30: Zoe

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Aaron non ha reagito bene alla notizia del rapimento di Sam.
Credo abbia rotto almeno dieci bicchieri e ha tirato un pugno al muro, talmente forte da sfondarlo.
Perfino Claire ha mostrato rabbia nel sapere che sua nipote stia rischiando la vita in un modo tanto orribile.
Non credo volesse manifestare le sue emozioni, ma sta volta è stato più forte di lei e non ha potuto trattenere un'imprecazione colma di rabbia.
"Non è una buona idea andare senza qualcuno che vi protegga, non dopo tutto quello che è successo" suggerisce Alec.
Io e Aaron ci stiamo preparando per andare a cercare Sam, nella residenza Fletcher.
Useremo i nostri poteri per rintracciarla.
"Ci sappiamo proteggere da soli, idiota" risponde Aaron, che sta portando in salone alcuni oggetti che appartengono a Sam, gli unici che sono rimasti nascosti nella sua stanza e che il re della morte non ha rubato.
Una parte di me crede che lui voglia farcela trovare, per questo non ha preso tutta la sua roba.
"Certo, come hai protetto Joanne dai fantasmi, o da chiunque l'abbia uccisa."
Alec lo provoca.
Aaron, che inizialmente pare cedere di fronte a una tale accusa, si schiarisce la gola e accenna un sorriso arrogante.
"Alec, mio caro e stupido motociclista da quattro soldi, se non mi sbaglio, mentre io lottavo per salvare la vita di una persona di cui nemmeno mi importava, tu eri in un vicolo, mentre rischiavi di morire e non riuscivi nemmeno ad alzarti in piedi" ribatte, avvicinandosi pericolosamente a lui.
Ascolto esasperata.
Questi due non vogliono nemmeno provarci a mantenere la pace.
"Io non ho dei poteri, lo sai" risponde Alec stizzito.
"Certo che lo so, infatti sei un essere inutile."
"Basta, per favore! Dobbiamo trovare Sam, prima che sia troppo tardi" li interrompo, evitando che arrivino a minacciarsi di morte.
"Ci serve Justin per questo, il nostro potere non è abbastanza forte ora" risponde Aaron, alquanto nervoso dinanzi alla consapevolezza di dover collaborare con una delle persone, a detta sua, più noiose al mondo.
"Hai idea di dove sia?" chiedo.
"Lo sai, non parliamo molto da quando secondo lui sono diventato un sadico" replica con un pizzico di disappunto.
Durante la battaglia contro il lato oscuro di Justin hanno entrambi lottato per salvare la città, dandosi una mano e dichiarando di volersi ancora bene.
Che cavolo è successo dopo? Perché non sono stati in grado di riportare in auge la loro amicizia ormai perduta?
"Solo secondo lui?" domanda Alec; si lascia anche scappare una risata.
"Sta zitto!"
Aaron lo guarda di traverso.
Alec gli rivolge un'occhiata trionfante, per ribadire quanto non lo sopporti.
"Vado a cercare Justin" dico spazientita.
Muovo un passo verso la porta d'ingresso e mi ritrovo a scontrarmi con Justin; mi guarda e diventa serio in viso.
"Justin, stavo proprio venendo da te" affermo sollevata nel vederlo, forse per la prima volta dopo mesi.
"Scusate il ritardo, stavo cercando di...di riprendermi dalla notizia" risponde, ignorando il mio disperato tentativo di guardarlo negli occhi.
So quanto Sam sia importante per lui e non fatico a capire perché stia reagendo in questo modo.
"Mia sorella è stata rapita e tu devi metabolizzare la notizia?" chiede Aaron, ridendo subito dopo.
"Sì, Aaron. Lei è importante anche per me, e mentre tu eri in giro a uccidere gente e a comportarti come se il mondo fosse nelle tue mani, c'ero io con lei."
Justin parla con rabbia e non prova nemmeno a nascondere quanto sia irritato.
"E, se vogliamo dirla tutta, è anche colpa tua se è stata presa: se non avessi mai sfidato il re della morte ora lei..."
Aaron lo mette subito a tacere e gli si avvicina minacciosamente.
"Lei cosa? Sarebbe qui con te a ribadire quanto tu sia un cazzo di eroe mentre io sono il cattivo? Sì, lo so, ma resta comunque mia sorella, quindi non fingere che ti importi più che a me."
Rivolgo il mio sguardo ad Aaron mentre parla, fiera di ciò che sta dicendo; non potrei essere più d'accordo con lui.
Justin lo squadra con disprezzo lampante, ma non dice una parola, consapevole di non poter controbattere in modo intelligente.
"Bene, ora che abbiamo rivisto le nostre parti nella faccenda, troviamo Sam; non abbiamo molto tempo" aggiunge Aaron, che posiziona sul tavolo un fermacapelli rosa; appartiene proprio a Sam e lo utilizzeremo per rintracciarla.
"Glielo regalò la mamma quando aveva due anni, da quel giorno non se n'è mai separata; questo ci aiuterà a trovarla" dice e noi ci avviciniamo, convinti che possa funzionare.
Alec resta in disparte, curioso di vederci all'opera.
"Ora vi metterete in cerchio davanti a quel coso e direte una formula magica o qualcosa del genere?" chiede Alec.
"Non siamo stregoni."
Ride Aaron.
"Quale sarebbe la differenza tra voi e loro?"
"Loro devono pronunciare degli incantesimi per difendersi o attaccare, noi abbiamo dei poteri mentali e li possiamo attivare quando vogliamo, pur essendo meno potenti e avendo molte più limitazioni" gli spiega Aaron.
"Claire non avrebbe saputo dirlo meglio" sussurro ridacchiando, seguita da Aaron.
"Forza, non perdiamo tempo."
Justin ci incita con agitazione.
Non mi ha ancora rivolto uno sguardo da quando è arrivato.
"Justin, va tutto bene" gli dico teneramente.
Mi rivolge una breve occhiata ricolma di nervosismo, poi annuisce.
Prendo la sua mano, facendo in modo che i nostri poteri si uniscano.
Aaron afferra la mia mano, esitando qualche secondo prima di toccarmi, come se avesse paura nel compiere questo gesto.
Arriccio il naso, confusa, ma decido di concentrarmi su altro.
Trovare Sam è l'unica priorità adesso.
Chiudiamo gli occhi mentre l'energia che fa parte di noi cresce e le ante delle finestre iniziano a sbattere.
Alec bisbiglia qualcosa, credo un'imprecazione.
La mia mente viaggia verso un luogo buio; si tratta di un vicolo cieco.
Dietro al muro c'è un'entrata segreta che porta a un sentiero fangoso, lo stesso che vedo spesso nei miei incubi sui fantasmi.
"Credo di vedere qualcosa" dico mantenendo gli occhi chiusi.
Ci sono delle catene, sento delle urla e dei colpi, poi la voce di un uomo che dice qualcosa di incomprensibile.
"Anche io. Non è lontano da qui" dichiara Aaron concentrato.
L'ultima cosa che riesco a percepire è una sensazione fredda e per nulla positiva, che mi raggela il sangue.
Interrompo il contatto con gli altri ragazzi e indietreggio preoccupata.
"Dobbiamo andare lì, adesso!" annuncio.
"Aspettate, io vengo con voi" interviene Alec.
"Cosa? No, non puoi, non se andiamo a combattere il re della morte" lo contesto.
"Non mi importa, Sam è mia amica e voglio aiutarla."
"Vuoi farti ammazzare sarebbe più corretto."
Aaron parla beffeggiandolo, ma anche lui è decisamente preoccupato per la sua incolumità.
"Rischio di farmi ammazzare comunque restando qui con i fantasmi a piede libero" ribatte lui.
"Ecco perché ho chiamato i rinforzi" dico sorridendo scaltra.
La porta si apre ed Emily entra in casa.
Alec punta subito il suo sguardo su di lei, sconvolto.
"Oh no, te lo puoi scordare" protesta immediatamente, scuotendo il capo.
"Hai chiamato quella fantasmina? Sul serio?" chiede Aaron incredulo.
"L'ho fatto, perché lei ci serve: può rintracciare la gente posseduta in città e portarla da noi" rispondo mentre Emily si avvicina a noi.
"E in più farò da guardia ad Alec e proteggerò i vostri amici, a qualsiasi costo" afferma radiosa.
"Vuoi farmi da guardia? Tu? Non se ne parla!" risponde Alec irritato.
"Che problema c'è? Credevo di piacerti."
Emily lo sta guardando con un sorriso sulle labbra, ma sono convinta che presto quell'aria felice non ci sarà più.
"Prima di scoprire che mi avessi mentito. Hai finto di essere una persona normale, quando in realtà sei solo un fantasma!"
"È ciò che ho fatto anche io l'anno scorso, eppure siamo amici adesso" dico la mia, pur sapendo che ad Alec non piacerà affatto questo intervento.
"Quando l'ho scoperto non ero di certo felice, e non sappiamo se possiamo fidarci di lei" controbatte.
Emily adesso è triste, come avevo presupposto poco fa, e non prova più a catturare lo sguardo di Alec.
"Hai ragione, non lo sappiamo, ma diamole il beneficio del dubbio; se dovesse sbagliare, beh...di sicuro se ne pentirà, dico bene, Emily?"
Le rivolgo un'occhiata complice, alla quale risponde con un sorriso forzato.
"Suppongo di sì" dice poi impaurita.
"Ottimo. Ora possiamo andare? Ogni secondo sprecato a parlare è un secondo più vicino alla morte di Sam" proseguo con fare da sergente.
Alec sospira dopo avermi guardato con rabbia.
"Sì, andiamo" dice Aaron, sbuffando e correndo fuori casa.
Justin mi guarda; dai suoi occhi traspare una paura disarmante che prova a nascondere a tutti i costi.
"Ehi, che ti prende? Sei strano" asserisco ricambiando le sue insistenti occhiate.
Justin sta parlando poco, continua a comportarsi in maniera ambigua e sembra perso nel suo mondo.
"Nulla, voglio solo andare a salvare Sam. Sbrighiamoci" risponde, correndo via un attimo dopo.
Non l'ho mai visto così spaventato prima d'ora e piano, per la seconda volta negli ultimi mesi, inizio a capire quanto Sam sia realmente importante per lui.
Prendo un lungo respiro e, decisa a trovare la mia migliore amica, corro in cortile e utilizzo il teletrasporto per raggiungere quel vicolo.
Una volta lì, mi avvicino ad Aaron e Justin, che stanno cercando l'entrata segreta.
"Cercate ovunque, il passaggio è qui vicino" ordina Aaron.
Inizio a cercare toccando ogni centimetro del muro, volendo percepire qualcosa, anche se non ho bene in mente di cosa si tratti.
A un certo punto, avverto una grande fonte di energia e fermo i miei passi.
"Qui l'energia è più forte" affermo e loro corrono da me.
"È vero! Facciamo pressione." esclama Justin; posa entrambe le mani sul muro e noi lo imitiamo.
Ecco che la strada trema e io mi ritrovo quasi a perdere l'equilibrio.
Justin resta fermo con fatica e Aaron afferra il mio braccio per aiutarmi.
Poi, appare una luce abbagliante, proprio nel punto da noi esaminato, e non riusciamo più a vedere niente.
Il muro si apre in due e un tunnel segreto, nascosto agli occhi degli umani, si espande davanti a noi. Potrebbe condurci da Sam, oppure dritti tra le fiamme.
"Tenetevi forte, io ci sono già passato" dice Aaron; ha in volto dipinta un'espressione poco entusiasta.
Fisso dritto di fronte a me, preoccupata e con i capelli che volano al vento, cadendomi sul volto.
Veniamo trascinati in quel tunnel, improvvisamente e senza poterlo controllare.
Urliamo, colpiti da questa forza sovrumana.
Il mio corpo volteggia e il mio stomaco si ribalta su sé stesso, prima che io cada a terra, ritrovandomi sul fango bagnato.
Aaron cade accanto a me e Justin fa la stessa fine, solo che lui non può trattenere un lamento.
"Wow! È stato anche peggio sta volta" biascica Aaron ridendo aspramente.
"Fanculo, odio tutto questo" dico innervosita.
Tento di alzarmi da terra, sputando un po' di fango.
"A chi lo dici?" risponde Justin che continua a tossire.
Ci alziamo tutti e tre e ci guardiamo intorno, in cerca di un sentiero da seguire.
"Non vedo quasi niente. Aaron, dammi la torcia" lo prega Justin indicando lo zaino che Aaron si è portato dietro.
"Vorresti guidarci tu adesso? In tal caso, sappi che questo posto è peggio di un labirinto" risponde Aaron.
"Ho un buon orientamento. Dammi!" insiste lui.
"Justin, forse dovrei..."
"Dammi quella dannata torcia!" sbotta con tono furioso.
Aaron lo scruta in preda alla confusione, poi gli passa la torcia, rassegnato.
Anche io non capisco questo suo strano comportamento; è davvero arrabbiato, forse troppo per un ragazzo che sta cercando di salvare una semplice amica.
Justin accende la torcia e fa luce sul sentiero, respirando profondamente.
Cammina con passo lento e cauto; noi lo seguiamo titubanti.
"Ha qualcosa che non va" afferma Aaron bisbigliando al mio orecchio.
"Credo sia per Sam: ci tiene moltissimo a lei" rispondo.
"Non ci tiene solo. Si conoscono da quando erano piccoli ed è sempre stato accanto a lei; l'idea di perderla potrebbe attivare il suo lato oscuro." guardo Aaron con preoccupazione.
"Credi che potrebbe davvero farlo? Justin non sarebbe così stupido dopo quello che ha già passato" dico.
Lo sto affermando con tutta la convinzione che possiedo, nonostante le parole di Aaron abbiano quasi scaturito in me un dubbio.
"Non si tratta di essere stupidi ma di fragilità, e noi sappiamo bene quanto sia fragile quel ragazzo."
Quel dubbio si trasforma in vera e propria paura. Ciò che Aaron afferma ha completamente senso, e assume una certezza maggiore quando ci rendiamo conto che Justin è sparito e che siamo rimasti soli.
"Merda, e adesso dove cavolo è andato?" domando mentre cerco di vederci qualcosa; qui è buio pesto.
"Justin, dove sei?" grido poi.
Aaron mi zittisce subito.
"Ma sei impazzita? Non puoi urlare in un posto del genere! È come scavarsi la fossa da soli" dice.
"Ma potrebbe essere in pericolo! Se l'avessero preso? Ora avremmo due persone da salvare."
"E, se ci facciamo prendere anche noi, ci saranno zero persone da salvare, perché saremmo tutti morti" risponde e, nonostante il buio, riesco a visualizzare perfettamente il suo sorriso ironico.
"Ok, allora che facciamo? Non abbiamo la vista a infrarossi, e qui non si vede nulla" gli ricordo.
"Seguiamo il nostro istinto, è l'unica cosa che abbiamo al momento."
Dalla disperazione nel suo tono, capisco che non ci resta altra scelta.
Camminiamo in avanti, stando attenti a dove mettiamo i piedi.
La tensione si taglia con un coltello.
Un sussurro si espande lungo il tunnel: era una voce profonda e inquietante, appartenente a un uomo.
"Hai sentito?" chiedo smettendo di camminare.
"Certo, e non mi piace affatto" risponde Aaron che, per proteggermi, si posiziona davanti a me.
Un altro sussurro segue il precedente e sta volta avverto una presenza passarmi accanto; sfiora persino il mio braccio.
Mi allontano immediatamente e, mentre indietreggio, vado a scontrarmi con qualcosa.
Reprimo un urlo e mi volto, ritrovandomi davanti una statua illuminata da delle candele.
"E questa che cos'è?" domando, affascinata e allo stesso tempo confusa.
Aaron si avvicina a me e la guarda con la mia stessa curiosità.
"Non lo so, sembra una specie di bestia" afferma esaminandola attentamente.
La statua ha la forma di un mostro: un essere dagli occhi scuri, che assomiglia quasi a un demone, dalle unghie lunghe e il corpo ricoperto di fango.
Sul fianco destro è incisa una frase in latino.
"Rex mortis" leggo ad alta voce, pulendo il fango che si trova sulla scritta.
"È la stessa cosa che ha detto Padre Peres durante l'esorcismo, significa re della morte" continuo.
"Questo vuol dire che anche Padre Peres partecipa ai sacrifici umani?" domanda Aaron.
"Forse; ma perché non cercare di minacciarci come Padre Ernest? Noi siamo un pericolo per lui e per la chiesa."
Aaron non risponde; mi rivolge uno sguardo nervoso e controlla ancora la statua.
Proprio mentre siamo intenti a esaminarla, sentiamo nuovamente un rumore; questa volta si trattava di un passo.
Aaron sposta gli occhi ovunque intorno e io cerco un po' di energia dentro di me; potrebbe servirmi a breve.
La statua emette un cigolio e, quando ci giriamo nuovamente a guardarla, notiamo che la sua bocca si è aperta e che un biglietto è caduto fuori.
Mi piego a raccoglierlo e lo leggo prontamente: "Attenti alle spalle."
Fisso il biglietto con una smorfia.
"E che vorrebbe dire?" chiedo poi guardando verso Aaron, che ci riflette su.
La sua espressione cambia l'attimo seguente, assumendo un'aria sconcertata.
"Zoe, scappa!" urla.
Provo a correre via ma vengo afferrata alle spalle e spinta contro la parete.
Aaron viene attaccato allo stesso modo e ci ritroviamo entrambi bloccati da due uomini che ci guardano maliziosamente.
"Lasciami andare!" sbraito spingendo via il mio aggressore; l'uomo mi attacca con una spada bollente, appoggiandola dritta sul mio collo.
Strillo e perdo ogni capacità di poter utilizzare i miei poteri.
"No, Zoe!" grida Aaron, ma anche lui viene fermato prima che possa difendersi, da un'altra spada.
Prende a urlare e si dimena mentre io provo a trattenere le lacrime.
"Che cosa volete da noi?" chiedo spaventata.
"La testa di Aaron Fletcher su un piatto d'argento" risponde l'uomo di fronte a me, mettendo in mostra i suoi denti storti e poco curati, con un sorriso inquietante.
"Credete che sarà così facile? Che illusi!"
Ride Aaron, nonostante stia provando dolore.
L'uomo che lo sta tenendo fermo aumenta la pressione sul suo collo e Aaron grida in modo straziante.
"Basta, così lo ucciderete!" urlo disperatamente.
"Ma non lo capisci? È quello che vuole il re della morte" afferma l'uomo che mi sta attaccando, ridendo allegramente.
Mi costringe a girarmi di spalle e posa la spada sulla mia schiena.
Il dolore è lancinante e, anche se volessi usare i miei potrei, adesso sarebbero del tutto inutili.
"Forza, uccidilo! Io prendo la ragazza" dice ancora quell'uomo parlando con il suo amico.
"Subito" risponde l'altro, che si prepara a pugnalare Aaron.
"No!"
Sono capace di gridare solo questo, dimenandomi con agitazione.
Aaron sta per essere pugnalato e io non ho idea di come salvarlo; è una situazione orribile.
"Sù, fallo! Tanto riuscirò a tormentare tutti voi anche dall'inferno" scherza Aaron con aria fiera.
Il pazzo che sta per ucciderlo lo guarda spregevolmente, poi alza la spada.
"Non farlo! Ti prego..."
Per poco non scoppio a piangere e cerco di scovare dentro di me un briciolo di forza che possa aiutarmi a proteggerlo.
L'uomo sta per colpire Aaron ma viene fermato da un ragazzino che appare all'improvviso e pugnala con un machete il suo aggressore.
Dalla mia parte arriva una ragazza che, con una mossa rapida, taglia la testa all'uomo che mi teneva ferma, con una spada.
La guardo sconcertata, alquanto incredula e priva di parole.
"Adoro farlo ogni volta" dichiara il ragazzo che ha salvato Aaron, sorridendo elettrizzato.
I suoi capelli sono neri come la pece, ha gli occhi azzurri e grandi e sulle labbra un ghigno malefico che prima d'ora ho visto solo in faccia ad Aaron.
"Anche io, peccato che la sua testa fosse vuota" risponde la ragazza.
Lei porta un caschetto nero e la frangia che le copre metà volto; noto una cattiveria disumana nel suo sguardo.
Sono ancora incredula e non dico una parola; Aaron, a differenza mia, assume piano un'espressione più felice.
"Non ci posso credere, voi due..." dice sorridendo, quasi commosso.
Resto ancor più sconvolta.
Aaron conosce queste persone?

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora