33: Zoe

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Il re della morte è proprio qui e io non avrei mai immaginato che ci saremmo incontrati in questo modo, che mi avrebbe guardata con così tanta intensità.
"Sei tu" esclama Aaron che sorride, per non so quale ragione.
"Scommetto che non aspettavi altro che vedermi. Sei ossessionato da me" risponde quell'uomo muovendo qualche passo verso di noi.
Ha una camminata composta ed elegante.
"Ossessionato dall'idea di diventare te" puntualizza Aaron sorridendo maliziosamente.
Non dovrebbe parlare in questo modo, ci sta mettendo in pericolo.
"Sapete, sono davvero impressionato, quello che avete fatto oggi è stato...oserei dire impeccabile."
Il re della morte ci guarda entrambi, soffermandosi per più tempo su di me che prendo respiri profondi.
"Questo dimostra che ho fatto un ottimo lavoro portandovi indietro quel giorno. Peccato che Aaron Fletcher abbia deciso di rivoltarsi contro di me, o adesso non saremmo arrivati a tanto" continua avvicinandosi piano a me.
Mantengo la calma con quel poco che resta del mio autocontrollo.
Aaron ci guarda innervosendosi.
Credo voglia saltare dalla mia parte per aiutarmi, ma qualcosa lo blocca.
"Non avvicinarti" intimo il re della morte.
"Perché no? Non mordo mica."
Lui ride allegramente.
"Sono stato io a minacciarti, lei non c'entra" dice Aaron.
Il re della morte non gli presta attenzione e mi raggiunge mentre Aaron cerca di muoversi.
Una volta che mi è così vicino da percepire il suo respiro, mi irrigidisco.
"Zoe Evans, ricordo come se fosse ieri il giorno della tua morte, tuo padre che mi pregava per portarti indietro e la tua povera madre, lasciata in balia del suo destino" dice mantenendo un'espressione seria stampata in volto.
"Purtroppo lo ricordo anche io, ma non capisco ancora cosa tu voglia da noi" rispondo acida.
Lui ridacchia, poi avvicina una mano al mio volto.
"Non osare toccarla!" sbotta Aaron in preda alla rabbia, senza ottenere risposta.
Il re della morte mi accarezza il viso e io lo guardo con disprezzo, disgustata da lui.
"Voglio Aaron. Non avrebbe mai dovuto scappare, ha attentato alla mia vita e da queste parti è un reato, quindi..." afferma poi sorridendo.
"Se mi vuoi, vienimi a prendere, così vedremo chi è il più forte."
Aaron lo sfida con tenacia.
A questo punto, il re della morte mi lascia andare e un luccichio inquietante si insinua nei suoi occhi.
"Sarebbe troppo facile, non credi?"
Si volta verso Aaron.
Ogni suo movimento sprigiona sicurezza; credo si tratti del fascino del male, ed è una delle cose che mi spaventano di più al mondo.
"Forse mi sottovaluti" risponde Aaron.
"Già, forse è così."
Il re della morte abbassa il capo, ridendo.
Quando lo rialza, guarda Aaron con un sorriso sghembo che, in pochi istanti, si trasforma in un ghigno.
Il terreno sotto di noi si apre ancora e io cado a terra, perdendo l'equilibrio.
Aaron resta in piedi debolmente e si aggrappa al muro. Questo posto sta per cadere a pezzi!
"Che cosa stai facendo?" chiedo rivolta al re della morte, tentando di alzarmi in piedi; ogni volta che ci provo, arriva un'altra scossa che mi butta giù.
"Smetto di sottovalutarvi. Qui sotto ci sono delle fiamme pronte a bruciarvi vivi, ma, se saprete giocare bene le vostre carte, ne uscirete. Vi ho creato io e ho fiducia nelle vostre capacità" risponde il re della morte che parla con tono serio.
"Credevo volessi uccidermi!" ribatte Aaron mentre la sua voce viene contrastata dal rumore del terremoto.
"Voglio farlo, ma che fretta c'è? In fondo abbiamo tutta la vita davanti, o dovrei dire la morte."
Sorride, guardando poi verso di me che ricambio con un'occhiata gelida, ricolma di rabbia.
"Credo proprio che abbiamo finito il nostro tempo per parlare, e io ho bisogno di prendere una boccata d'aria. Voi due ve la caverete, suppongo" continua il re della morte con poco interesse nei nostri confronti.
Si allontana, saltando dall'altra parte dello squarcio come se nulla fosse e con una mossa rapida.
Quando sta per andare via, lo fermo:
"Ehi, non è finita qui!" strepito.
Lui si volta verso di me e un sorriso divertito si forma sulle sue labbra.
"Lo spero, Zoe, lo spero davvero"
dice, prima di svanire nel nulla e lasciarci da soli, in contro alla nostra morte.
"Ora che facciamo? Si sta distruggendo tutto!" grido stando attenta a non cadere verso le fiamme.
"Dobbiamo unire i nostri poteri, dammi la mano!"
Aaron cerca di raggiungermi, camminando su quel poco che resta del terreno stabile.
"Aaron, attento, se cadi è finita!" gli ricordo.
Lui annuisce; cammina lentamente e con cautela.
Si fa sempre più vicino e, insieme a lui, ad avanzare è anche il caldo che incomincia a bruciare sulla mia pelle.
Aaron è concentrato e, ogni tanto, guarda verso il basso con il terrore negli occhi.
Muove un altro passo verso di me e, a quel punto, una scossa lo fa traballare; di conseguenza, gli fa perdere l'equilibrio.
Grido mentre cade.
I miei poteri si attivano di colpo; un brivido di energia oscura attraversa il mio corpo e riesco a salvare Aaron che resta appeso nel vuoto; sul suo volto ora è dipinta un'espressione spaventata.
"Ti tengo, ti tengo" dico, rassicurandolo.
"Ok, ce la possiamo fare, non arrendiamoci ora" risponde e io annuisco decisa.
Utilizzo tutte le mie forze per tirarlo verso di me.
Non so come ma, nel vedere Aaron cadere, i miei poteri hanno combattuto la paura e, per la prima volta dopo mesi, si sono liberati da soli.
Afferro la mano di Aaron, una volta che mi ha quasi raggiunto, e lo faccio salire.
"Ah, non ci posso credere."
Sorrido più che sollevata.
Ho avuto seriamente paura di perderlo per sempre.
"Nemmeno io. Sei stata forte, novellina" replica guardandomi e sorridendo qualche attimo.
Si alza in piedi e, prima che possa dire altro, una scossa fa aprire ancora lo squarcio dalla parte dove Aaron si trovava poco fa.
"Mio Dio! Si sta davvero distruggendo tutto" affermo sconvolta.
"Andiamo via prima di finire dritti nelle fiamme" risponde Aaron che mi prende per mano e corre con me verso il sentiero da dove siamo arrivati.
Dietro di noi, ogni centimetro del tunnel sotterraneo si sta sgretolando e posso sentire le crepe formarsi anche sotto ai miei passi.
Se non andremo via entro qualche secondo moriremo.
"Vedo l'uscita" grida Aaron che indica uno spiraglio di luce di fronte a noi.
È bianca e abbagliante come quella che ci ha condotto qui.
Corro più veloce e mi giro per un secondo a guardare alle mie spalle.
Il pavimento è crollato e avverto il calore intenso delle fiamme.
Non aspetto molto a saltare verso la luce bianca insieme ad Aaron, prima che tutto ciò che si trovava dietro di noi ceda, dando vita a un rumore assordante.
Cado dritta sull'asfalto del vicolo a New Hope - lo stesso di prima - e vengo subito colpita dall'aria pungente.
Aaron è steso accanto a me e mi guarda.
È ancora sconvolto e sta cercando di aprire bocca.
"È successo davvero?" chiedo respirando velocemente.
"Non chiedermelo, la risposta non ti piacerebbe" dice stendendosi a pancia in su, fissando il cielo e tossendo ancora.
"Quello era il re della morte, era lui in persona, e i suoi occhi erano...cazzo! Hai visto il suo sorriso? Era così inquietante" parlo nervosamente e mi alzo in piedi.
Aaron mi imita.
"Non a caso è il re della morte" scherza.
"Sono seria, quel tipo mette i brividi, e perché non ci ha ucciso? Era ciò che voleva, ci ha chiesto di consegnarti e invece...che cosa può significare?" domando.
Aaron ci riflette attentamente, ma anche lui non sembra trovare una risposta plausibile.
"Non ne ho idea, ma ho paura che questo sia solo l'inizio" risponde. Vorrei tanto potergli dare torto, ma sarei una stupida a farlo.
Una volta tornati a casa, ci prendiamo cura di Sam.
Io l'aiuto a medicare le sue ferite e Claire le prepara un infuso a base di erbe per rimetterla in forze.
"Mi fa schifo questa roba, mi costringi a berla da quando ero piccola e mi viene sempre la nausea" si lamenta Sam parlando con Claire.
"Sta volta ti servirà, hai preso delle belle botte" risponde lei nascondendo disperatamente la rabbia che nutre nei confronti del re della morte.
"Mi sento bene, non ne ho bisogno" ribatte Sam con tristezza.
"Chi è qua l'adulto? Io! Fa come ti dico e bevi."
Claire le rivolge uno sguardo autoritario.
"Zia Claire, non sto mentendo, sto davvero bene!" insiste Sam, prima di spostare gli occhi su di me e pregarmi:
"Zoe, diglielo anche tu che sto bene."
Non mi piace l'idea di intromettermi nelle loro discussioni, quindi ricambio lo sguardo di Sam e sorrido in preda al nervosismo.
"Se la caverà anche senza quelle erbe, secondo me, le serve solo un po' di riposo" dico.
Non credo sia vero, ma Sam mi avrebbe uccisa se non le avessi dato corda.
"Esatto, devo riposare, tutto qui" fa eco Sam mostrando un sorriso.
Claire è costretta a rassegnarsi, ma ciò non la rallegra per niente.
"Ok, ma ricorda queste mie parole: se qualcuno dovesse di nuovo rapirti o farti del male in qualsiasi modo, andrai davvero via da New Hope, perché il mio compito è quello di proteggerti e non posso farlo in un posto come questo" annuncia Claire. Sam alza subito la schiena e si mette seduta, sconcertata.
"No! Io non me ne andrò mai, questa è casa mia e qui ci sono tutti i miei amici!"
Si trattiene dall'urlare.
"Allora resta fuori dai guai; i tuoi genitori vorrebbero vederti al sicuro." Detto ciò, Claire esce dalla stanza e ci lascia sole.
"Vaffanculo!" impreca Sam, adesso non potendo far a meno di gridare indispettita.
Lancia persino a terra il cuscino che aveva tra le mani.
"Non ti manderà davvero via, è solo preoccupata" dichiaro.
Claire ha dimostrato tante volte di possedere anche un lato più dolce oltre la facciata da strega arrogante; sono convinta che non ci deluderà neanche questa volta.
"Preoccupata? Lei? Ma se non ci ha mai tenuto a me o ad Aaron; lei ci odia!" sbraita Sam.
"Non ci pensare, adesso devi solo riposare."
Sam non risponde.
Si posa una mano sulla guancia; ha ancora dei tagli ma presto tornerà come nuova.
Mi dirigo nel salone. Justin e Aaron sono proprio qui e mi guardano preoccupati.
Aaron, che ha la schiena appoggiata al tavolo da pranzo, mi guarda insistentemente; Justin, invece, lo fa solo ogni tanto e in modo spento.
"Sam sta per andare a letto, se volete parlare con lei sarà meglio farlo subito" dico.
"Grazie Zoe."
Justin sorride e si precipita nella stanza; non lascia ad Aaron neppure il tempo di parlare.
"Vedo che è molto interessato a lei" commento con sospetto.
Intanto mi avvicino ad Aaron.
"Chi se ne frega? Meglio che ci parli lui, almeno sarà felice di vederlo" risponde Aaron aspramente.
È arrabbiato con qualcuno e non capisco se si tratti di Sam, di Justin o di sé stesso.
"È tua sorella, di sicuro vorrà vedere anche te" affermo.
"Sappiamo entrambi che non è così" ribatte innervosito.
"Guarda che le parole scritte in quella lettera non erano vere; non l'ha scritta lei" provo a farlo ragionare.
"No ma è ciò che pensa, e fa anche bene; è meglio che io resti al mio posto."
Aaron guarda altrove ma io lo costringo a riportare gli occhi su di me prendendo il suo volto tra le mani.
"Smettila di comportarti come un bambino, hai le palle, usale!" lo invito con decisione.
"Questa frase può essere applicata a diversi contesti" mi beffeggia.
È completamente stupido e incapace di gestire una conversazione seria, ma rimane comunque l'unica persona con la quale sento di poter stringere un legame indissolubile.
"Parlo sul serio. Tu sei Aaron Fletcher! Non hai paura di niente, dimostralo a tutti!"
Mi rivolge un sorriso tenero che dura qualche attimo di troppo.
Distoglie nuovamente lo sguardo da me.
Credo che Aaron sia la persona più determinata che conosca e non dovrebbe arrendersi così; Sam ha ancora bisogno di lui.
Alec irrompe nella stanza all'improvviso, correndo come un matto verso di noi.
"Ragazzi, ce l'abbiamo fatta!" esclama entusiasmato.
Emily lo raggiunge e si ferma al suo fianco.
"Alec, che succede?" chiedo confusa, allontanandomi da Aaron.
"Li abbiamo presi, tutti!" risponde Emily sorridendo.
"Tutti chi?" domanda Aaron adesso.
Alec ed Emily si lanciano un'occhiata soddisfatta, come se sapessero entrambi cosa dire.
"I fantasmi, sono tutti nelle nostre mani adesso" dichiara Alec.
Per prima cosa guardo Aaron, poi, realizzando ciò che Alec ha appena detto, porto lo sguardo su di lui, incredula.

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora