscila!" dico svoltando finalmente l'angolo della salvezza.
"Ci si vede baby" sento prima di allontanarmi totalmente.
"Non credo proprio" penso nella mia mente.
Ripercorro i passi fatti, fortunatamente ho una buona memoria.
Come ho fatto a non accorgermi!
La segreteria è proprio a pochissimo dalla porta d'entrata.
Percorro velocemente il corridoio e arrivo immediatamente lì davanti.
Una bella signora mi saluta cordialmente.
Avrà sulla quarantina d' anni, ha dei capelli mori e degli occhi verdi."Ha bisogno di qualcosa?" mi chiede gentilmente.
"Ehm si, sono una nuova arrivata..vorrei sapere l' orario delle lezioni e il numero della stanza, per favore" spiego.
"Sì certo, arrivo subito" dice andandosene in uno stanzino.
Aspetto lì, ancora agitata per la prima figura di merda che ho fatto e anche perché non so cosa mi spetterà."Ecco a lei" dice la segretaria porgendomi il foglietto delle ore scolastiche.
"La stanza è la numero 327, quinto piano, corridoio E2" mi dice sorridendo.
"Adesso le chiamo qualcuno e la faccio accompagnare" dice."Oh no, grazie mille, non c'è bisogno" sorrido anche io.
"Oh eccolo!" dice.
"Signorino Jonson" lo richiama.Il ragazzo si gira e si avvicina alla segretaria.
Oh ti prego, lui no!"Le dispiace accompagnare la signorina nella sua stanza?" chiede la segretaria al ragazzo.
Lui fa un ghigno e poi annuisce.
"Bene! Allora arrivederci signorina" mi saluta.
Ricambio il saluto e seguo il ragazzo dalle pozze blu.
Ma perché? Tra tutti quelli che ci sono proprio lui?"L' avevo detto che ci saremmo rivisti" mi fa l'occhiolino.
Non gli rispondo.
È così arrogante!"Come mai sei venuta in questa scuola?" chiede.
Continuo a non rispondergli.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" ridacchia.
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《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]
Roman d'amourNon tutti sono consapevoli delle origini della danza, ma la sua storia è davvero affascinante. Di questa storia Anna Rossi ne è a conoscenza fin da piccola, fin da quando i suoi genitori hanno riconosciuto in lei del potenziale e l'hanno sostenuta e...