<<Non voglio nemmeno immaginare cosa sia successo in quella foresta per farla reagire così>>Aura sentì la voce di Yar, mentre riapriva lentamente gli occhi, riadattandoli alla luce. Era stesa su un letto sottile e duro, senza cuscino. I suoi vestiti erano spariti, ma una coperta le copriva tutto il corpo. Le candele presenti nella stanza la illuminavano come il sole illumina i campi a mezzogiorno.
<<Fidati, non ho intenzione di dirlo>> affermò, mettendosi a sedere mentre i due si giravano verso di lei sorpresi, non essendosi accorti che si era svegliata.
<<Ti sei svegliata>> disse Yar, avvicinandosi per passarle i suoi vestiti.
<<Eravamo preoccupati>> disse Marcello, mentre entrambi si voltavano per permettere alla ragazza di vestirsi.
<<Perché mi avete spogliata?>> chiese lei, con uno sguardo incuriosito.
<<I vostri vestiti erano bagnati, siete caduta tra la neve, stavate gelando>> giustificò il napoletano.
<<Ti ho spogliata io, Aura>> disse Yar <<Lui non guardava, troppo timido ed imbarazzato>>
<<Non mi è nuova questa cosa>> sussurrò lei, facendo ridere il ragazzo.
Dopo che Aura si fu rivestita si sedettero a tavola. La stanza era piccola, vuota, alquanto sporca, c’erano solo un tavolo con quattro sedie e quel letto. In compenso c’erano tante candele. Yar le versò un bicchiere d’acqua, che lei mandò giù in un solo sorso.
<<Dove siamo?>> chiese lei, asciugandosi le labbra con il polsino della giacca.
<<Nella prima bettola che abbiamo trovato>> disse Yar <<Non potevamo girare troppo con la principessa svenuta e un cavallo rubato da palazzo>>
<<In effetti>>
<<Tra quanto credete che sarete pronta per affrontare la scelta?>> chiese Marcello.
<<Non lo so, non è una cosa da prendere alla leggera>>
<<L’ultima volta che abbiamo parlato eri pronta a affrontare il tuo dovere, cos’è cambiato?>> notò Yar.
<<Ho incontrato un mio antenato nella foresta>> ricordò la ragazza, con la fronta corrugata <<Duecento anni fa, morì perché fece la stessa scelta che avrei voluto fare io, senza essere pronto>>
<<Come si fa ad essere pronti per una cosa del genere?!>> quella di arcello sembrò più un’affermazione che una domanda.
<<Vorrei saperlo anch’io>> confessò la riccia.
<<Appena calerà il sole andremo al rifugio>> disse il ragazzo, sistemandosi qualcosa nel giacchino.
<<Prima devo recuperare una cosa a palazzo però>> affermò lei.
<<Cosa?>> si risvegliò Marcello <<Siete impazzite, volete andare nella tana del lupo?>>
<<Sono d’accordo con lui>> disse l’altro, guardandola intensamente <<Non possiamo andare a palazzo, ti ricordi di essere morta vero?>>
<<Quando mio fratello e il mio maestro torneranno saranno tutti in subuglio per loro, non faranno caso a noi>>
<<Quando?>> chiese già impaziente l’asiatico <<Non possiamo perdere troppo tempo>>
<<Per quanto ho dormito?>>
<<Un giorno e mezzo>> disse rapidamente il più grande.
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The Power's choice
AdventureC'è qualcosa di più pericoloso dell'odio: l'amore. Sei disposto a tutto per ciò che ami. È proprio ciò che ami a definire chi sei e cosa sei in grado di fare. Fare una scelta è qualcosa già di per sé difficile, figurarsi a 18 anni, figurarsi a 9. Ma...