66: Zoe

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Raggiungo il fiume, dove cerco il passaggio che ho utilizzato mesi fa per trovare Aaron.
Ha da poco iniziato a piovere e il rumore delle gocce di pioggia che si scontrano sulla superficie dell'acqua contribuisce ad aumentare la mia ansia.
Tuttavia, lotto per infondermi coraggio; devo distruggere il re della morte una volta per tutte.
Trovo il passaggio e apro la botola.
Mi calo al suo interno e, una volta dentro, mi tappo il naso; davanti a me c'è una fila di topi morti.
Inizio a pensare che la loro presenza in città sia dovuta proprio al re della morte e ciò mi disgusta anche di più.
Seguo la scia di sangue, stando attenta a non calpestare uno di questi animali.
L'odore pungente delle loro carcasse mi fa venire il voltastomaco ma cerco di non perdere di vista il motivo per cui mi trovo in questo posto.
Mi fermo quando raggiungo la stessa stanza dove ho trovato Aaron, calpestando una sostanza fangosa e bagnata.
"Cornelius, sono qui per lo scambio" annuncio ad alta voce.
Lui è qui, lo posso sentire e non mi spaventa.
Aspetto, poi lo vedo arrivare con il volto illuminato dal divertimento; suppongo sia così felice per ciò che ha fatto a Bloody poco fa.
"Mi chiedevo quando saresti arrivata" risponde.
"E sono piacevolmente sorpreso di vedere che alla fine hai preso la scelta giusta; povero Bloody, ha dovuto pagare per la vostra sete di potere, se solo mi avessi dato quel ciondolo..." continua e allunga una mano verso di me, pericolosamente.
Mi scosto guardandolo con disprezzo.
"Non avresti dovuto ucciderlo, lui non c'entrava nulla e nemmeno Joy; che cosa stai cercando di ottenere?" chiedo.
"L'ho già detto: voglio rispetto, rispetto per avervi ridato la vita."
"Non eri tenuto a farlo, quello che ci hai dato non è un dono, è una vera merda!" ribatto.
"Di fronte alle preghiere strappalacrime di tuo padre, anche tu avresti ceduto; dovevi sentirlo...come piagniucolava mentre mi pregava di salvare anche tua madre e io la lasciavo lì a morire."
Il mio volto si incupisce sentendo queste sue parole talmente cattive da farmi ribollire il sangue nelle vene.
"Il fatto, Zoe, è che lei voleva morire e salvarla non sarebbe servito a nulla, anzi, mi avrebbe odiato se l'avessi riportata in vita" dice mentre immagino in quanti modi potrei ucciderlo.
"Dovevi lasciarmi morire con lei, allora, perché anche io ti odio per ciò che hai fatto" dichiaro innervosita.
Ho dovuto compiere dei gesti orribili da quando ho scoperto di essere una rinata, ho ucciso delle persone e ho attivato il mio lato oscuro; a volte credo persino di aver perso me stessa, ma so bene, nel profondo del mio cuore, che questa sono davvero io.
"Se ti ho fatto tornare è perché credevo avresti fatto grandi cose un giorno e prima, quando hai fermato quei fantasmi, ho capito che non mi sbagliavo" dice.
Ho davvero reso fiero l'essere sovrannaturale più pericoloso al mondo?
"Non sono venuta qui per conversare, Cornelius, voglio vedere mio padre" rispondo tornando all'unico discorso del quale mi importi.
"Tuo padre, giusto, a volte mi dimentico anche che esiste."
Ridacchia spietato.
"Se lo vuoi vedere sai cosa devi fare" dice poi e torna serio.
Mi porto una mano in tasca dopo averci riflettuto.
Tocco il ciondolo tentando di mantenere la calma, nonostante stia tremando dalla testa ai piedi.
Tiro fuori il ciondolo dalla tasca e lo stringo sotto allo sguardo eccitato di Cornelius.
"L'hai portato davvero" dice sorpreso.
"Già, ma non credere che sarà così facile ottenerlo; ho bisogno di sapere che mio padre sta bene" rispondo.
"Ok, ma prima dammelo."
Avvicina una mano al ciondolo che io tiro prontamente indietro.
"Forse non mi sono spiegata bene: prima vedo mio padre, poi avrai ciò che vuoi" dichiaro severamente.
Scontento, mi guarda con una smorfia.
"Ho ucciso il tuo amico e ancora mi parli in questo modo? Non hai imparato la lezione."
"No, ho imparato molto invece, e so che contrattare con i maniaci come te o Anastasia non serve a nulla; voi volete solo vincere ma, in questo momento, lo voglio anche io e si farà a modo mio o ti giuro che questo ciondolo verrà distrutto dalle mie stesse mani" asserisco.
Ora è il volto di Cornelius a farsi cupo.
"Sei davvero ostinata, e hai preso tutto da lei..." risponde e, dicendolo, il suo labbro inferiore trema.
Sta parlando di mia madre, lo so per certo, e ciò rende nervosa anche me.
Prende un respiro profondo, poi indietreggia di qualche passo e, con un gesto rapido della mano, fa apparire papà dietro di lui.
Corro subito nella sua direzione.
Ha il volto sporco di fango, dato che è caduto sul terreno, ma non sembra essersi ferito.
"Zoe, piccola mia" dice parlando con voce debole.
Gli pulisco il viso e lo guardo negli occhi; sono così felice di rivederlo.
"Pensavo di averti persa..." continua.
"Non l'avrei mai permesso, lo sai" rispondo.
"Ma lui sì..." dice e guarda verso il re della morte con rancore.
Lo odia e credo che il sentimento sia reciproco.
"Non ci pensare, adesso ti porto via da qui" lo rassicuro.
"Zoe, mi dispiace...è tutta colpa mia, se non me ne fossi andato..."
"Non scusarti, non è necessario."
"Lo è! Ho detto delle cose orribili, cose che non penso e non vorrei mai che tu mi odiassi."
Odiare mio padre non è qualcosa di concepibile per me; lui c'è sempre stato, ha fatto di tutto per proteggermi e vederlo ridotto così mi spezza il cuore.
"Non ti odio, tu sei mio padre..." dico e sospiro, guardandolo teneramente.
Cornelius ride sotto ai baffi e ciò mi spinge a parlare ancora:
"E ti giuro, papà, tu uscirai da qui sano e salvo, costi quel che costi."
"Questo è da vedere, devi ancora darmi il ciondolo" mi richiama Cornelius e io, annoiata, mi volto verso di lui.
"Quale ciondolo? Non dare niente a quel pazzo" disapprova papà.
"Henry, non metterti in mezzo, l'ultima volta che l'hai fatto non è finita bene per tua moglie."
Cornelius lo confuta.
"Figlio di puttana! Avrei dovuto spaccarti la faccia dieci anni fa, tu sei solo un mostro!" sbraita mio padre che prova ad alzarsi ma continua a cadere sul fango.
"Un mostro che ha salvato la vita a Zoe, te lo ricordi?" domanda sereno Cornelius.
"Sai? Penso di essere davvero un mostro ma, in compenso, tu sei solo un parassita; vai in giro a scrivere quello schifo che osi definire 'libri', credi di essere bravo, di avere fantasia, quando tutto quello che hai fatto nella tua misera vita è stato cercare di diventare come me" prosegue lui mentre papà perde le staffe, ripugnato.
"Chiudi quella bocca!" si oppone.
"Perché dovrei? Io sono il re della morte, posso dire quello che voglio, e dico che non biasimo Megan per aver compiuto quel gesto folle, anche io al suo posto sarei scappato da un essere inutile come te" sostiene aspramente.
"Ti ho detto di stare zitto!" urla papà.
È impossibile per me pensare che, tra i  loro sguardi minacciosi, è proprio quello di mio padre e incutermi paura.
"Starò zitto quando avrò il ciondolo tra le mie mani" dice Cornelius.
"No, Zoe non ti darà nulla, non vincerai anche sta volta."
"Zoe ha voluto fare questo scambio per salvarti, dato che tu non puoi farlo da solo; contro di me non hai alcuna speranza."
Cornelius solleva, con la sola forza del pensiero, papà da terra e lui è costretto a divincolarsi nel tentativo di scendere.
"Mettilo giù, ma che fai?" chiedo alzandomi in piedi velocemente.
"Scappa Zoe, non lasciarti ingannare!" dice papà mentre tira calci nel vuoto.
"No, non ti lascio solo con lui" rispondo senza indugio.
"L'hai sentita? Non ti lascia con me, nemmeno lei crede che tu possa sopravvivere."
Ride per l'ennesima volta Cornelius.
Il mio lato oscuro si sveglia di colpo; anche se volessi controllare la rabbia, ora non sarebbe possibile.
"Zoe, devi andartene" dice papà.
Cornelius mi ordina di dargli il ciondolo, mio padre di scappare e abbandonarlo qui come solo una pessima figlia farebbe. Entrambi vorrebbero decidere cosa debba fare ma la scelta spetta solo a me.
"Il ciondolo" ripete Cornelius che solleva mio padre di qualche centimetro in più; inizia perfino a soffocarlo.
Papà impallidisce e sul suo collo appaiono dei segni rossi.
Prendo nuovamente il ciondolo e metto il lato oscuro da parte, riassumendo un'aria calma e decisa.
"Non farlo!" biascica papà mentre i suoi occhi si chiudono.
"Mi dispiace ma non posso permettere che ti accada qualcosa" rispondo e mi avvicino al re della morte.
"Ti prego..."
Papà insiste per fermarmi ma è troppo tardi; ho già deciso che consegnerò il ciondolo.
"È tuo, prendilo" dico e apro la mano, mostrando l'oggetto a Cornelius.
Lo guarda e sorride animato.
Lascia andare papà che cade a terra e sbatte la testa.
"Fermati, non puoi dargli quel ciondolo!" dice ma la sua voce è talmente debole che quasi non viene percepita.
Cornelius avvicina piano la mano al ciondolo e io lo guardo senza mostrare paura.
Una volta che lo ha raggiunto, me lo strappa dalle mani
Distolgo subito lo sguardo da lui, non volendo più incontrare quegli occhi freddi e malvagi.
Papà si dispera tirando pugni sul terreno, sgridandomi per ciò che ho fatto, consegnando nelle mani di Cornelius un oggetto magico che ha molta più importanza di quanto io creda.
"Brava, ottima scelta" dice Cornelius.
"Avresti ucciso mio padre" rispondo inorridita.
Lui scoppia a ridere, dato che non gli importa affatto.
"Ho ucciso molte persone, una in più, una in meno, per me non fa differenza."
Si allontana da me e continua a giocare con il ciondolo che ho staccato dalla collana mentre papà impreca furiosamente.
"Ah, sapevo che alla fine avresti ceduto, succede quando hai dei punti deboli e il tuo è provare ancora troppe emozioni umane, anche se hai attivato il tuo lato oscuro" afferma Cornelius.
"Il tuo lato oscuro?" chiede papà sbigottito.
Io lo guardo; non è il momento giusto per dirgli quello che ho fatto, quindi ignoro la sua domanda.
"Spero tu sia contento" dico rivolgendomi a Cornelius, che sorride.
"Contento di aver vinto ancora? Di essere il più forte essere soprannaturale al mondo? Muoio dalla felicità!" dichiara e poi ridacchia entusiasmato.
È terrificante e, allo stesso tempo, affascinante, credo sia proprio questo il suo potere.
"Bene, perché sono contenta anche io" rispondo, confondendolo; infatti chiede:
"E di cosa, Zoe?"
Tentenno ad aprire bocca mentre accenno un sorriso.
"Di averti battuto" dico poi e, ancora una volta, lui mi guarda perplesso.
"Di che diamine parli? Il ciondolo ce l'ho io e anche il libro degli spettri, come puoi avermi battuto?"
"Il libro degli spettri? Ne sei proprio sicuro?" domando, così lui smette di ridere e si fa serio in volto.
"Che hai fatto?" chiede con il tono di chi sta per esplodere.
"Io niente, ma Justin, il ragazzo che grazie a te adesso ha tirato fuori le palle e non ha paura di uccidere, te l'ha rubato."
Sorrido.
Cornelius è incredulo; sembra stia per urlare ma poi torna serio e tranquillo.
"Non importa, Anastasia Barks mi ha già annoiato, e poi ho il ciondolo e, con questo nelle mie mani, nessuno potrà mai diventare più forte di me."
"Ne sei proprio sicuro?" rispondo camminando di alcuni passi nella sua direzione.
"Non sono mai stato più sicuro."
"Se fossi in te non lo sarei" dico, poco prima che qualcuno entri nella stanza.
Amanda cammina verso di noi e i suoi occhi verdi e vividi si puntano sul re della morte che, non appena la vede, perde sicurezza.
"Amanda Poser..." sussurra sconvolto.
"Sorpresa" risponde lei salutandolo con la mano.
"Che cosa ci fa qui?" mi chiede Cornelius che, proprio come immaginavo, ora è preoccupato.
"Ho pensato che ti sarebbe piaciuto rivedere la figlia della strega che ti ha quasi ucciso una volta e che brama vendetta nei tuoi confronti da anni" dico e Cornelius mi fulmina con lo sguardo.
"Non ha il minimo senso, lei non può farmi nulla, non è abbastanza forte, non come sua madre" risponde e ride nervosamente.
"Non ci giurerei se fossi in te" asserisco.
Amanda tira fuori dalla sua tasca il vero ciondolo a forma di croce, e non quello che abbiamo riprodotto con un incantesimo poco prima che venissi qui.
Cornelius fissa impressionato il ciondolo nella sua mano.
"È un falso!" esclama contrariato.
"Una riproduzione piuttosto fedele, direi."
Sorrido io con fare saccente.
"Tu, stronza arrogante!" dice su tutte le furie.
"Non potrai vincere contro di me, nessuno può, io sono il re della morte!" grida ancora e tira un calcio al terreno, facendolo tremare.
Resto in equilibrio e rivolgo ad Amanda uno sguardo serio, così lei stringe il ciondolo con più forza.
La stanza sta tremando e mio padre striscia le unghie sul terreno per rimanere fermo nello stesso punto.
"State provando a sfidarmi ma non sapete chi sono e di cosa sono capace; io vinco sempre!" grida Cornelius.
"No, non sempre" rispondo e Amanda gli lancia contro il suo incantesimo, che lo immobilizza.
"Hai distrutto la vita a mia madre, l'hai esiliata da New Hope ed è costretta a scappare ogni giorno perché i tuoi uomini le danno la caccia!" dice lei e, grazie al potere contenuto nel ciondolo, riesce ad attaccare Cornelius, indebolendolo; si tocca la testa con entrambe le mani, gridando per il dolore lancinante.
"E per questo meriti di soffrire anche tu, come tutte le persone alle quali hai fatto del male" dice Amanda stringendo di nuovo il ciondolo che si illumina e brulica di potere.
"Tu non hai idea...non hai idea di quello che fai" risponde Cornelius mentre ride con fatica.
Il suo corpo si sta riempiendo di ustioni e la sua maglietta si sta strappando da sola.
"Tua madre non avrebbe dovuto attaccarmi, se ora è nel mio mirino è solo colpa sua e, quando avrò finito con voi, andrò a prenderla e la ucciderò lentamente e in modo agonizzante" continua, per poi urlare.
Amanda punta il ciondolo verso la fronte di Cornelius e lui grida sempre più forte.
"Non credo avrai il tempo di farlo mentre sarai chiuso nel limbo" gli dice e non demorde, controllata dalla rabbia; i suoi occhi verdi assumono un colore più scuro, tendente al marrone.
"Oh, Amanda, mi sottovaluti" ribatte Cornelius sorridendo, nonostante il suo volto stia andando a fuoco.
Sta per bruciare vivo, presto andrà in contro al suo destino e io resterò qui a godermi il momento.
"No, sei tu che sottovaluti me" risponde Amanda, prima di gridare così forte che la stanza trema ancora e io rischio di cadere a terra.
Cornelius prende fuoco, il suo intero corpo è ricoperto di ustioni e urla anche lui, ma per un motivo ben diverso da quello di Amanda.
Mio padre, che non ha più detto nulla, spalanca la bocca in preda allo shock e smette di guardare. Io non potrei fare lo stesso, perché desidero vedere la sofferenza di Cornelius mentre paga per i suoi peccati.
Gli occhi di Amanda ora si illuminano, seguiti dal ciondolo che sembra stia per esplodere; contiene davvero troppo potere e non fatico a capire perché il re della morte lo volesse indietro.
Cornelius grida un'ultima volta, poi scompare, lasciando dietro di sé solo delle scintille e della cenere che cade sul terreno.
Gli occhi di Amanda tornano normali e la stanza smette di tremare.
Papà può rilassarsi e io posso riprendere l'equilibrio.
"Cazzo!" esclamo sbalordita.
Cornelius è davvero morto? La persona più potente al mondo, la stessa che ha torturato Aaron e Sam e che ha cercato di uccidere mio padre, è morta?
"Amanda" dico mentre lei lascia cadere il ciondolo; è pietrificata, non muove neppure un muscolo.
"Lui è..." provo a parlare ma faccio fatica anche io.
"Andato per sempre?" chiede in un sussurro.
"Sì, lo è" continua e sorrido genuinamente.
Guardo papà che si alza in piedi, pulendosi la camicia dal fango.
Poi corre da me e mi abbraccia, stringendomi forte al suo petto.
Sono felice di sapere che stia bene ma sono anche spaventata da ciò che dirà riguardo il mio lato oscuro.
"Per un attimo ho creduto gli avessi dato quel ciondolo, ma dovevo immaginare che avessi un piano" dice liberandomi da quell'abbraccio.
"Avevamo un piano" specifico guardando Amanda che ricambia con aria complice.
"Grazie" le sussurro.
Annuisce e sorride; sono tanto fiera di lei e spero di poterglielo dimostrare un giorno.

Spazio autrice:
Zoe ha mostrato di essere anche astuta in questo capitolo, vi piace il suo personaggio?

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora