Il buio.
È l'unica cosa che riesco a percepire.
Da piccola ne ero spaventata; in realtà avevo paura di tutto.
Dei fantasmi, dei film horror, dei temporali, ma il buio, quello sì che mi metteva i brividi.
Adesso, invece, fa parte di me, perché io e Anastasia Barks siamo diventate una cosa sola e, per proteggere i miei amici dalla sua ferocia, dovrò fare tutto ciò che mi chiederà.
Mi guardo allo specchio sistemando gli ultimi dettagli del trucco e mi passo il lucidalabbra delicatamente sulla bocca.
"Dovresti mettere il rossetto bordeaux, ti donerebbe di più." Anastasia, ormai diventata una voce costante nella mia testa, commenta con saccenza quello che sto facendo.
Non ho chiuso occhio stanotte, tutto ciò a cui pensavo era come liberarmi di lei per sempre.
"Non mi piace essere appariscente a scuola" rispondo.
Agli occhi di chiunque risulterei una psicopatica che parla con sé stessa. Preferirei fosse realmente così.
"Scusa, dimenticavo che hai appena diciassette anni e frequenti quel noioso liceo" si lamenta.
"Se vuoi restare nella mia testa dovrai accettare anche questo lato di me, e suppongo che ti dia un fastidio immenso" dico e, non potendolo controllare, sorrido compiaciuta.
"E io suppongo che ti diverta molto" ribatte con irritazione.
"Non immagini quanto."
Poso il lucidalabbra sul comodino e mi sistemo i capelli; sono capace di farlo solo per un attimo, dato che poi mi sento stringere la gola.
Anastasia sta cercando di soffocarmi.
"Cosa...cosa fai?" chiedo con voce strozzata.
"Ti ricordo chi è al comando adesso. Se non riesco a possederti del tutto è perché sei ancora troppo forte, ma presto, quando le mie bambine mi porteranno altre anime di cui nutrirmi, non avrai più nessun controllo" afferma risoluta, facendo ancora più pressione sulla mia gola.
Mi guardo allo specchio mentre il mio volto impallidisce e dei segni rossi si formano sul mio collo.
"Così mi fai troppo male" dichiaro al limite delle forze.
Anastasia mi lascia andare e io riprendo fiato appoggiandomi con la mano alla scrivania per non perdere l'equilibrio.
"Va al piano di sotto, fa colazione e comportarti come se non fosse successo nulla, a meno che tu non voglia che uccida il tuo adorato paparino" mi minaccia e, nonostante sia nella mia testa, visualizzo il suo sorriso malizioso.
Scendo al piano di sotto. Papà sta preparando la colazione.
Lo guardo evitando di sembrare nervosa e mi schiarisco la gola; poi dico: "Buongiorno" prendendo posto a tavola.
"Buongiorno piccola, ho preparato delle ottime uova strapazzate, e anche un po' bruciate."
Ridacchia dopo aver dato un'occhiata giudiziosa alle uova, servendomele.
Mantengo a stento la calma mentre Anastasia prova ad ottenere il pieno controllo su di me.
"Grazie ma non ho molta fame" rispondo con aria assente.
"Mangia o sospetterà qualcosa" mi ordina Anastasia; ovviamente, solo io posso sentirla.
"Perché? Hai dormito male?" chiede papà.
"No, ho dormito alla grande, solo che..."
Anastasia mi interrompe.
"Ti ho detto di mangiare!" esclama e, di conseguenza, mi ritrovo a non avere molta scelta.
"Sai una cosa? Ho cambiato idea, adoro le uova strapazzate" dico fingendo un sorriso, poi inizio a mangiare velocemente.
Papà mi guarda insospettito dal mio strambo comportamento.
"Lo vedo" dichiara lui notando la voracità con la quale sto mangiando.
"Sicura di stare bene?" domanda in seguito.
"Certo, ho una fame pazzesca!" mento parlando con la bocca piena.
"Anche io" fa eco Anastasia e una smorfia prende vita sulle mie labbra.
Mi dirigo a scuola dove sembra - ed è sicuramente una mia impressione dovuta al fatto che sono stata posseduta - che tutti gli occhi siano puntati su di me.
La gente mi fissa, nota il mio strano aspetto e io non riesco a contenere la crisi nervosa che mi cattura repentinamente.
"Cammina con passo più disinvolto, così sei strana" afferma Anastasia che mi sta facendo diventare matta con i suoi continui interventi.
"Non parlarmi qui o sembrerò davvero strana" ribatto a bassa voce.
"Non preoccuparti, bastano i tuoi occhi per questo."
La guarderei di traverso se solo non fosse dentro di me.
Mi fermo di fronte al mio armadietto e provo ad aprirlo.
Con i miei pensieri mischiati a quelli di Anastasia non riesco a ricordare la combinazione.
"E ora quale cavolo è? Non riesco ad accedere a tutti i miei ricordi" dico mentre un forte mal di testa mi fa esplodere il cervello.
Odio tutto questo.
"Allora sfondalo, che ci vuole?" domanda Anastasia.
"È contro le regole della scuola."
"Chi se ne frega delle regole? Tu sei una rinata, puoi fare tutto quello che vuoi" controbatte.
Sono una rinata che deve proteggere la sua identità, però, Anastasia dovrebbe saperlo.
Ciò che dice dopo mi fa presupporre non sia così:
"Se non lo farai tu ci penserò io."
Mi costringe ad alzare un pugno, pronta a farmi distruggere l'armadietto.
Prima che possa farlo, Alec mi ferma.
"Ehi Zoe, qualche problema?" chiede.
Abbasso il braccio e lo guardo in preda al panico.
Provo a buttar fuori qualche parola, anche la più insensata, ma non ho la minima idea di cosa dirgli.
"Non ricordo la combinazione" ammetto alla fine.
Alec, come avrei dovuto immaginare, resta confuso.
"Strano, frequenti qui da mesi ormai e non hai mai avuto problemi" dice.
"È che la storia di Aiden mi ha reso molto confusa, ho la testa sottosopra" rispondo.
"Aiden, quindi lui adesso è...è uno di voi?" domanda esitando sulle ultime parole.
"Sam si sta occupando di aiutarlo a sviluppare i suoi poteri" asserisco.
"Sarah come l'ha presa? Prima sua madre, poi Aiden, deve essere stato devastante per lei" dice tristemente.
Anastasia perde le staffe e mi distrae esclamando:
"Mio Dio, come fai a sopportarlo? Sono già stanca di questa conversazione!"
"È il mio migliore amico, sta zitta!" rispondo indispettita.
Alec assume un'espressione ricca di perplessità; come biasimarlo? Mi ha appena sentito parlare da sola.
Infatti domanda:
"Con chi stai parlando?" e ride con imbarazzo.
"Nessuno, dicevo che...che sei il mio migliore amico e non abbiamo parlato molto ultimamente. Con Emily va tutto bene?" chiedo sorridendo.
"Sì, lei è...non lo so, ma da quando è arrivata ho ripreso a sorridere e per un attimo ho smesso di pensare al passato" risponde, molto più allegro di come lo ricordavo quando ero partita alla ricerca di Sam.
Alec si sta piano innamorando di Emily e ho il terrore di come potrà reagire quando chiuderemo il libro degli spettri e lei dovrà tornare nella seconda dimensione.
"Sono felice per te, te lo meriti dopo tutto quello che hai passato" dico.
"E tu meriti una memoria migliore; ora che i fantasmi sono stranamente spariti e che la città è tornata alla normalità, avrai più tempo per allenare la mente" scherza e mi dà una pacca sulla spalla.
Se solo sapesse come ho fatto a mandarli via e che è tutto merito di Anastasia, forse mi prenderebbe per pazza, ma non posso permettere che lei faccia del male ai miei amici.
La polizia ha definito quello che è successo come 'un caso di isteria di massa' e controllerà se ci sia qualche sostanza pericolosa nei prodotti alimentari; almeno così dicono ma, conoscendo il detective Roger, passerà tutto il giorno a mangiare ciambelle sul suo bel divano in ufficio.
"Sù, fatti aiutare, conosco un metodo per aprirlo senza combinazione" afferma Alec rivolgendomi un sorriso furbo ma troppo carino per definirlo colpevole.
Si avvicina al mio armadietto e prova ad aprirlo.
Lo guardo mentre sento dentro di me una strana sensazione.
È come se Anastasia mi stesse spingendo ad attaccarlo e tutto il mio corpo stesse fremendo dalla voglia di rubare la sua anima.
"Che mi succede?" sussurro rivolgendomi ad Anastasia.
"Inizio ad avere fame e le mie bambine stanno riposando adesso, non possono portarmi nuove anime delle quali nutrirmi" risponde lei divertita.
"No, avevamo un accordo, i miei amici non si toccano."
"Bene, allora allontanati da lui prima che io lo uccida" dice e, senza che debba rifletterci molto, mi allontano rapidamente, proprio quando Alec riesce ad aprire l'armadietto.
"Ecco fatto! Che libri ti ser..." mi dice lui, fermandosi quando mi vede correre via.
"Zoe, ma dove vai?" chiede subito.
Non rispondo e corro fino a raggiungere il secondo corridoio, rallentando i passi.
"Mi sarebbe piaciuto così tanto nutrirmi di lui" ammette Anastasia.
"E a me piacerebbe distruggerti, stronza!" replico guardandomi intorno agitata.
"Peccato, non ho ancora finito con te, e credimi, ho grandi progetti per noi." Le sue parole mi irritano talmente tanto che stringo entrambi i pugni.
Per fortuna noto Aaron in lontananza.
Sta prendendo qualcosa dal suo armadietto e i nostri occhi si incontrano poco dopo.
Mi sorride con fare sicuro e io non faccio a meno di ricambiare.
Ho bisogno del suo aiuto per mantenere la calma.
Mi avvicino a lui ma Anastasia mi frena immediatamente.
"No, niente Aaron, lui non mi piace" dice.
"Certo, hai paura di lui."
Rido.
"Se ho paura di uno degli esseri soprannaturali più cattivi al mondo? Mi chiedo perché tu non ne abbia" replica e io punto ancora lo sguardo su Aaron che ora pare venire disorientato dal modo in cui lo sto fissando.
Justin entra in corridoio e mi guarda accennando un sorriso.
"Va da lui, è molto meglio" afferma Anastasia con tono elettrizzato.
"No, Justin non mi capisce, lui è..."
Dato che non le importa nulla e che non vuole sentire ragioni, non mi permette di terminare la frase.
"Credo sia arrivato il momento di rendere la giornata più divertente" dice e, a causa sua, vengo travolta da un'adrenalina improvvisa che non sono in grado di reprimere.
Sta succedendo, Anastasia sta prendendo il sopravvento su di me.
Sorrido e mi avvicino a Justin sotto lo sguardo curioso di Aaron.
Saluto Justin che mi guarda dalla testa ai piedi.
"Ehi, come stai? La storia di ieri è stata assurda, quello che hai fatto lo è stato, in realtà" risponde lui ancora stupefatto.
Continua a parlare frettolosamente:
"Hai salvato Aiden, ti fa onore. Anche se adesso lui è un rinato, almeno è ancora qui con noi e io credo che sia..."
Lo interrompo afferrandolo dalla maglietta e baciandolo senza preavviso.
Justin si irrigidisce, poi si lascia andare e ricambia il bacio.
"Parla di meno e bacia di più" gli dico con le labbra quasi attaccate alle sue, sfiorandole ad ogni parola.
Lui è esterrefatto e non proferisce parola.
Guardo verso Aaron che ha una smorfia di disgusto stampata in volto.
Non capisco perché ma, di sicuro, ad Anastasia non interessa e io non ho molto potere al momento.
Spingo Justin verso l'aula di musica e lo faccio indietreggiare fino a raggiungere un banco, per poi riprendere a baciarlo con più foga.
Le nostre labbra si cercano disperatamente e avverto crescere il desiderio che nutre nei miei confronti.
Dovrebbe eccitarmi ma non ho neppure il controllo del mio corpo adesso; l'unica persona che si sta godendo il momento è Anastasia.
Interrompo il bacio e Justin mi sorride leccandosi le labbra.
"Credevo non mi volessi più in quel senso" asserisce confuso, ma anche divertito.
"Justin, ho avuto così tanta paura di perderti a causa dei fantasmi in questi giorni e adesso ho bisogno di te, delle tue labbra e del tuo corpo."
Mi avvicino di più e accarezzo il suo petto mentre lui mi guarda con desiderio.
Lo bacio e posa entrambe le mani sui miei fianchi, poi mi fa cambiare posizione, ritrovandosi davanti a me.
Le sue mani viaggiano lungo il mio corpo e io gioco con la cintura dei suoi pantaloni mentre sospira intensamente.
"Ci vediamo a casa mia, stasera" dico in un sussurro.
"Devo vedermi con Sam ed Aiden, hanno bisogno di me" risponde lui con il fiato corto.
"Fanculo Sam, sono io la tua ragazza." Lo guardo dritto negli occhi e a lui scappa una risata.
"Lo sei?" chiede.
Sorrido scaltra e lo bacio lentamente sulle sue labbra che poi mordo, facendolo fremere.
"A stasera" dico poi allontanandomi da lui e tornando in corridoio mentre i suoi occhi percorrono il mio corpo con aria confusa.
Sorrido camminando con passo sicuro lungo il corridoio e, per un attimo, la vera me si rende conto di cosa sta succedendo e che Anastasia Barks mi sta rovinando la vita.
STAI LEGGENDO
Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)
ParanormalA New Hope arrivano nuovi misteri, sta volta si tratta di due bambine che seminano il terrore per tutta la città, risucchiando la vita delle persone. Zoe si ritroverà a combattere contro i suoi sentimenti, contro i demoni del suo passato e contro ci...