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Vidi in lontananza Lidia saltare a dosso ad Anna, che incapace e stupita, non sa cosa fare.
Mi precipito verso di loro, allontanando Lidia da Anna, che si rialza velocemente con un sospiro di sollievo.
Ha dei graffi sul viso, e ciò mi fa stringere i pugni dalla rabbia.
Non mi degna neanche di uno sguardo.
Il suo viso ricade sul pavimento, e un vuoto si impossessa del mio petto.
Mi aspettavo un ringraziamento a dire il vero.
Ma da quando io mi aspetto ringraziamenti?
Anzi, da quando io aiuto le persone?
Mi fossi trovato in una situazione del genere pochi mesi fa, avrei assistito ridendo, e incitando.
Questo pensiero mi fa storcere le labbra, e nodo si forma alla gola.

"Ma siete impazzite?" urlo.
Anna, spaventata, sussulta, così cerco di alleviare il tono della voce.

"Se fosse passata la preside, e vi avesse visto, vi avrebbe mandato subito via!" esclamo guardingo.
Evita di incontrare il suo sguardo.

Lidia fa per parlare, la fermo.

"Vattene" la esorto.

Guardo Anna, che ha il respiro pensate, e si aggrappa alla maniglia, piegandosi su se stessa.

"Tutto bene?" mi avvicino immediatamente preoccupato, cercando di sorreggerla.
Afferra il mio braccio, le porgo entrambe le mani.
Chiude gli occhi e fa respiri profondi.

"Anna! Stai bene?" Cerco di farla parlare, ma dalla sua bocca non esce risposta.

"Merda, chiamo qualcuno!!" esclamo.
E subito dopo i suoi occhi si chiudono.
Mi accascio a terra con il suo corpo sopra il mio.
Sono impaurito.
Estraggo velocemente dalla tasca il cellulare.
Devi davvero chiamare qualcuno.

Decido di chiamare Austin, in modo che possa aiutarmi a portarla in ospedale, dopodiché chiamerò Abigail.

"Austin. Sono Luke. Ascolta amico, è un' emergenza.
Devi venire subito davanti la stanza di Anna, è a terra, penso sia svenuta. Non si sveglia. Dobbiamo portarla in ospedale. Sbrigati." parlo velocemente.

"Arrivo subito." dice attaccando.

Arriva dopo pochi minuti. Ecco a cosa servono gli amici.

"Amico!! Ma che le è successo!?"

"Non lo so. È svenuta." dico il più sinteticamente possibile.

"E tu che ci facevi qui?"

"Fatti i cazzi tuoi una volta ogni tanto." rispondo arrabbiato.

"Amico tu sei proprio cotto" sorride.

"E tu sei morto se non la finisci" dico alzandomi e prendendo Anna in braccio.

Corriamo verso l' auto di Austin e in poco tempo arriviamo in ospedale.
Cerco di far il più veloce possibile.
I medici, vedendo il corpo di Anna svenuto fra le mie braccia, la mettono su un lettino e la portano immediatamente via.
Li seguo affannato, mentre do l' ordine ad Austin di avvisare Abigail.

Ma come fa questa ragazza a cacciarsi sempre nei guai? Io non so!

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Vedo uscire dalla porta in cui l'hanno portatan l'infermiera che con una cartellina si avvicina a me.

"Scusi infermiera, ha notizie di Anna Rossi?" chiedo continuando a muovere la gamba su e giù dall' agitazione.
Nel frattempo vedo correre Abby verso di me.

"Scusi, lei è?" chiede l' infermiera.

"Oh, io sono Luke Jonson."

"Mi dispiace, ma non siamo tenuti a dirvi nulla, a meno che non siate parenti" mi informa.
Giuro che le arriva un pugno sul naso.

"Ehm..Lo dica a me! Sono sua sorella!" sento Abigail gridare.

"No senta, sono il suo ragazzo, ho diritto di sapere, per favore me lo dica!" supplico la signorina.

"Aspetti il dottore, io non posso dirle nulla." mi liquida.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora