Dopo essermi assicurato che Sarah non uccidesse nessuno e aver bevuto del pessimo punch, mi dirigo di nuovo in pista e aspetto che Zoe torni.
Abbiamo un ballo in sospeso e io non posso smettere di pensarci.
Stasera è davvero bella, come sempre d'altronde, ma oggi sento che la nostra connessione è diventata più forte, dettata dalla passione.
Mike, inaspettatamente, entra in palestra e si avvicina a me, vestito elegante e con l'aria spaesata.
"Mike" dico, a tratti sconvolto di vederlo al ballo di una scuola che nemmeno frequenta.
"Ciao" risponde lui guardandomi accuratamente, dalla testa ai piedi.
"Sai, ho visto tante cose strane nella mia vita, ma tu che vieni al ballo...questo sì che è assurdo!" esclamo ridacchiando.
"Volevo vederti prima di tornare a Brooklyn" risponde.
Sorrido appena.
"Hai intenzione di gestire ancora il darkness?" domando.
"È il mio impero, Aaron, certo che voglio farlo, ma senza Ben e, soprattutto, senza bandirti."
Mi sorprende ancora e rido.
"Sul serio?" rispondo.
"Bisogna andare avanti, sono stanco di cercare vendetta e di mentire a me stesso" dice.
Annuisco; ciò a cui si sta riferendo è molto chiaro e mi lusinga.
"Forse non ci crederai ma ora mi dispiace davvero per quello che ho fatto" dichiaro, sincero per la prima volta.
Mike era mio amico e meritava la stessa lealtà che ho riservato a Bloody e Joy, mentre io non meritavo un compagno di avventure come lui.
L'ho ferito per il mio egoismo e, nonostante ciò, ha continuato a provare qualcosa per me, amandomi di nascosto, mentendo perfino a sé stesso.
"Ti sembrerà strano ma ti credo." risponde.
"Che cosa è cambiato? Perché mi stai dando fiducia? Io sono sempre lo stesso sadico assassino" dico sicuro.
"Ma sei anche lo stesso sadico assassino che mi ha cambiato la vita, e non me ne andrei mai senza dirti che ti perdono" ribatte guardandomi dritto negli occhi con dolcezza, forse anche un pizzico di nostalgia.
"E senza fare questo" aggiunge; afferra il mio volto tra le mani e mi bacia.
I primi istanti resto immobile, poi mi rendo conto che sta accadendo davvero e non ho idea di come comportarmi.
Il bacio dura pochi secondi e lascia interdetti tutti gli studenti nella stanza, specialmente Justin che non può evitare di osservarci.
Io e Mike ci guardiamo, lui è rosso in volto adesso; gli è davvero piaciuto.
"Impressionante" affermo dopo attimi di silenzio, facendolo ridere.
"Ma ho dato baci migliori" vado avanti scherzosamente.
"Ti odio" risponde ma con divertimento.
"No, non mi odi affatto" dico, ottenendo uno sguardo intenso da parte sua.
Mi guarda come se fosse davvero innamorato e fatico a pensare che non sia così.
"Ci si vede, prima o poi" mi saluta malinconico, allontanandosi da me, voltandosi ogni tanto a guardarmi.
Mike mi mancherà ma starmi vicino deve fargli male sapendo che non provo per lui le stesse cose che prova per me.
"E quello cos'era?" chiede Zoe alle mie spalle. Ha visto tutto!
La guardo subito e sorrido malizioso.
"Un arrivederci, suppongo" rispondo sicuro di me.
"Uno piuttosto intenso direi; ti ha baciato!" esclama ma senza gelosia o fastidio; è del tutto calma.
"Un bacio non conta nulla" dico.
"Ti è piaciuto?" mi chiede.
"Secondo te?" la guardo con la coda dell'occhio; non riuscirei a reggere la sua espressione colma di divertimento e interesse.
"Rispondi, ti è piaciuto?" insiste.
"No, Zoe, non mi è piaciuto, la persona che mi piace è un'altra" ammetto rassegnato.
"E chi sarebbe?" domanda.
"Non farmelo dire" rispondo mentre lei si avvicina di più a me.
Le nostre braccia si toccano e un brivido di piacere percorre le mie vene.
"Perché no?" chiede con tono sensuale, risvegliando la parte di me che vorrebbe semplicemente baciarla fino alla nausea.
"Ti sei dimenticata cosa ti ho detto? Non dobbiamo innamorarci" dico pensieroso.
Sarà difficile non cedere se continuerà a guardarmi con i suoi occhioni scuri e desiderosi.
"Non parliamo di amore ma di piacere" chiarisce.
"Giusto. Allora perché non me lo dici tu chi ti piace?" chiedo, mettendola con le spalle al muro.
Zoe sorride; ormai le sue labbra sono vicinissime alle mie.
"Credi che abbia paura a dirlo?" risponde.
"No, ma credo che non mi daresti mai questa soddisfazione."
Ride sotto ai baffi ed è un suono che ascolterei per ore, così leggero e dolce.
"A quanto pare siamo davvero più simili di quanto pensassimo" dice, poi afferra la mia mano e se la porta lungo un fianco, costringendomi ad attirarla verso di me.
Le nostre labbra per poco non si scontrano e il mio sguardo intenso si punta su di lei.
"Lo siamo, novellina" rispondo e iniziamo a ballare mentre le accarezzo la schiena.
Non devo innamorarmi, non di lei, non dopo tutto ciò che abbiamo già passato; sarebbe un vero disastro.
La faccio girare e la riporto verso di me con una mossa rapida.
Lei mi guarda sorridendo stupefatta.
"Te l'avevo detto che sono bravo."
Le rivolgo un occhiolino, poi la faccio piegare leggermente verso il basso e le do un bacio lento sulle labbra.
Questo è il nostro momento e nessuno ce lo porterà via, né Anastasia, né il re della morte; siamo solo io, Zoe e le cento persone nella stanza che per me non significano niente.
Torno a casa da solo, dato che Sam resterà a dormire da Zoe, e accendo la luce in salone.
Mi spavento quando vedo Justin seduto sul divano; indossa ancora il suo smoking e ha i capelli spettinati.
La sua camicia è aperta e la cravatta si trova a terra.
"Justin, che cosa vuoi?" chiedo confuso e anche preoccupato vedendo com'è ridotto.
"Ciao Aaron, speravo tornassi da solo" risponde lui indifferente.
"Che fortuna allora" dico ironicamente, a bassa voce.
"Per me lo è di certo."
Mi sente comunque e si alza in piedi; mi accorgo così che ha le mani sporche di sangue.
"Che hai fatto alle mani?" chiedo allarmato.
Lui abbassa lo sguardo, poi ride come se si fosse appena accorto di essere sporco.
"È una storia divertente, sai? Ma te la racconterò dopo; noi due abbiamo un conto in sospeso" dice smettendo di ridere, nervoso.
"No, tu hai un conto in sospeso, a me non importa nulla" ribatto.
"Dovrebbe importarti; mi hai mentito per tutta la vita, mi hai detto che noi morti viventi non abbiamo un cuore, che non possiamo amare, e allora perché? Perché cazzo sei andato da Zoe? Perché me l'hai portata via?" sbraita.
"Io te l'avrei portata via? Sei stato tu a scappare, e poi smettila con questa sceneggiata, nessuno crede che tu la ami."
"Hai ragione, non la amo, non l'ho mai amata, mi piaceva perché era diversa dalle altre ragazze ma ora ho capito che non è così, sono io quello diverso!"
Cammina verso di me.
Justin è instabile e forse dovrei iniziare a preoccuparmi.
"Se non l'amavi davvero allora perché ti comporti in modo strano? E quel sangue da dove proviene?" chiedo.
"Vuoi sapere perché mi comporto in modo strano? Sul serio?" risponde ridendo eccessivamente.
"Lo faccio perché non sono più quel Justin di prima, non sono più l'eroe fallito" continua mentre io non dico una parola, guardandolo crucciato.
"Lo faccio perché ho attivato il mio lato oscuro e ora non ho più nulla da perdere!"
Afferra il mio collo e mi sbatte al muro.
Tutto questo deve essere un incubo.
"Justin" dico sconcertato.
Aspetta qualche secondo prima di mostrarmi i suoi occhi neri, più scuri del solito, e attaccarmi con i suoi poteri che adesso sono forti proprio come quelli di Zoe.Spazio autrice:
E ci siamo giocati anche Justin, voi lo preferite cattivo o buono?
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Undead 2 (Il Libro Degli Spettri)
ParanormalA New Hope arrivano nuovi misteri, sta volta si tratta di due bambine che seminano il terrore per tutta la città, risucchiando la vita delle persone. Zoe si ritroverà a combattere contro i suoi sentimenti, contro i demoni del suo passato e contro ci...