46: Aaron

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Utilizzare il teletrasporto per raggiungere il bosco nelle mie condizioni sarebbe un suicidio, quindi optiamo per una corsa contro il tempo.
Joy taglia le piante che le bloccano il passaggio e io, con l'ansia alle stelle, rimango alle sue spalle.
"Sarah" la chiamo saltando oltre un cespuglio, ritrovandomela poi davanti; avevo percepito la sua presenza.
Joy si ferma insieme a me e impallidisce non appena vede Bloody legato a un albero; accanto a lui, proprio legata a un altro albero, c'è Sarah che si dimena terrorizzata.
Noto solo ora che qui c'è anche Aiden e che impugna una motosega; la carica e, come se io e Joy non fossimo qui, ride in modo maniacale.
Ha gli occhi persi nel vuoto, sembra ipnotizzato.
"Bloody, che cosa ti ha fatto?" domanda Joy correndo da lui. Aiden la spinge subito a tornare accanto a me, con una forza dettata dai suoi poteri.
Joy sbatte la testa contro un albero e la spada le cade dalle mani.
"Non toccare la mia amica, figlio di puttana!" grida Bloody muovendo la testa furiosamente.
"Aiden non è in sé, deve essere posseduto" afferma Sarah che non la smette più di dimenarsi.
"Non preoccuparti, ora vi liberiamo" rispondo e mantengo il tono di una persona pacata, sicura di poter gestire al meglio la situazione; sarebbero due ingenui se dovessero credere davvero sia così.
"Come pensi di fare? Aiden è un rinato adesso e Bloody non ha alcun potere senza il suo machete, lo sai, vero?"
Joy si rivolge a me nervosamente una volta ripresa la sua spada.
Ci guardiamo senza dire una parola; se non troveremo il prima possibile una soluzione, Bloody e Sarah moriranno.
Potrei attaccare Aiden ma non ho ancora recuperato le forze e a malapena mi reggo in piedi.
"Dovete scegliere" annuncia Aiden; la sua voce tuona all'improvviso e mi fa ribollire il sangue nelle vene.
"Che vuoi dire?" gli chiedo, non so neppure con quale coraggio.
"Dovete...scegliere" ripete con tono spento. In un momento del genere avrei preferito parlare con il solito Aiden irritante che tanto odio.
"O muore lei, o muore lui" continua e Joy lo guarda pietrificata; non si aspettava nulla del genere.
Anche sul volto di Sarah è presente un cipiglio mentre Bloody è spaventato; lo conosco abbastanza da sapere che in questo momento si sente proprio un bambino impaurito.
"Se non sarete voi a scegliere moriranno entrambi" ci riferisce Aiden. Non è più il ragazzo premuroso e dolce, disposto a proteggere i suoi amici; ora è un mostro pronto a uccidere pur di compiacere Anastasia Barks.
Dovrei essere io il pazzo omicida, non questo idiota che si è appena trasformato in un rinato.
"Ok, scegliamo di salvare Bloody, senza ombra di dubbio" asserisce subito Joy.
"Cosa? No, non potete farlo, lui ha ucciso mia madre, merita di morire!" controbatte Sarah in preda alla paura.
Angoscia, impazienza, panico, sono queste le emozioni che vengono messe in risalto sul loro volto scolorito.
"Quante volte devo dirtelo? L'ho fatto per Aaron, lei ormai era andata, non c'era modo di salvarla!" replica Bloody che cerca di liberarsi dalle strette e soffocanti corde.
"Non osare giustificare l'omicidio di mia madre! Tu non...non ne hai nessun diritto, e sarò contenta di vedere Aiden aprirti la testa con quella motosega!"
Non posso biasimare Sarah perché nutre del rancore così profondo nei riguardi di Bloody.
Joanne non doveva morire e, per la prima volta da quando ho incominciato a lasciarmi dietro cadaveri, mi sono sentito in colpa; ho provato tristezza, pur non volendolo affatto.
"Fanculo! Dovete salvare me! Sono il più simpatico!" dice Bloody; la sua è una richiesta disperata ma priva di alcun senso.
"E questo sarebbe un motivo valido per salvarti? Sei solo un assassino!" protesta Sarah.
La lotta per la sopravvivenza, intrinseca nell'essere umano, diventa ancora più intensa nel momento in cui due persone sanno per certo che una di loro dovrà morire. È una scelta ardua, sicuramente devastante, ma qualcuno dovrà pur farla; chi, tra me e Joy, avrà il sangue abbastanza freddo per commettere un atto tanto crudele quanto necessario?
Chiunque risponderebbe dicendo il mio nome; sono un assassino, uccido per il puro gusto di farlo, ma non oggi, non se si tratta di Sarah e Bloody.
"Ho un motivo per essere così, la gente mi ha sempre ferito, ma tu cosa ne vuoi sapere? Sei la più popolare della scuola, non hai mai avuto questi problemi!" sbraita Bloody.
"Mia madre era alcolizzata e mio padre mi ha abbandonato quando avevo dieci anni, cosa ne sai dei miei problemi?"
Si urlano contro, sicuri che così renderanno la nostra scelta più facile.
"So che non vali niente!" dice Bloody.
"Se alla gente non piacevi c'era un motivo: è che sei strano!"
Bloody le sputa in faccia e lei strepita inorridita.
"Ti ammazzo!" urla Sarah tirando calci nel vuoto.
"Ora basta!" sbotto, interrompendo la discussione.
Sarah e Bloody ammutoliscono e mi guardano atterriti.
"Dobbiamo trovare una soluzione e dobbiamo farlo adesso! Nessuno dei due deve morire" dichiaro.
"No, Aaron, dobbiamo fare una scelta e non lascerò morire Bloody" risponde Joy.
"Sarah è una cara amica di mia sorella, se muore lei io sono fottuto." abbasso il tono della voce e mi rivolgo a Joy con irrequietezza.
Lei non mostra la minima compassione.
"E Bloody è mio amico, il mio unico e vero amico, non me ne frega un cazzo di quella ragazzina."
"Joy, ti prego, ascoltami, se io attacco Aiden alle spalle con i miei poteri, tu lo puoi immobilizzare con la spada e abbiamo vinto" rispondo.
Non avrò mai la forza necessaria per compiere un atto simile ma devo impedire a Joy di uccidere Sarah.
Guarda per un attimo verso Aiden; aspetta ansioso che gli esponiamo la nostra decisione.
"Per favore" dico e Joy riporta lo sguardo su di me.
Il suo rapporto con Bloody è sempre stato intenso, sono come fratelli e, se qualcuno dovesse provare a separarli, quest'ultimo finirebbe per perdere la testa, letteralmente.
"Avete esaurito il tempo, ora scelgo io" dice Aiden di colpo, caricando nuovamente la motosega.
"Bloody, no!"
Joy si precipita verso di loro mentre Sarah e Bloody urlano, dimenandosi in preda al panico.
"Saluta la tua testolina" dice Joy fermandosi davanti a Sarah, desiderosa di ucciderla.
Sarah, alla quale viene spontaneo strillare, chiude gli occhi, rassegnata al suo destino.
"Fermati!" le ordino.
Colpisco Joy con i miei poteri, grazie alle poche energie recuperate, e la sua spada finisce dall'altra parte del sentiero.
"Ma che fai?"
Joy si volta a guardarmi, sbraitando infuriata.
"L'eroe fallito, purtroppo" replico e, correndo alle spalle di Aiden, lo immobilzzo.
Piano sto riacquistando forza e sono sicuro che tornerò in men che non si dica a essere imbattibile.
"Aiden, guardami, sono io, Aaron" dico ma lui continua a guardarsi intorno come smarrito.
"Sono il ragazzo che ti ha sempre rotto le palle, quello che odi, lo stesso che ti rovina ogni festa e che fa del male alle persone a cui tieni; sono io!" vado avanti e, prima che possa dire altro, mi guarda.
I suoi occhi bianchi lottano per tornare al loro colore naturale e le sue labbra tremano quando prova a parlare.
Se ho capito bene il discorso di Zoe, i fantasmi che si stabiliscono in un corpo estraneo torneranno a mostrare la loro età, questo vuol dire che anche Aiden sta invecchiando, o almeno così pare dalle ciocche bianche presenti tra i suoi capelli; ciò, per mia fortuna, vuol dire che è debole.
"Aaron" risponde, senza però mettere via la motosega.
"Anastasia Barks ti sta controllando, ti convince a fare delle cose che non vorresti mai fare, ma il fantasma dentro di te è debole, lo puoi respingere" affermo.
Aiden non capisce e, guardandosi di nuovo intorno, assume un'aria attonita.
Si muove a scatti, la motosega gli cade a terra e io, cogliendo l'attimo, la spingo lontano.
"Che cosa mi succede?" chiede Aiden; forse sta recuperando il controllo sulle sue azioni.
"Joy, libera Sarah e Bloody e scappate, ci penso io ad Aiden" dico.
"No, non ti lasciamo solo!" risponde Bloody contrariato.
"Joy."
La guardo autorevolmente e lei, seppur con malcontento, non ribatte.
"Sù, venite."
Joy libera prima Bloody, poi si avvicina a Sarah che la guarda con spregio.
"Hai cercato di uccidermi" le dice; il suo volto è ancora rigato dalle lacrime.
"Già, e ora ti sto salvando" replica Joy sorridendo scaltra, per poi liberarla.
Corrono via e io resto solo con Aiden.
Posso liberarlo dal fantasma che l'ha posseduto, non mi resta che capire come.
"Aaron."
Aiden prova a parlare ma biascica il mio nome.
"Mettiti a terra, presto sarà tutto finito."
Aiuto Aiden a stendersi sul terreno; vomita del liquido nero e fangoso e i suoi occhi si illuminano.
Mentre urla, il fantasma che l'ha posseduto lotta per non essere cacciato, ma Aiden lo spinge fuori.
Lo mantengo fermo e lui alza lo sguardo verso il cielo, gridando sofferente finché la sua bocca non si apre e il fantasma non esce.
Lo spirito di quel demonio si dissolve nell'aria, proprio sotto ai miei occhi sbigottiti.
Aiden trema mentre il suo volto, fino a poco fa ricoperto di tagli sanguinanti, torna alla normalità.
Mi guarda; i suoi occhi sono di nuovo neri e, a giudicare da come brillano di tristezza, direi che stia per piangere.
Qualche minuto dopo, aspetto ancora che Aiden si riprenda.
"Come ti senti?" gli chiedo; lui è seduto a terra con la schiena appoggiata al tronco di un albero.
Ha le ginocchia portate verso il petto e trema ancora.
"Come se fossi morto e tornato indietro, di nuovo" replica devastato.
Il liquido nero che ha gettato fuori dalla sua bocca, gli occhi bianchi e i tagli sul volto; quando zia Claire mi raccontava tutte quelle storie sui fantasmi ne avevo paura, ma non avevo idea del tipo di male che avrebbero portato a New Hope un giorno non molto lontano.
"E ricordo tutto, tutte le persone che ho ucciso e come le ho uccise; ho fatto delle cose orribili..." continua.
Si odia, tira le ciocche dei suoi capelli e ne strappa via alcune, in preda a una crisi di nervi.
Credo abbia paura di sé stesso; se fosse stato un normale essere umano, ora non ricorderebbe niente, ma noi rinati siamo diversi e, spesso, questo non è propriamente un dono.
"Ci sono cose peggiori nella vita, Aiden" affermo.
"Lo dici perché tu ci sei abituato, vivi per uccidere, io, invece, sono un cazzo di giocatore di basket con una borsa di studio assicurata, non un killer!" controbatte.
"Beh, il killer ti ha appena salvato il culo. Sei stato fortunato, se quel fantasma non fosse morto da più di ottant'anni ora saresti ancora posseduto."
Aiden mi guarda e pare voglia dirmi qualcosa, forse un 'grazie', ma quella parola non uscirà mai dalla sua bocca in mia presenza.
"Sarah mi odierà" dichiara sconsolatamente.
"L'hai respinta almeno cento volte, lei ti odia già."
"No, sul serio, lei non meritava questo; perché Zoe mi ha spinto a farlo?" domanda e ricordo tutto ciò che Zoe mi ha riferito oggi in palestra.
Presto dovrò comunicarlo a Justin, Sam e Alec; devono sapere la verità.

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora