Capitolo 25

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I miei occhi incontrano quelli della persona che ho creduto di amare per tanto tempo. La persona di cui mi sono fidata.La persona che mi ha pugnalato alle spalle,che mi ha ucciso lentamente: Lui,Cedric Reddly.

L'avvocato Michael mi saluta per poi farmi accomodare alla sua destra.Al mio fianco trovo mia madre seguita da Sasha e poi da Devon.La faccia di quest ultimo è decisamente seria e non traspare alcuna emozione,nessun segno buono."Benvenuti a tutti"ci accoglie il giudice.Il mio cuore batte sempre più forte ma non appena il giudice incomincia a parlare e chiama a testimoniare me vado in panico.Mi ripeto in continuazione le parole di mio fratello"stai calma e tutto andrà bene"Raggiunto il posto vicino al giudice,mi siedo."L'imputato ha mai abusato psicologicamente di lei?"domanda Michael."S-si,negli ultimi tempi della nostra relazione" "E ha abusato di lei anche fisicamente?" "Alcune volte quando mi portava a casa sua e non c'era nessuno tentava di farlo"chiudo gli occhi per calmarmi.
Il giudice mi chiede di esporre l'evento con calma e descrivendo i dettagli.
"Stai calma e tutto andrà bene"
Prendo un respiro molto profondo per poi osservare un punto indefinito e incominciare a raccontare tutto ciò che ci ha portato ad essere in questa sala di tribunale.
"Il 22 febbraio io e Cedric facevamo un anno.Era da qualche tempo che notavo dei comportamenti strani,diversi.Però mi sono detta'magari è solo un brutto periodo'.Infatti ho lasciato correre.Q-quando allungava un po' la mano mi auticonvincevo dicendomi'è pur sempre un ragazzo','non mi farà mai del male'"una lacrima scende sulla mia guancia mentre finalmente i miei occhi incontrano i suoi."Qu-quella sera saremmo dovuti andare a mangiare fuori.Ma quando lui era arrivato per darmi degli appunti di biologia che gli avevo prestato,tutto è peggiorato.L-lui era...-prendo un grande respiro e continuo-...lui era appena arrivato in camera mia quando,dopo averlo salutato come al solito con un bacio sulla guancia,mi ha tirato verso di sè con brutalità.M-mi ha preso per i polsi e mi ha attaccato al muro.P-poi io ho c-cercato di liberarmi ma era impossibile.Le sue mani erano sul mio corpo,ovunque!Il suo ghigno mi faceva paura,i suoi occhi erano velati di rosso,le sue mani erano ruvide e la sua risata rimbombava nell'abitacolo. I-io cercavo di-di liberarmi ma era impossibile n-non ce la facevo Era più forte di me!"mi incominciano a scendere lacrime copiose."Chiedo di rinviare il processo a domani mattina"sento la voce di Michael mentre tutto intorno si ovatta,le mie lacrime e i miei ricordi si mescolano. Dolore,orrore,paura e ansia si uniscono.Appena vedo Devon che si alza,gli corro in contro e lo abbraccio. "Portami via!"è l'ultima cosa che dico per tutta la giornata.


"Non voglio nessuno,Sasha"dico quando bussa.Ma lei se ne frega e continua a bussare.Mi alzo alterata e apro di scatto la porta."S-shawn?!" domando esterrefatta.Il suo viso emana stanchezza."Bimba dei fiori,sembri più un fiore appassito che uno vivo"esclama ironico.Lo guardo male e mi sorride subito."Lo so che ti sono mancato"alza le sopracciglia bionde."Perchè sei così socievole oggi?E poi,Perchè sei qui?"domando.
"Beh tua sorella mi ha chiamato e non ho potuto fare a meno di venire qui dopo cge mi ha deto cone stavi" "Ma-ma l'università!"esclamo facendolo entrare."Chissene frega,se sta male una mia amica posso anche saltarla per due giorni"alza le spalle e alla parola 'amica'fa una piccola smorfia,che però non mi sfugge. "O-okay"mi siedo sul letto un po' spaesata.La mia voce esce roca e molto flebile"Dimmi la verità,Perchè sei qui?"chiedo incontrando il suo sguardo."Hai bisogno di qualcuno che ti stia vicino"esclama poggiando lo zaino che ha tenuto in spalla fino ad ora."Ho la mia famiglia"distolgo lo sguardo con le lacrime agli occhi. "Samantha,guardami.Respira"le sue dita fredde vengono a contatto con le mie guance estremamente calde.I brividi si espandono in tutto il mio corpo."Respira...così va meglio,vero?" inspiro ed espiro molto lentamente analizzando il colore dei suoi occhi. Annuisco appoggiando le mani sulle sue.I pollici fanno cerchi immaginari sulle mie guance mentre le nostre teste si avvicinano.Ad un soffio di labbra,Shawn interrompe il contatto dei nostri occhi."N-non è il momento Samantha"sussurra."I-io ne ho bisogno"ammetto ad alta voce,per la prima volta."Credi.Credi di averne bisogno ma ora non è il momento.Sei frastornata da ciò che è accaduto e-""Sai cos'è successo?"domando con voce acuta,allontanandomi da lui di scatto."No,è finchè non me lo dirai di tua spontanea volontà,non te lo domanderò"chiarisce andando verso il suo zaino."So che non è giusto chiedertelo ora come ora,ma posso usare il tuo bagno per farmi una doccia?Ho le sei ore più lunghe della storia,in aereo,dietro le spalle" annuisco ancora in pensiero mentre lui è già dentro lo spazioso bagno della mia camera da letto.
Lo scroscio dell'acqua che si abbatte sulle piastrelle della doccia si sente fin qui.Interrompe i miei pensieri che sono così confusi!Lui,Shawn,il quasi bacio.Tutto così confuso,forse anche sbagliato.Perchè ha detto che non è il momento giusto?Ha una ragazza!?
Mi alzo rapidamente dal letto appena sento la porta del bagno aprirsi.Mi dirigo alla vetrata che da sulla città e faccio finta di nulla.Faccio finta che non mi interessi,faccio finta di non essere in soggezione,fingo e basta.Ma prima o poi il muro della finzione si sgretola,e ora è il momento,anche se è quello sbagliato non lo puoi prevedere. "Scusami,mi sono dimenticato la maglietta"esclama camminando a passo lento.Annuisco chiudendo gli occhi."Tutto ok?" sussurra impercettibilmente.Mi giro lentamente verso lui.Il suo petto è imperlato di goccioline,la sua faccia stanca e la sua bruciatura è messa in evidenza dalla luce che viene dal lampadario."Nulla va bene da quando sono arrivata qui"nego con la testa avanzando verso lui."Dio mio,che ti è successo?"domanda retoricamente a bassa voce.Le sue braccia avvolgono le mie spalle mentre il suo petto nudo mi fa da cuscino.Le mie lacrime si uniscono alle goccioline di acqua,la sua mano vaga tra i miei capelli.
La paura e la stanchezza di tutto svaniscono un po' mentre sono nelle sue braccia."Stendiamoci"dice vicino al mio orecchio.Mi faccio trasportare sul letto come se non avessi forze.Alzo per pochi secondi lo sguardo e trovo la sua faccia a pochi centimetri dalla mia,un sorriso rassicurante e due occhi cristallini che mi osservano attentamente."Ora pensa solo a riposare,Bimba dei fiori.Al risveglio penseremo a tutto"l'angolo sinistro della bocca gli si alza e io ricambio con un sorriso.Non faccio in tempo a dirgli 'Grazie di esserci,Shawn.Grazie di salvarmi sempre' che mi addormento tra le sue braccia.A Chicago in un hotel.Con una causa in corso e la giustizia che aspetta Lui.

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