56: Zoe

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Scendo al piano di sotto, faticando ad ignorare le occhiate di accusa che i miei amici mi stanno rivolgendo.
Sono sconcertati, cercano di capire se mi senta bene e, probabilmente, se sia diventata un mostro dal quale allontanarsi al più presto.
"Zoe, che cosa hai fatto?" chiede Aaron; cammina alle mie spalle mentre raggiungo il salone.
Mike aspetta ancora il via libera per svolgere l'incantesimo.
"Ho mandato via Anastasia o, per meglio dire, l'ho rinchiusa nello specchio, così sarà bloccata lì quando Mike farà l'incantesimo" rispondo compiaciuta.
Non mi sento cattiva e non credo di aver perso la testa, ma avverto un'energia oscura molto potente; il mio corpo brulica di adrenalina.
"E per rinchiuderla hai dovuto attivare qualcosa, per caso? Qualcosa di molto oscuro e pericoloso?" domanda ancora Aaron che mi guarda con fare accusatorio.
Sorrido di fronte al suo sguardo; lo trovo quasi tenero.
E' affascinante anche adesso, con l'aria preoccupata e il ciuffo di capelli che gli cade sulla fronte; mi chiedo dove fosse finito prima.
"Questo non cambierebbe le cose. Anastasia è fuori dal mio corpo e possiamo finalmente spedirla nella seconda dimensione" dico.
Mi guardano di nuovo in maniera poco amichevole; non sono affatto contenti, è chiaro.
"Che sono quelle facce? Avete forse qualcosa da ridire?" chiedo, anche se del loro parere non mi importa.
Ho preso una scelta e l'ho fatto per salvarmi, solo così mi sarei liberata da Anastasia e non ho alcun rimpianto.
"No, ma...sì" risponde Sam, guardando poi Justin che scuote la testa seccato.
"Ragazzi, ho fatto la cosa giusta per tutti, il mio lato oscuro ci aiuterà a combattere quei fantasmi di merda!"
Aaron ride e distoglie lo sguardo da me.
La sua reazione mi infastidisce e, scrutandolo con malizia, affermo:
"Non ridere, lo so che in fondo ti eccita che io possa diventare cattiva."
"Oh, non mi sfidare, perché non hai la minima idea di quello che mi passa per la testa ora" replica sensualmente,  ricambiando le mie occhiate di sfida.
Se lo guardo, se mi concentro sull'intensità dei suoi occhi, sulla forma delle sue labbra e sull'energia che emana da ogni angolo del corpo, mi sento travolgere completamente.
"Sei fuori di testa, così non ci stai salvando ma ci stai mettendo in pericolo" protesta Justin che, con il suo tipico tono saccente, interrompe il momento.
Sbuffo.
"Justin, capisco che tu non sia stato in grado di gestire il tuo lato oscuro, ma non farò lo stesso errore, puoi starne certo" dico, non per rassicurarlo ma per ferirlo, colpendolo con ciò che l'ha reso insicuro negli ultimi mesi.
Sam mi guarda malamente e Justin rabbuia.
"Mike, parti" continuo voltandomi verso di lui che ha ascoltato tutta la conversazione con interesse.
"Sì, subito" risponde, guardando poi il libro degli spettri ancora posato sul tavolino.
Presto arriveranno le bambine fantasma e anche tutti gli altri spettri, pronti a combattere per restare nella nostra dimensione.
Non ho paura di riportare indietro i fantasmi, mi fido di Mike e delle sue capacità, ma a preoccuparmi sono le bambine; non si arrenderanno facilmente e protegeranno Anastasia a tutti i costi.
"Aspettate, prima dobbiamo pensare ad Emily, ricordate? Alec non può perdere anche lei" ci ferma Sam e la mia mente torna d'istinto a quando ho trovato Alec steso a terra nel bagno.
Lui vuole morire, desidera andarsene per sempre e, il pensiero che se fossi arrivata qualche minuto più tardi sarebbe morto, uccide anche me.
"Zoe, la salveremo, giusto?" domanda Sam.
Se dovessi riportare in vita un'altra persona i miei poteri potrebbero indebolirsi e Anastasia potrebbe battermi di nuovo.
"Zoe, ti prego, tu sei l'unica che può aiutare Alec" insiste Sam che ora mi sta pregando con i suoi occhioni dolci.
Guardo Aaron; lui saprà darmi un consiglio.
Il mio lato più oscuro mi dice di non farlo, di pensare solo alla battaglia; la parte migliore di me, invece, dice di non arrendermi.
Ci penso ancora qualche istante mentre Aaron mi guarda serio, annuendo.
Adesso ho capito cosa devo fare.
"Portate qui Emily, al resto ci penso io" dico e Sam esulta:
"Grazie, sei davvero la migliore!" dice, teletrasportandosi via.
Justin mi osserva teso, senza lasciarmi intendere se mi odi profondamente o se sia solo deluso da me.
Si teletrasporta via anche lui e io resto con Mike e Aaron in salone.
Claire entra nella stanza e, avendo appena visto sua nipote andarsene con Justin, aggrotta la fronte e chiede:
"Dove vanno quei due? Dovete fare l'incantesimo."
"Non possiamo se prima non faccio in modo che Emily resti qui con noi" rispondo.
"Come scusa? Emily il fantasma? Non se ne parla, è una cosa pericolosa, e per quale motivo rischiare?"
"Perché è la ragazza di Alec e lui ha bisogno di lei" affermo.
"Oh mio Dio! Che cosa stupida! È ancora un ragazzino, ne troverà molte altre" controbatte.
"No, tu non capisci, lui ne ha...ne ha davvero bisogno" dico e, ancora una volta, ricordo il suo corpo quasi privo di vita.
Provare inquietudine per il tentato suicidio di Alec mi solleva; significa che il lato oscuro non mi controlla, che posso ancora sentirmi umana.
"Alec ha...ha cercato di..."
Sto per dirle tutto ma Aaron mi interrompe:
"Zietta, credo che non spetti a te decidere se può restare o meno."
"E perché mai dovremmo tenere nella nostra dimensione uno di quei mostri?"
"Lei è diversa" replica Aaron immediatamente.
Alzo un sopracciglio.
"Lo è davvero" aggiunge con un pizzico di tristezza.
Mi chiedo se una minima parte di lui ci tenga ad Alec, se si senta in colpa per avergli strappato via la felicità.
"Claire, dov'è papà?" chiedo.
Mi ha detto delle cose orribili prima ma non lo odio per questo; vorrei solo poterlo abbracciare prima che la città venga assalita dai fantasmi.
"Lui è...andato via poco fa, non voleva restare qui per discutere ancora" risponde indugiando.
Papà non è per niente bravo ad esprimere le sue emozioni e non avrebbe sopportato un'ulteriore litigata.
"Capisco" dico affranta.
"Non vorrei interrompervi ma credo sia arrivato il momento di iniziare" Mike ci chiama e tutti e tre ci voltiamo verso di lui.
Provo a dirgli che Emily non è ancora arrivata ma risponde subito:
"Guarda" indicando al mio fianco.
Mi giro confusa e, quando vedo Katy che mi fissa irascibile, fatico a non sobbalzare.
Mi irrigidisco e un freddo pungente accarezza la mia pelle; la temperatura sarà scesa di almeno cinque gradi.
"Dio mio..." sussurra Claire camminando all'indietro, allontanandosi intimorita.
"Katy..." dico e il mio tentativo di risultare decisa fallisce, dato che mi trema la voce.
Aaron si avvicina a me con calma, evitando di fare movimenti bruschi.
"Hai minacciato mamma, ora noi minacciamo te" dichiara Katy; lascia cadere a terra la candela che svanisce prima di toccare il suolo.
Mi punta un dito contro e i suoi occhi neri come la pece si illuminano.
Scoppia a ridere; è un suono dolce e delicato, che diventa piano acuto, fino a trasformarsi nel ghigno simile a quello di una strega.
Aaron grida il mio nome mentre il lampadario si stacca dal soffitto, cadendo verso di me.
Lo blocco in tempo con i miei poteri.
Dovrei essere più forte adesso ma dentro mi sento ancora una novellina.
"Mike, l'incantesimo!" esclama Claire e lui si mette subito a lavoro.
"Spectris noctis, animae nostrae aerumnosae, curre, cum audit nomen suum" dice Mike a gran voce e, di colpo, la porta d'ingresso viene spalancata.
C'è molto vento e gli oggetti posizionati sul tavolo tremano, proprio come alcuni libri e fogli di carta che volano via.
Claire comincia a pronunciare un incantesimo ma viene spinta verso di noi. Aaron la prende tra le sue braccia prima che cada e sbatta la testa contro il tavolino in vetro accanto alla libreria.
"Aaron" biascica sbalordita.
Ha il fiato corto, il viso pallido e la voce flebile.
"Va via!" le ordina Aaron.
"Non posso, non vi lascio soli!" ribatte Claire che, recuperando l'equilibrio, cerca anche di calmarsi.
Allontana Aaron e corre da Mike.
"Forza, continua così, i fantasmi saranno sempre più vicini" gli dice strepitando, facendo in modo che la sua voce non venga coperta dal forte rumore del vento.
May, l'altra bambina, mi si piazza davanti e mi afferra per un braccio, impedendomi di utilizzare i miei poteri.
Mi spinge verso il muro.
Aaron si gira di scatto e lascia perdere la porta - che fino a un attimo fa voleva disperatamente chiudere - .
"May, ti prego, ricorda cosa ti ho detto nel limbo, non voglio farti del male" affermo mentre lei mi stringe con sempre più collera.
Il mio lato oscuro sta cercando di liberarsi per attaccarla ma glielo impedisco, gridando angosciosamente.
Non è colpa di questa bambina se la città di New Hope sta per venire distrutta; Anastasia ha manipolato le sue stesse figlie per quasi un secolo!
"Tu hai ferito mamma..." dice lei; la raggiunge anche Katy che mi afferra il collo.
Non sopporterò a lungo questo dolore lancinante; presto mi trasformerò in un demone assetato di vendetta.
Aaron allunga una mano verso di me e, mentre attiva i suoi poteri, il fantasma di Anastasia Barks lo attacca alle spalle.
Fremo terrorizzata e Mike non parla più, interrompendo quindi l'incantesimo.
"Che fai? Non fermarti!" lo sgrida Claire.
"Ora tu vieni con me" dice Anastasia che avvolge le sue braccia intorno al corpo di Aaron e poi, prima che io possa fare qualsiasi cosa e sotto al mio sguardo atterito, lo porta via e spariscono insieme.
"Aaron!" strillo e le bambine mi lasciano andare, svanendo a loro volta.
"No!" dice Mike perdendo colore in viso; è come se il suo cuore si fosse appena spezzato con il mio.
Claire si porta una mano sulla fronte, rimanendo in silenzio; non credo abbia più parole.
Mi butto a terra infuriata; tiro pugni sul pavimento mentre il lato oscuro ha la meglio su di me.
Ora lo avverto più forte di prima e, se cerco di ignorarlo, combatte per prendere il sopravvento.
"Merda! Merda! Anastasia, sei solo una stronza!" sbraito tirando ancora dei pugni.
La porta d'ingresso si chiude e il vento si ferma, dato che Mike non sta più praticando la sua magia.
"Dove l'ha portato?" chiede lui avvicinandosi a me con passo svelto.
Sono ancora troppo sconvolta per dargli una risposta.
"Dove cazzo l'ha portato?"
Mike ripete la domanda e mi costringe ad alzarmi, afferrandomi dalla maglietta.
Nessuno reagirebbe così se il ragazzo che ha ucciso tutti i suoi amici venisse catturato da un fantasma pronto a ucciderlo; nessuno, a meno che non sia innamorato.
"Non lo so, ma di sicuro non si tratta di un bel posto" replico e lui mi lascia subito andare, indispettito.
"Dobbiamo aiutarlo, senza di lui non farò l'incantesimo, non rischiando che rimanga bloccato nel limbo con loro" dice Mike.
"Allora che hai intenzione di fare? Non sappiamo nemmeno dove sia" risponde Claire.
"Lo troverò io, lo posso rintracciare, come ha fatto lui una volta con me" dichiaro certa.
Aaron è venuto in mio soccorso tante volte e io gli devo tutto; anche se non fosse così, andrei comunque in capo al mondo per trovarlo.
"Lo puoi fare davvero?" chiede Mike guardandomi freneticamente.
Annuisco, ormai quasi comandata dal mio lato oscuro.
"Bene, perché se Aaron non tornerà potrete considerarvi tutti morti" afferma Mike scrutando sia me che Claire con aria bieca.
È evidente, non sono l'unica a provare dei sentimenti per quel sadico di Aaron Fletcher.

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora