Capitolo 5

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<<Sei impazzita? Ti sei fatta di oppio?>> disse Cameron, rimanendo stranito, facendo quasi cadere Yar. 

<<Se proprio vuoi morire abbi l'accortezza di farlo da sola, senza coinvolgere anche noi!>> rispose Yar <<Con cosa vorresti comprarla poi? Vai tu al suo posto?!>> continuò. 

<<Rifletteteci, possiamo metterlo K.O. e portare con noi la bambina, non paghiamo né lei né il mantello, conserviamo i miei gioielli per pagare vere necessità e il medico per Yar>> affermò Aura, parlando in tono ovvio e cercando di tenere i due a bada e nell'ombra del vicolo. 

<<K.O.?! Un bestione alcolizzato, che magari si è fatto sul serio di oppio?! Ti abbiamo gentilmente chiesto di tenere queste imprese suicide per te, ci teniamo alla pelle>> Cameron parlò a voce alta, ma fortunatamente il rumore proveniente dalle taverne era così forte che nessuno li aveva sentiti. 

<<Non con questo!>> Aura tirò fuori dalla gonna del vestito violaceo un'ampolla verde, contenente della polvere biancastra. 

<<Ti prego dimmi che non è ciò che credo>> sospirò Cameron <<Cicuta...ma fai sul serio?! Dove l'hai presa? Perché l'avevi con te? Non hai intenzione di usarla anche su di noi vero?!>> 

<<Sì, è cicuta, mia madre la coltivava nella sua stanza, sono riuscita a recuperare dei semi prima che la gettassero nella pira funeraria con il suo corpo, voleva essere bruciata con tutte le sue cose>> disse abbassando lo sguardo, pensare a sua madre non la metteva certamente di buon umore, tutt'altro <<E non ho intenzione di usarla contro di voi, non conosco nemmeno la strada per tornare a palazzo. Se vi volessi morti, vi farei uccidere dalle mie guardie, non sprecherei mai un veleno, che qui è quasi introvabile, per due ragazzini>> 

<<Non so se sentirmi sollevato o offeso>> disse Yar grattandosi la nuca con un dito. 

<<Io direi entrambi>> gli rispose Cameron. 

<<Inutile stare qui a parlare, perdiamo solo tempo, fidatevi di me>> 

Li oltrepassò e uscì dal vicolo, mostrandosi alla luci della strada. Attraversò, cercando di scansare le prostitute che ci davano dentro con i clienti in mezzo alla strada o i soldati che barcollavano perché avevano mandato giù una decina di boccali di troppo. Si avvicinò all'uomo, dando un rapido sguardo alla panca sulla quale era seduta la bambina. Guardò l'uomo, voltato di spalle, mentre contrattava il prezzo della bambina con un altro soldato grasso e ubriaco. Non poteva farsi vedere in volto dal soldato, anche se militava in città, tutti gli appartenenti all'esercito reale conoscevano i volti dei due eredi, era la prima cosa che dovevano conoscere, la seconda invece era che se qualcuno osava lamentarsi doveva morire. Indovinate chi fu a dichiarare questa nuova regola non scritta?  

Osservava quel mostro, continuava a chiedersi come faceva la notte a dormire tranquillo, poi si guardava intorno e concludeva che molto probabilmente dormivano di giorno, magari svenendo per la stanchezza, soprattutto lei, per fortuna, altrimenti sarebbe stata distrutta dagli incubi. Come fare per fargli ingerire la cicuta senza farsi scoprire? 

Nel frattempo la bambina era nelle mani di un nuovo cliente, questo sembrava essere meno schifoso, aveva avuto la decenza di portarsela in camera, così aveva anche facilitato le cose, separandoli magari sarebbe stato più facile mettere lui fuori gioco e trovare la bambina, doveva solo spostarlo dagli occhi altrui. 

Tornò dai due mimi nel vicolo, che cercavano in vano di dirle di allontanarsi da lui il prima possibile e di non fare cose di cui presto si sarebbe pentita. Rimise l'ampolla nella gonna, poi li guardò entrambi negli occhi. 

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