Justin è davvero tornato e ancora stento a crederci.
I suoi occhi scuri mi hanno fissato così tante volte negli ultimi secondi ed è davvero troppo da sopportare.
Ora dovrei essere felice di vederlo ma tutto quello che provo è rabbia, una rabbia profonda, che mi lacera dentro.
"Justin, mi sei mancato così tanto!" Sam interrompe il silenzio imbarazzante tra noi quattro e corre ad abbracciare Justin, che ricambia senza esitare.
"Anche tu, piccola Sam" risponde stringendola e sorridendo dolcemente.
Sam aumenta sempre la stretta mentre l'imbarazzo che nasce sul volto di Alec mette un po' a disagio anche me.
"Sapevo che saresti tornato da noi" dice Sam entusiasta.
"Già, io..."
Justin tentenna a dare una risposta; molla la presa su di lei e mi guarda.
Non posso che ricambiare con disprezzo.
"Dovevo tornare" continua insicuro.
Ci lanciamo alcune occhiate taglienti, poi muove un passo verso di me.
"Ciao" mi saluta nervosamente.
"La lascerei in pace se fossi in te" interviene Alec che si mette tra noi e lo intima con un tono gelido.
"Sei la sua guardia del corpo per caso?" chiede Justin.
"No, sono il suo migliore amico e non l'ho abbandonata, a differenza tua" ribatte lui.
"Abbandonata? Non è ciò che ho fatto, io..."
Lo interrompo, prima che possa dire qualsiasi cosa che mi faccia arrabbiare anche di più.
"Perché sei tornato?" domando.
La mia voce non esprime particolari emozioni, solo una freddezza impossibile da ignorare che, data la sua espressione ricolma di tristezza, direi che lo ferisce particolarmente.
"I tuoi messaggi in segreteria, li ho ascoltati e...e sono corso qui; ho delle cose da dirvi" risponde.
"Cose di che tipo?" chiede Sam interessata.
Justin la guarda con una smorfia in volto.
"Venite con me" ordina poi, indicandoci di seguirlo verso l'aula di chimica.
Entriamo tutti lì dentro; nel mentre, io e Alec ci rivolgiamo sguardi annoiati.
Non è felice di rivedere Justin e, sicuramente, è colpa mia e di tutte le volte che mi sono lamentata della sua partenza.
Ha assistito al mio dolore ed è entrato a far parte di lui, così intensamente che adesso Alec vuole proteggermi, nel caso dovesse capitare di nuovo.
"Sono passato da Claire appena tornato in città, le ho chiesto cosa stesse succedendo, sapevo che lei mi avrebbe dato delle risposte" Justin prende parola.
"Impossibile, a noi non ha detto niente" replica Sam.
"Esatto, lei non ha tempo per..."
Non faccio in tempo a terminare la frase che Justin ricomincia: "A me ha raccontato tutto" afferma e, non so con quale forza di volontà, trattengo un urlo rabbioso.
Avrei dovuto immaginarlo, Justin è il preferito di Claire e lei farebbe di tutto per accontentarlo.
"Mi ha parlato delle bambine fantasma e di come siano arrivate nella nostra dimensione; sono tutti in pericolo adesso" continua.
"Fin qui la sappiamo la storia, quindi taglia corto" dico bruscamente.
Justin mi guarda innervosito, ma decide comunque di proseguire con il suo discorso, ignorandomi.
"C'è solo un modo per rompere la barriera tra la nostra dimensione e quella delle altre anime tormentate: si tratta di un libro, viene chiamato 'libro degli spettri' ed è ricoperto dalla magia nera; se qualcuno dovesse mai aprirlo, tutti i fantasmi, tutte le persone morte che non hanno trovato la pace, torneranno a New Hope, dove il libro è stato scritto" spiega e io ascolto le sue parole in preda all'ansia.
Un libro che racchiude tutte le anime bloccate nella seconda dimensione è stato aperto, ciò significa che New Hope non si trova a combattere contro una sola nuova minaccia, ma contro un gruppo intero di fantasmi pronto a distruggere la città.
"E dove si trova questo libro? Chi può averlo preso?" chiede Alec.
"Claire ha detto che si trova nascosto in un angolo segreto della biblioteca della città, uno al quale hanno accesso solo due persone: il re della morte e la strega che ha fatto l'incantesimo, che dovrebbe essere morta un decennio fa, dopo aver chiuso il libro, quindi la escluderei" risponde Justin.
"Allora deve essere stato lui, il re della morte" esclama Sam.
"Impossibile, era troppo occupato a torturare Aaron" dico senza pensare.
Justin si preoccupa all'istante: "Aaron è stato torturato?" chiede, quasi urlando.
"Ti sei perso tante cose" rispondo, rivolgendogli un'occhiata rigida.
Justin sposta lo sguardo da un'altra parte, per non essere più colpito da una tale freddezza.
È chiaramente ferito dal modo in cui lo sto trattando, ma io non riesco proprio a guardarlo senza provare una rabbia profonda e incontrollata nei suoi confronti.
"Ci vediamo da Claire oggi pomeriggio, lei ci aiuterà a rintracciare il libro degli spettri e, una volta scoperto dove si trova, andrò a prenderlo, così chiuderemo di nuovo la barriera" dice Justin poco dopo.
"Ma come?" domanda Sam.
"Questo non lo so, ma ci penseremo una volta preso il libro."
Lui la guarda evitando di sembrare insicuro, quindi finge un'aria calma, che non potrebbe mai ingannarmi.
Conosco il ragazzo che ho di fronte: Justin ha la costante paura di fallire e di deludere le persone che ama.
La campanella suona prima che qualcuno di noi possa rispondere; è arrivato il momento di tornare alla mia vita da normale studentessa del liceo.
"Devo andare in classe, voi aggiornatemi sul piano" dice Alec sistemandosi lo zaino in spalla.
"Wow, aspetta, chi ha detto che tu fai parte del piano?" chiede Justin, costringendolo a fermarsi.
"Non ne faccio parte?" domanda lui guardando sia me che Sam, che non sappiamo cosa dire.
"Andiamo, vi ho già aiutato una volta a combattere Aaron!"
"Con dei cazzo di petardi" risponde Sam canzonandolo.
"Petardi che l'hanno indebolito!"
Mette in chiaro Alec, come se questo dovesse rendere il tutto meno stupido.
"Sei comunque quasi morto e io ti ho salvato la vita, quindi no, Alec, non fai parte del piano" dice Justin.
"E perché dovrei farmi dire da te cosa fare?"
"Perché sono più forte di te, più intelligente di te, e, soprattutto...posso ucciderti."
Justin gli sorride malignamente e, a quel punto, non ci vedo più dalla rabbia.
Lo spingo verso l'armadio contenente i vari composti chimici; i miei poteri sono capaci di farlo letteralmente volare in aria, senza che lui possa ribellarsi.
Sam si porta una mano alla bocca con timore e si avvicina ad Alec.
Per fortuna, il vetro non viene frantumato e Justin si limita a sbattere la schiena contro quest'ultimo; in caso contrario, avrei avuto molti problemi con la scuola, e con mio padre.
"Cazzo, Zoe!" urla lui.
"Chiudi quella bocca, se non vuoi che ti uccida io" lo minaccio inviperita.
Alec sorride sagacemente.
"Bella mossa" dichiara poi, dandomi una pacca sulla spalla.
"Levati di torno anche tu!" sbraito.
"Ok, ciao."
Corre via senza aggiungere un'altra parola, rischiando perfino di inciampare sulla gamba di una sedia leggermente spostata indietro rispetto al banco.
"Sei arrabbiata con me, lo capisco, ma non puoi attaccarmi così" dice Justin che tenta di liberarsi dalla mia potente energia, fallendo.
"E chi me lo impedisce? È davvero divertente"
Sorrido.
"Sam, dammi una mano!"
Justin punta i suoi occhi su di lei, con la speranza che possa realmente tirarlo fuori da questa complicata faccenda.
"Lo farei, davvero, ma Zoe ha un buon motivo per volerti uccidere" risponde lei agitata.
"Scherzi?"
Il ragazzo, ritrovandosi sconvolto da una risposta simile, per poco non grida a squarciagola.
Se crede che mi fermerò adesso che i miei poteri sono tornati a essere così forti si sbaglia di grosso.
Ho bisogno di sentire questa adrenalina, di venire travolta dall'energia oscura che sgorga nelle mie vene e le possiede completamente.
"Sei scappato senza nemmeno salutarci" ribatte Sam che, per fortuna, è dalla mia parte.
Lei e Justin hanno un rapporto solido ma sapere che è andato via senza salutarla deve averla turbata molto, a tal punto da non essere in grado di proteggerlo.
"L'ho fatto per non darvi un dispiacere!"
Scoppio in una fragorosa risata.
"Ora te lo do io un bel dispiacere" rispondo.
Mi vendicherò per tutte le notti insonni passate a chiedermi quando diamine sarebbe tornato, mentre aspettavo solo un suo messaggio o una sua chiamata, mentre avevo bisogno di averlo al mio fianco!
Sto per colpirlo con i miei poteri quando vengo spinta verso un banco da una forza maggiore rispetto alla mia.
"Ah, ma che...?" mugugno qualcosa e alzo lo sguardo.
Aaron è appena piombato davanti a me e sembra avere l'aria divertita, di chi sa di aver vinto.
"Aaron..." dice Justin stupito, mentre si libera e riprende a muovere in modo corretto i muscoli del suo corpo.
Aaron mantiene il suo sguardo su di me per alcuni istanti, poi sorride.
"Ciao Justin, è bello rivederti" gli dice e il luccichio nei suoi occhi mi fa capire che è in cerca di guai.Spazio autrice:
Zoe è davvero molto arrabbiata, e stranamente Aaron ha salvato Justin, le cose incominciano a cambiare.
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Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)
ParanormalA New Hope arrivano nuovi misteri, sta volta si tratta di due bambine che seminano il terrore per tutta la città, risucchiando la vita delle persone. Zoe si ritroverà a combattere contro i suoi sentimenti, contro i demoni del suo passato e contro ci...