36: Aaron

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Io e Joy ci siamo ritrovati nel vecchio cantiere dove spesso andavo a giocare quando ero piccolo. Venivo qui con Justin la maggior parte delle volte e, ogni tanto, con Sam, quando decideva che non fossi una compagnia così irritante.
"Bel posto dove rifugiarsi. Perché siamo proprio qui? Hai voglia di un po' di pericolo?" mi provoca Joy dando un'occhiata in giro.
È sempre stata una ragazza forte e intrigante; devo ammettere anche molto bella.
Ci sa fare con le persone e non ha paura dei guai nei quali si può cacciare. Vive come uno spirito libero, costi quel che costi.
"È il posto più lontano da quei fantasmi e di certo non verranno qui a cercare nuovi corpi da possedere" rispondo; nello stesso momento vengo assalito dai ricordi:
le giornate intere passate a correre qui dentro con Justin che mi diceva quanto fosse pericoloso, ma che alla fine si lasciava andare, perché con me sentiva di poter fare tutto.
"Non è vero, tu volevi venire qui per  altro, qualcosa di più...eccitante,  magari."
Joy si avvicina e mi cammina intorno.
Mantengo la calma e sospiro.
"I tuoi giochetti con me non funzionano, ricorda che ti ho insegnato tutto io."
"Ne sei così sicuro?"
Si ferma davanti a me e afferra il mio braccio, bloccandomi; poi appoggia la spada sul mio collo; il suo calore mi fa subito storcere il naso.
"Sai perché è così bollente?" domanda.
Scuoto il capo mentre il mio corpo brucia.
"Perché mi piace sapere di poter essere sempre un passo avanti a te, al privilegiato Aaron Fletcher."
Mi parla con voce sensuale e sussurrata.
"Privilegiato? E da quando lo sarei?" chiedo indispettito.
Fingo di non saperlo ma voglio solo che lei ammetta quanto io sia più forte e vada temuto.
"Il re della morte in persona ha deciso che la tua vita valesse più di quella degli altri, ti ha dato tutti quei poteri:  la super forza, il teletrasporto, telecinesi e altra merda che io mi posso solo sognare" risponde muovendo la spada lentamente sul mio collo.
"Anche tu sei tornata indietro" ribatto con un sorrisino che però tento di nascondere.
"Non nel modo in cui l'hai fatto tu. Non negarlo, Aaron, tu sei uno dei favoriti, mentre io e Bloody dovremo vivere ogni giorno della nostra vita sapendo di essere dei demoni del cazzo!"
Fa più pressione sulla mia pelle e mi scappa un gemito dolorante.
"Noi siamo amici, Joy, metti giù quella spada" la intimo sorridendo.
"Se fossi stato mio amico non mi avresti abbandonato per tornare qui" replica con rancore.
"Dovevo tornare, qui avevo dei conti in sospeso e l'unico modo per arrivare al re della morte era uccidere più gente possibile nel posto dove sono morto."
Innervosita dalle mie parole, mi appoggia la spada sulla pancia.
"Hai pensato solo a te stesso, come sempre, ora capisco perché gli altri demoni parlano così male di te, io sarò anche cattiva ma tu sei un egoista figlio di puttana" dichiara mentre io la guardo seccato.
Ci dovrà pur essere qualcosa da dire che finirà per calmarla, ma il dolore lancinante nel mio stomaco non mi aiuta a riflettere.
"Ma non ho fatto altro che pensare a te" prosegue e, a quel punto, sospiro  sollevato.
La sua lealtà va oltre la rabbia che prova nei miei confronti; sono profondamente onorato ed eccitato.
"Lo so" rispondo sorridendo ancora.
Allontana la spada e mi guarda con occhi lucidi.
Se dovesse scoppiare a piangere mi farebbe venire la nausea; spero quindi che ciò non accada e aspetto che parli.
Joy mi abbraccia subito dopo.
Non mi sarei aspettato un gesto simile proprio da lei, uno dei demoni più spietati che abbia mai avuto il piacere di conoscere e istruire. 
"Senza di te mi sembra di impazzire, Aaron" dice stringendomi forte, posando la testa sulla mia spalla.
Le accarezzo tristemente la schiena e  mi rendo conto di quanto sia stata importante la mia presenza nella sua vita, di quanto lei fosse fragile, distrutta nel profondo del cuore.
Nessuno dovrebbe vivere un'esperienza tanto tragica come quella di Joy.
"Ora andrà tutto bene, te lo prometto" la rassicuro accarezzando alcune ciocche dei suoi capelli neri.
Mi intenerisce e mi fa sentire in colpa per averla abbandonata.
La voce dolce di Zoe mi coglie di sorpresa e smetto di accarezzare Joy.
"Aaron" dice Zoe.
Non appena i miei occhi incontrano i suoi divento nervoso e allontano Joy.
Non dovrei comportarmi in questo modo; Zoe non è la mia ragazza e non le devo alcun tipo di fedeltà.
Eppure, vedendo come ci guarda in preda alla confusione, incomincio a credere di star facendo qualcosa di imperdonabile.
Mi chiedo se sia gelosa, se le dispiaccia sapere che, fino a qualche attimo fa, tenevo tra le braccia un'altra ragazza.
"Ancora tu, che noia!" si lagna Joy.
"Abbiamo un problema" risponde Zoe che ignora la mia amica; non l'ha guardata nemmeno per un istante, come se per lei non esistesse o la sua presenza non avesse alcuna rilevanza.
"Un problema con Sam" aggiunge e io la guardo con eccessiva preoccupazione.
Obbligo immediatamente Zoe a raccontarmi tutto, pentendomene l'attimo dopo averla ascoltata.
"Ma che le è saltato in mente? Credevo fosse ingenua, non stupida!" sbraito.
Sam si è sempre comportata in maniera attenta, analizzando bene le scelte che poi avrebbe deciso di prendere; sta volta non è stata neanche capace di attivare il cervello. "E io credevo non potesse voltarci le spalle, invece è ciò che ha appena fatto" risponde Zoe infastidita.
Mi è capitato spesso di vederla in questo stato e la maggior parte delle volte era per colpa mia.
"Perché non l'attacchi? Adoro le lotte tra gatte" commenta Joy entusiasmata.
"Fino a prova contraria è la mia migliore amica" ribatte Zoe.
"La prova contraria non sarebbe che ha rubato l'unico modo che avevate per mandare via i fantasmi?" chiede Joy.
Mi innervosisco ulteriormente e guardo Zoe con più insistenza.
"Ma dove cavolo è Justin quando serve? Lui potrebbe farla ragionare, ha sempre avuto una buona influenza su di lei" dico.
"Ho provato a chiamarlo ma credo abbia dei problemi con suo padre" replica Zoe.
"Posso andare a cercarlo, se vi va,  abbiamo ancora un conto in sospeso  io, lui e la mia spada."
Joy sorride maliziosa, leccando poi la punta dell'arma.
"Te l'ho già detto, Justin non si tocca;  dobbiamo trovarlo e chiedergli aiuto, e dobbiamo trovare anche Sam e..." Vengo interrotto da Bloody: fa la sua entrata in scena saltando nel cantiere.
"Me? Sono già qui" annuncia sorridendo.
"Finalmente sei tornato! Credevo fossi andato a uccidere qualcuno senza di me" esulta Joy correndogli in contro e abbracciandolo forte.
"Non potrei mai, tesoro."
Bloody le dà un bacio sulla guancia mentre Joy sorride compiaciuta.
"Allora, che problema avete?" domanda lui poco dopo.
"Sam ha rubato il libro degli spettri ed è scappata via, Justin non si rende utile, come al solito, e io inizio a perdere la pazienza" rispondo incattivito.
"Ti stai davvero lamentando di questo mentre fuori i fantasmi stanno distruggendo tutto?"
Ridacchia Bloody e io, con perplessità, lo guardo aspettando che si spieghi. "Aspetta, che vuoi dire?" chiede Zoe.
"Andate fuori e guardate voi stessi" ci sprona Bloody e noi corriamo fuori allarmati.
La gente scappa terrorizzata e qualcuno nella folla grida; intanto,  due fantasmi attaccano una signora anziana.
Lei non sa come difendersi, dato che non comprende nemmeno cosa le stia capitando e, senza che possa lottare, uno dei fantasmi entra nel suo corpo  e la possiede.
L'anziana signora ci guarda, i suoi occhi assumono un colore bianco e sorride proprio come fece Sarah nel  giorno dell'esorcismo.
"Sta per attaccarci, vero?" chiede Bloody; il suo tono è più divertito che spaventato.
"Saltate!" grido prima che la donna anziana ci corra in contro.
Salto verso il tetto di un'abitazione abbandonata, che cadrà a pezzi molto presto; Zoe fa lo stesso, seguita da Bloody e Joy.
L'anziana guarda in alto e punta un dito verso di noi, in preda alla rabbia.
"Devo prendere la vostra anima!" afferma e i pochi denti che le rimangono vengono messi in mostra da un sorriso macabro.
"Liberando i fantasmi da quei corpi non abbiamo risolto nulla e così morirà ancora più gente; l'unico modo per fermarli è chiudere il libro degli spettri!" asserisce Zoe che fa di tutto per nascondere il tremolio nella sua voce.
"Bene, andiamo a prendere quella stronzetta di Sam" risponde Joy  stringendo un pugno, per poi saltare giù dal tetto con un'agilità che non possiedo nemmeno io.
"Non esagerare, stai parlando di mia sorella!" le urlo contro ma lei inizia a correre, utilizzando la sua spada per allontanare la gente posseduta che prova ad attaccarla.
"Fanculo, io non ho il mio machete" ricorda all'improvviso Bloody; guarda giù con aria indifesa e una smorfia gli appare sulle labbra.
"Io e Zoe ti guarderemo le spalle, dico bene?" rispondo, rivolgendo a lei un'occhiata complice.
Zoe mi guarda di traverso.
"Io non..."
Sta per dissentire ma io la guardo più dolcemente. Le sto chiedendo 'per favore' nel mio stile, non avendo la minina idea di come pronunciare quelle due parole senza risultare patetico.
"Sì, dici bene" risponde poi arresa.
Bloody si volta a guardarla con stupore.
Siamo costretti a interrompere il discorso: sempre più persone stanno venendo possedute e non possiamo rimanere con le mani in mano.
Saltiamo giù dal tetto e io mi precipito verso l'anziana che prova a colpirmi ma, grazie ai miei poteri, la blocco in tempo.
La faccio volare in aria e cadere su una macchina; viene investita di colpo e rotola sull'asfalto.
Zoe si dimena tra la folla correndo veloce e, ogni volta che un fantasma prova ad attaccarla, deve spingerlo via.
A differenza mia, lei sta attenta a non uccidere nessuno.
Un fantasma mi attacca alle spalle e mi immobilizza con la sua energia mentre cerca di possedermi.
Lo sguardo malinconico di Joanne, ormai in fin di vita, pare fissarmi nella folla. Perdo ogni capacità di contrastare l'attacco di quel fantasma. Gli occhi mi bruciano ma dura solo pochi istanti:
Justin interviene in mio soccorso e spinge il fantasma dall'altro lato della strada.
Non gli ho mai visto adoperare tutta questa forza, quindi resto sconvolto. 
"Justin, ma da dove..."
Provo a parlare ma le parole non mi escono di bocca.
"Non fare domande, me ne accorgo se in città si aggira un'orda di fantasmi assassini" risponde dandomi una pacca sulla spalla.
Ci guardiamo per qualche attimo in cui sorridiamo e riprendo a correre.
Difendere tutta questa gente sarà impossibile, quindi non abbiamo altra scelta se non quella di teletrasportarci ancora.
Allo stesso modo di stamattina, Zoe accompagna Bloody e io mi occupo di Joy.
Raggiungiamo casa mia e chiudo la porta a chiave, poi indietreggio  mentre qualcuno bussa con forza, facendo tremare tutto.
"Levatevi di mezzo! Ci vuole un incantesimo!" dice zia Claire che corre verso di noi e lancia un incantesimo per fare in modo che la porta non venga distrutta dalla ferocia dei fantasmi.
Da quando Amanda l'ha aiutata con i poteri è diventata molto più forte; piano sta ritrovando sé stessa, la donna che ha permesso, con l'aiuto del re della morte, che io avessi una seconda chance.
"Presto si stancheranno e andranno via, hanno bisogno di un corpo nel quale entrare e il vostro è quasi impossibile da possedere" continua Claire con tono più calmo.
"Quasi non vuol dire del tutto, non è rassicurante" risponde Zoe.
"Se sarete abbastanza forti non accadrà. Il vero problema adesso è che Sam ha quel libro con sé; la staranno cercando tutti i fantasmi e, se dovessero trovarla..."
Zia Claire spezza la frase a metà e smette di guardarci.
"Il libro? Quale libro?" chiede Justin.
"Sam ha rubato il libro degli spettri, dice che è una dei buoni, a differenza nostra, che vuole vedersela da sola" replico irritato.
Justin pare alquanto sorpreso, ancor più di quanto lo sia stato io.
"Sapevo che tutta questa faccenda l'avrebbe distrutta! Adesso che si fa? Siamo morti a causa sua!" sbotta poi.
Non si capacita nemmeno che la sua piccola Sam abbia commesso un gesto così impulsivo e folle.
"Non se la troviamo e la fermiamo in tempo, prima che faccia qualsiasi cosa abbia in mente" afferma Zoe.
"E secondo voi che ha in mente?" domanda Joy.
Non mi serve rifletterci troppo.
"Vuole parlare con Sarah, le dirà che Bloody ha ucciso sua madre, è da quando l'ha saputo che sta dando di matto" rispondo.
"Ma, se andrà da Sarah, porterà dritti da lei tutti i fantasmi" dichiara Zoe che mi guarda con un cipiglio.
Ricambio il suo sguardo annuendo. "Dobbiamo correre da lei, adesso!" ci intima in preda al panico dopo avermi fissato intensamente per qualche attimo.

Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora