《...Oscurità.》Tengo gli occhi chiusi, la forza che devo metterci per cercare di aprirli è implacabile, nonostante ciò, riesco ad udire intorno a me delle voci maschili.
Grazie a questo, capisco che non è notte, che non stavo dormendo e sopratutto che non ricordo nulla." Se non si riprende giuro che un cazzotto da quella faccia schifosa non te lo leva nessuno! " sento dire mentre cerco di parlare. E subito riconosco quella voce: quella di Luke.
"Senti amico, per l'ultima volta, ti ripeto che non le ho fatto un cazzo, mi ha aperto la porta e dopo un po' è svenuta!" si giustifica il ragazzo dalla voce gracilina.
Veniva sempre soprannominato così da tutti, appunto per la sua voce gracilina e se non fossi in questa condizione di stanchezza, riderei anche.
Lui è Derek.
Un minuto.
Derek?Cerco di fare mente locale, sto cominciando a ricordare e vorrei farlo bene.
-Ricordi, passato, Derek, mamma, papà..poi buio.-"Sai cosa può fregarmene ciò che dici tu? Devi starle lontano, questione chiusa."
"Ma chi ti credi di essere, coglione!" ribatte voce gracilina.
Vorrei davvero che la smettessero, lo desidero con tutto il mio cuore!
" Nessuno, ma non la devi nemmeno sfiorare!! Mi hai capito?!"
"Si..si" sbuffa scocciato e come se non gliene freghi nulla di quello che Luke ha appena detto.
Vorrei tanto mettermi a gridare, ma purtroppo la mia energia non mi permette né questo, n3 di aprire gli occhi!
Cerco di muovermi leggermente.
Nulla.
Solo dolore.
Nient'altro che dolore.Provo a socchiudere gli occhi lentamente.
"Oddio ha aperto a mala pena gli occhi!" esclama vocina gracilina.
"Anna! Anna!" sento Luke richiamarmi mentre le sue mani afferrano il mio corpo scuotendolo delicata.
Mugugno.
"Avanti, apri quei bei occhietti!!" fa Luke come se stesse parlando ad un bimbo.
Cazzo dice?
"Luke" riesco a pronunciare.
"Dimmi Anna, sono qui, sono qui." dice mentre mi accarezza la mano.
"Va' via, per favore." gli chiedo, voglio solo che mi portino sul divano e che mi lascino sola, a momenti dovrebbe ritornare Abby e stará lei con me, anche se non ci sarà alcun bisogno, mi sono già ripresa praticamente.
"Non ti vuole, quindi alza il culo e vattene amico!" esclama Derek cattivo.
"Derek"
"Dimmi bambolina" risponde.
"Solo perché ancora non ho avuto modo di dirtelo, non vuol dire che tu debba restare, quindi alza lo tu il culo e comincia ad andartene." dico calma, anche perché in un altro modo mi è praticamente impossibile.
"Anna, per favore.."
"Non voglio scuse, per favore nulla, andatevene sto bene!" rispondo mentre mi alzo lentamente.
"Io resto" dice Derek
Sì un coglione.
"Tu te ne vai. Dovevi restare quando era il momento, adesso sono io a non volerti." rispondo.
"No, io resto ho detto!" dice di nuovo.
"Coglione! Non hai sentito? Ce ne dobbiamo andare!"
"Ora direi di fare basta. Siete due immaturi, bambini dell' asilo. Tutti e due fuori di qui immediatamente!"
Mamma mia! Un po' di pace chiedo, non di più..
Mi dirigo in bagno tenendomi da qualsiasi cosa, ignorando tranquillamente le occhiate di Derek e Luke.
Problemi su problemi.
Non ne posso più!
Quand'è che la vita la finisce di maledirmi?Forse in fondo in fondo me lo merito.
Mi metto sotto il getto d'acqua calda, troppo stress ultimamente.
Sto saltando le lezioni.
Domani ci devo andare assolutamente.
Esco dalla doccia e mi avvolgo nell'asciugamano, prendo le mie cose e me ne torno in camera.
Noto uno strano ammucchiamento sul letto e rimango perplessa.
Da quando sono diventata così disordinata?Mi avvicino e lo scopro.
Oddio!!!
Getto un gridolino"LUKE! Cosa cavolo ci fai qui? Nel mio letto poi! Esci." urlo arrabbiata.
Ma è possibile che la sua maturità arrivi davvero a questo limite? Cioè 0."Ti sta bene l'asciugamano!" si complimenta guardandomi da capo a piedi con una faccina che lascia tanto all' immaginazione.
"Ma vaff..fuori." sospiro chiudendo gli occhi.
"Ma dai...." replica.
"FUORI!" urlo.
"Mi devi ascoltare!! Anche se non vuoi." mi guarda serio.
"Oh, si certo, dammi un solo motivo per cui dovrei." lo sfido.
Mi guarda.
"Beh, perché sono stato uno..stupido." sussurra l'ultima parola e per poco non scoppio a ridere.
Luke e il suo orgoglio."Oh davvero?"rispondo con ironia.
"Capisco se adesso sei arrabbiata, è che...non lo so cosa mi sia preso, ma ti giuro che con quella non ci ho fatto nulla!" si scusa e cerca di darmi chiarezza.
"Ma non capisco perché ti stia scusando.
Noii non stiamo insieme e mai ci staremo, quindi non ho bisogno delle scuse, la vita è tua e ci fai quello che vuoi, ognuno per la sua strada, io per la mia e tu per la tua." rispondo in modo molto cauto e semplice.Odio averlo detto, perché io senza lui non vivo.
È ossigeno per me."Anna, non dire così.." mi guarda dritta negli occhi.
"E cosa dovrei dire Luke?Cosa?"
"Non è questo che vuoi! Lo sai anche tu."
Ha ragione, ma non c'è altra soluzione."Ah no? Ne sei sicuro?" lo sfido di nuovo.
"Sì!
Fai tanto la dura, fai tanto la menefreghista, ma seibBuona, dolce, e sotto sotto anche fragile...lo so che non è quello che vuoi, lo so che lo stai facendo per proteggerti, certo, io non sono un ragazzo modello, e mai lo sarò, ma mi scuso col cuore per quello che hai visto, non so davvero cosa mi sia preso!"Lo guardo.
"Dì qualcosa!" mi incita.
Ma dalla mia bocca non esce nulla, devo metabolizzare, perciò continuo a placche guardarlo mentre il mio cervello è in azione.
"Parla!!" mi scuote di nuovo.
So che mi pentirò di quello che sto per fare .
Ma il treno non passa due volte, ogni tanto bisogna anche rischiare.Lo guardo, mentre nei suoi occhi si legge un velo di preoccupazione ma allo stesso tempo delusione, forse rassegnazione.
Faccio un piccolo sorrisetto e gli occhi di Luke si illuminarono.
Poi gli salto addosso e lo abbraccio, fortissimo, fino a fargli mancare il fiato.
Mi stringe a sé fortissimo ed io inalo il suo dolce profumo e mi rifugio in quel calore.
"Mi sei mancato" sussurro arrossendo.
"Anche tu piccola" risponde dandomi un bacio a fior di labbra.
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《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]
Storie d'amoreNon tutti sono consapevoli delle origini della danza, ma la sua storia è davvero affascinante. Di questa storia Anna Rossi ne è a conoscenza fin da piccola, fin da quando i suoi genitori hanno riconosciuto in lei del potenziale e l'hanno sostenuta e...