54: Zoe

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Mike è ormai pronto a fare l'incantesimo e io aspetto impaziente che arrivi il momento di attivare il mio lato oscuro.
Non potrà scappare da me perché, se ho imparato qualcosa negli ultimi mesi, è che sono in grado di gestire anche la mia parte peggiore e non ne sono spaventata.
Farò tutto il possibile per scacciare Anastasia dal mio corpo prima che sia troppo tardi e che lei rimanga per sempre in questa dimensione.
Mi dirigo in cucina; papà sta bevendo un sorso di vino.
Starà pensando ossessivamente a ciò che ha visto stamattina e il suo viso è crucciato.
"Papà, dobbiamo parlare" dico.
Non mi guarda nemmeno, beve un altro sorso di vino nervosamente.
"Per favore, stai giudicando senza sapere come sono andate le cose, non è quello che credi" vado avanti.
"Ah no? Allora cosa sarebbe? Ti ha per caso obbligata a dormire con lui? Ti ha molestata? Ti ha fatto del male?" chiede alterato.
"No, ma che dici? Tutto quello che è successo l'abbiamo voluto entrambi" rispondo, disgustata al solo pensiero che mio padre possa credere una cosa del genere.
Se Aaron mi avesse molestata non l'avrei protetto e ora sarebbe ben che morto.
"Non posso credere che tu...che tu abbia scelto un tipo come lui, che proprio come tua madre tu abbia preferito seguire la strada del male" mi critica sconfortato.
Ha nominato la mamma per farmi sentire in colpa, non posso crederci.
"Non puoi paragonarmi a lei..." rispondo accigliandomi.
"Ma certo che posso, hai distrutto quel poco di umanità che ti restava per seguire un sadico omicida!"
"Non conosci il nostro rapporto, non hai idea di come mi faccia sentire" ribatto.
"Oh, e dimmi, come ti farebbe sentire quel pezzo di merda?" domanda con un sorriso provocatorio stampato sulle labbra; è ubriaco.
"Mi fa sentire bene, come se non fossi una morta che cammina, mi fa sentire viva!" dico e papà lancia il bicchiere di vino contro il muro.
I pezzi di vetro si frantumano e cadono sul pavimento.
Indietreggio sgomenta, camminando piano e guardando il liquido rosso per terra.
Non credevo che mio padre avrebbe potuto mai spaventarmi fino a questo punto, ma non posso controllarlo.
"Quello che dici non ha senso! Lui è un mostro, un mostro! E lo stai diventando anche tu" mi urla contro mentre il suo collo diventa rosso insieme al suo viso.
"Henry, ma che fai?" interviene Claire, allarmata dalle grida.
"Mi comporto come un padre e le dico che sta sbagliando, si sta comportando come una cazzo di puttana!"
Dovrebbe farmi male ma l'unica reazione che mi risulta spontanea è ridere, anche se flebilmente, ma rido per un breve attimo e guardo papà con aria impassibile.
"Ok, così hai veramente esagerato" gli dice Claire difendendomi; un'altra cosa che pensavo non sarebbe mai accaduta.
"Io...sì, lo so...sto...sto esagerando..."
Papà smette di urlare e si rivolge a noi con agitazione, toccandosi la nuca.
"No, hai ragione, sono solo una puttana" rispondo e rido ancora.
"Zoe, non lo penso davvero" afferma mortificato.
"Lo sono, e sai una cosa? credo di non biasimare più la mamma" replico crudelmente e papà mi guarda avvilito, asciugandosi una lacrima.
Non resterò qui a guardarlo piangere.
Esco dalla stanza e vado da Mike che mi lancia un'occhiata curiosa.
"Sei pronto?" domando.
Ho un aspetto orribile ed è per questo che continua a scrutarmi con tanto interesse.
"Ho imparato l'incantesimo ma spero di riuscire a portarlo a termine" risponde dubbioso.
"Dovrai farlo, è il momento di iniziare" dichiara Justin che scende in salotto e appoggia il libro sul tavolino davanti a Mike.
Nonostante provi ad evitarlo, mi guarda con così tanta insistenza che sono costretta a ricambiare.
Apro bocca per parlare ma una fitta acuta alla testa fa sì che esca solo un gemito sofferente.
"Zoe, che ti succede?" chiede Mike distogliendo le sue attenzioni dal libro, portandole su di me.
"Anastasia, lei...cazzo!" biascico e gemo per il dolore.
"Facciamo subito l'incantesimo" dice Justin.
"No, non puoi farlo se lei è dentro di me, devo farla uscire!" lo fermo toccandogli il braccio.
"Ma non resisterai ancora per molto" risponde.
La mia pelle si sta sgretolando e mi sembra di poter crollare da un momento all'altro.
"Ho bisogno di un minuto" asserisco.
Salgo rapidamente al piano di sopra e Justin mi guarda scettico.
Corro in bagno; mi appoggio al lavandino, facendo cadere tutti gli oggetti che si trovavano lì sopra.
Lo specchio è ancora rotto ma alcuni pezzi mostrano il mio riflesso.
"Mi dispiace Anastasia, ma devi andartene" dico mentre mi concentro per attivare il lato oscuro.
Chiudo gli occhi e cerco dentro di me quella parte malvagia, quella che mi potrebbe distruggere ma, allo stesso tempo, rendere più forte.
La sento crescere ed espandersi lungo le mie vene che bruciano di piacere.
Intanto, davanti a me, visualizzo dei ricordi rimossi da tanto tempo.
Ero bambina e giocavo in piazza con la mamma.
Ero felice, viva, non pensavo a nulla che avrebbe potuto rovinare il momento; mi manca quella spensieratezza che solo un bambino ignaro di ciò che accadrà in futuro possiede.
Urlo e  i miei occhi si aprono all'improvviso, sono neri, intensi e penetranti, mi fanno sentire potente.
Anastasia lotta per restare dentro di me, il lato oscuro, invece, lotta per avere il sopravvento, cosa che succederà presto.
Ogni traccia della paura svanisce mentre grido e poso entrambe le mani sul lavandino, dandomi stabilità.
Rivedo la bambina spensierata che ero un tempo e, spaventosamente, anche i suoi occhi diventano neri e mi fissa con un sorriso spietato sulle labbra.
Il mio cuore, o quel poco che ne resta, smette di esistere.
Anastasia esce proprio in quel momento. La trasporto nello specchio che si frantuma ancora; rimane solo un pezzo attaccato al muro.
"Che cosa hai fatto? Perché sono qui?" strepita lei sconcertata.
Un'energia oscura mai provata prima mi possiede; è piacevole ed elettrizzante.
Sorrido sentendomi viva; nessuno potrà più farmi del male.
Guardo Anastasia che grida e batte contro il piccolo pezzo di vetro.
"Dimmi, Anastasia, te la immaginavi una svolta del genere?" domando malignamente.
Lei non comprende, e urla, furiosa, non ha alcuna intenzione di arrendersi.
"Ti giuro, ho provato a fermarla ma non mi ha dato retta" dice Sam correndo verso il bagno, aprendo la porta. Dietro di lei ci sono Justin e Aaron.
Mi guardano accuratamente e a colpirmi è l'espressione preoccupata di Aaron.
"Zoe..." dice lui mentre sorrido.
Non ho rimpianti, questo è l'unico modo per battere Anastasia.
"Ora sono pronta" affermo determinata e con un sorrisino soddisfatto sulla bocca.

Spazio autrice:
Secondo voi Zoe riuscirà a controllare il suo lato oscuro o diventerà cattiva?

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora