Capitolo 10

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Adaline stava preparando il bagno sotto lo sguardo attento di Rufus, mentre i due ragazzi stavano in attesa e con le orecchie incollate alla porta. Non c'erano rumori se non quello dell'acqua, i due adulti dall'altra parte non si rivolgevano la parola.
Avevano avuto una relazione, Adaline e Rufus, talmente segreta che ad un certo punto anche loro hanno iniziato a dubitare, hanno iniziato a chiedersi se quello che c'era era vero o lo stavano immaginando. Avevano iniziato a scambiarsi sguardi sin dal loro arrivo a palazzo, nove anni prima.

La regina aveva voluto il miglior maestro che potesse esserci per i suoi eredi, aveva passato in rassegna tutti i maestri di cui avevano usufruito i nobili rumeni, tutti i maestri del regno e delle corti vicine: niente da fare, nessuno soddisfava le sue esigenze. "Non bisogna solo saper leggere, scrivere e contare. Bisogna saper pensare come gli antichi Socrate e Aristotele, ingegnarsi a creare il meglio come Dedalo, parlare come l'oratore romano Cicerone, guidare il popolo verso la ribalta come Giulio Cesare". Sua madre aveva sempre venerato come dei gli antichi, per lei erano degli esempi da seguire ciecamente.
Aveva trovato Rufus tra i prigionieri di guerra presi durante uno scontro con la Russia, era stato condannato a morte, ma lei lo aveva sentito parlare con altri prigionieri, era stata rapita subito. La sua voce era profonda piena e severa, i suoi toni erano di una superiorità estremamente educata, i suoi discorsi erano semplicemente contorti ma veri. Sapeva di essere superiore agli altri, che si credevano al sicuro dietro qualche sapere preconfezionato appositamente per tenere a bada le loro menti mediocri, che non si curavano di pensare seriamente, mentivano a se stessi.
Aveva subito fermato i soldati e preso con se l'uomo. Si era fatta accordare dal re l'indulgenza e l'asilo per lui, lo aveva ripulito, dato un tetto e del cibo, gli aveva dato un lavoro. All'inizio fu suo maestro personale, si fece costruire una biblioteca, l'osservatorio astronomico, l'aveva preparata al parto, era stato al suo fianco durante la nascita.
Adaline era la figlia primogenita di uno dei soldati, aveva passato i primi anni a pilire il palazzo come una delle tante serve. Appena la nuova regina entrò a palazzo divennero amiche. Fu la sua prima ed unica amicizia reale e disinteressata. Adaline fu vittima di violenza sessuale da parte di uno dei soldati, amico di suo padre, e rimase incinta. Perse il bambino una settimana prima che la regina partorisse i suoi, era devastata, tentò anche il suicidio un paio di volte. La regina fu talmente scossa da questo evento turbolento che decise di stare ancora di più accanto all'amica, designandola come levatrice dei propri figli.
Rufus e Adaline iniziarono a lavorare insieme dal primo momento in cui i due neonati videro la luce delle tenebre, essendo nati nel pieno della notte. Lei accudiva i bambini e lui la aiutava a farli andare d'accordo, a mettere pace tra i due demonietti e tra loro e lei. Poi, sei anni più tardi, aveva iniziato con le lezioni. Quando la regina morì, furono loro i più colpiti, non andavano particolarmente d'accordo con il re, loro amavano la regina. Il re non aveva potuto cacciare Rufus solo perché lei aveva redatto un testamento che impediva l'allontanamento dei due dai suoi figli, sotto il quale c'era la firma del re e del suo consigliere.
In realtà lei li aveva ingannati, facendosi consigliare da Rufus e aiutare dall'amante di Anghel. Così anche dopo la sua morte i suoi figli sarebbero stati amati ed educati, avrebbero avuto i doni più belli che una madre potesse dare ai propri figli: libertà, sapienza e amore.

La loro relazione era andata avanti per quattro anni, Rufus era stato a tanto così da chiederle di sposarlo, ma andò come sapete. Solo la regina ne era a conoscenza, ma non disse mai nulla, non si intromise mai, come era giusto che fosse. Avevano iniziato come adulti, avevano chiuso come adulti.

Appena il bagno fu pronto la donna uscì, chiudendosi la porta alle spalle, tenendo lo sguardo basso quando passò la porta, incastrata tra il legno e il corpo di Rufus. Appena sentirono i tre colpi sulla porta entrarono nell'altra stanza. Rufus voltò lo sguardo mentre la bambina entrava nella vasca calda, poi iniziò a preparare le stoffe per medicarle i piedi. Nel frattempo Vali aveva preso una spazzola da uno dei cassetti del grande mobile in camera della sorella, iniziando a spazzolare i suoi capelli bagnati, facendole non poco male per tutti i nodi che aveva, ma proseguendo con estrema delicatezza.
Una volta pulita, vestita e con i suoi ricci sistemati, si sedettero in camera di lei, dove Rufus iniziò a medicare i piedi della principessa.

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